SUPER-BONUS o SUPER-SPRECO?
Il tanto celebrato superbonus - e i suoi fratelli - per il miglioramento termico e antisismico, alla prova dei fatti si sta profilando sempre più come un nuovo super-spreco di denaro pubblico, e quindi nostro. A giovarne, ancora una volta, saranno certamente e principalmente le banche - legittimamente, per carità - grazie ai cospicui recuperi da tassi di interesse: e banche, vuol dire lo stesso soldi nostri, i nostri risparmi.
Siccome negli ultimi dieci anni abbiamo speso pochi quattrini di denaro pubblico per salvare innumerevoli banche, ci voleva anche questo ennesimo 《contentino》!
D'altra parte non è che mi aspettassi qualcosa di diverso da questa 《repubblichetta delle banane》!
Oltre alle banche, ne gioveranno pochissime altre categorie, sempre legittimamente però pur sempre una minoranza rispetto alla collettività.
Non ne gioveranno granché - invece - i 《bananari》, ossia i soliti pseudo-furbetti che si tuffano subito dentro quando 《paga lo Stato》, anche se non ne hanno bisogno.
Peccato che lo Stato paghi con i soldi che versiamo proprio noi 《bananari》 - quantomeno chi paga le tasse -.
E così, considerati un po' i nostri noti e prevedibili vizietti nazionali, la maggior parte di questi bonus andrà bruciata in inutili interventi non efficaci e non risolutivi, che trascureranno le priorità.
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Da questo superbonus, infatti, mi sarei aspettato incentivi che si concentrassero prioritariamente sul miglioramento antisismico del nostro territorio nazionale e con precedenza per le zone storiche di città e borghi, ossia le più fragili e le più importanti da questo punto di vista.
Poi mi sarei aspettato un bel piano edilizio nazionale 《a volume zero》 per il recupero dei fabbricati rurali: case, cascine, casali, casolari, masserie, ecc.; con incentivi per chi recupera e 《divieto》 di interventi esteticamente impropri e di aumenti di cubatura dei fabbricati rurali originali.
Mi sarei aspettato un piano nazionale di ripopolamento per le zone più soggette a calo demografico, mediante esenzioni fiscali e potenziamento dei servizi (fibra ottica, collegamenti leggeri e veloci, e altro) per chi va o torna a vivere nei centri storici, grandi o piccoli che siano.
Mi sarei aspettato un piano nazionale di sostituzione edilizia e riqualificazione per i tanti quartieri di qualità scadente tirati su negli anni dell'《esplosione》 edile italiana del secondo Novecento.
E tante altre belle cose sulle quali non mi dilungo.
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E invece no!
Più della metà dei Comuni italiani si trova in zone a media e alta pericolosità sismica, e anche le zone a pericolosità bassa o molto bassa non sono esenti con certezza dal rischio: teoricamente - lo affermano esperti in materia - non esiste nessuna zona della crosta terrestre che possa ritenersi veramente immune da eventi sismici.
Figuriamoci l'Italia che si trova in una delle aree più 《calde》 del Mediterraneo e d'Europa.
E non ci dilunghiamo sull'attività vulcanica, marina e terrestre, o sul rischio idrogeologico che interessa praticamente tutto il territorio nazionale, isole comprese.
Insomma, il superbonus l'avrei concentrato su queste priorità, fondamentali per ridurre i rischi e i costi in termini umani - in primis - ed economico-materiali.
Poi mi sarei aspettato una gradualità nell'erogazione dei bonus, proporzionata in base alle priorità e al reddito medio dei richiedenti.
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E invece no!
Bonus che sembrano erogati 《a pioggia》 indiscriminatamente: sul principio del 《tanto paga lo Stato》, per l'ennesima volta si tufferanno in tantissimi con interventi superflui come sostituzioni di infissi ancora buoni e nuovi, sostituzione di elettrodomestici ancora buoni e nuovi e così via.
Ah! E non parliamo nuovamente dell'altro grande spreco del passaggio al secondo digitale terrestre e relativi bonus anche lì: passaggio non prioritario visto che ancora non siamo in grado di garantire servizi digitali su fibra ottica degni di un Paese del 《Primo Mondo》 che ci consentano l'espletamento da casa della maggior parte dei servizi di sportello e di attività amministrativa, oltre che di fruizione culturale, e del lavoro (videoconferenze, telelavoro, dirette social, ecc.).
Non ci dilunghiamo poi sullo stato della Sanità pubblica che versa in condizioni sempre più penose, con carenze di personale, ospedali fatiscenti e tutta una serie di vecchi problemi irrisolti.
L'impatto della pandemia da CoViD-19 sta mettendo ulteriormente in evidenza tutti questi limiti, anche nell'ambito della campagna vaccinale, con gente costretta a percorrere decine di chilometri per raggiungere i centri vaccinali più vicini; senza contare le lunghe file soprattutto nelle grandi città.
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E poi, diciamocela tutta, il miglioramento termico degli edifici è sicuramente fondamentale per il contrasto agli sprechi energetici e quindi alla problematica dell'approvvigionamento delle risorse e della riduzione di gas serra.
Però è necessario un contemporaneo cambio di mentalità: se metto il cappotto termico e nuovi infissi devo adottare anche nuovi comportamenti in termini di gestione domestica.
Inutile mettere il cappotto termico se poi si alzano i riscaldamenti 《a palla》 d'inverno, o si spalancano le finestre in pieno giorno d'estate: non solo è inutile ma è addirittura peggio.
Sono entrato più volte in edifici 《incappottati》 dove vengono aperte porte e finestre quando fuori ci sono 30-35 °C: l'inferno in Terra.
Idem quando d'inverno si spalancano le finestre perché i termostati sono impostati fino a 28-30 °C, soprattutto negli ambienti pubblici.
Dobbiamo adottare prima sane abitudini di base: d'estate apriamo nelle ore più fresche (mattina presto e sera tardi); impostiamo i termostati su 20-21 °C max per i riscaldamenti invernali e su 25-26 °C max per la climatizzazione estiva.
E sistemi di blocco in caso di apertura finestre con impianti accesi, come già accade in alcuni casi.
Allora hanno un senso 《cappotti》 e nuovi infissi.
E anche per il superbonus termico mi sarei aspettato una priorità per le abitazioni più vecchie e sempre sulla base del reddito.
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E invece no! A quanto pare, Super-bonus per tutto e per tutti, senza priorità per gli interventi di sicurezza primaria.
Già possiamo immaginare tantissimi che cambieranno infissi buoni e/o acquisteranno televisori ad altissima qualità d'immagine. Ancora una volta sta emergendo la repubblichetta delle case 《indorate》 che poi vengono messe 《KO》 già da un sisma di media entità, da un'alluvione, da una frana.
Non sarebbe più logico e semplice spendere gradualmente e costantemente, in modo pianificato e periodico, per ridurre il danno potenziale e risparmiare in prospettiva?
No, troppo semplice, altrimenti non saremmo i 《bananari》 di cui sopra!
Il problema è che in questo 《atavico》 modo di fare ci vanno di mezzo vite umane e patrimonio storico, maggiore e 《minore》.
E la colpa, ancora una volta, è di noi cittadini prima ancora che della Politica: la Politica - che segue gli umori degli elettori - è il riflesso amplificato di quello che siamo noi, almeno per la maggior parte.
Basti pensare all'ormai già vecchia e ridicolizzata questione dei monopattini a trazione elettrica: i monopattini tradizionali - a trazione umana - esistono da decenni; quelli ad assistenza elettrica da diversi anni. Soltanto negli ultimi mesi però, ho visto un fiorire di 《monopattinisti》, anche gente che normalmente non muove un passo a piedi o in bicicletta.
Non si spende perché ci serve, si spende perché 《ce lo paga lo Stato》: ma di chi sono però i soldi dello Stato?
Di noi 《bananari》 ovviamente!
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E così, la 《transizione ecologica》 fa invece già intravedere montagne di rifiuti ingombranti da smaltire: infissi, intonaci di scarto, elettrodomestici, tra cui televisori anche relativamente nuovi; una montagna di rifiuti R.A.E.E. (Rifiuti di Apparecchiature Elettroniche ed Elettriche) non smaltibili mediante la raccolta ordinaria in quanto costruiti con materiali compositi!
Ancora una volta ci tocca assistere a un nuovo assalto di massa alla diligenza e, quindi, a un nuovo spreco - un super-spreco -!
Mauro
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