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San Giorgio e il drago (Fonte immagine: iconecristiane.it) |
Oggi, nella ricorrenza di San Giorgio, ripropongo volentieri questo documentato articolo di Sandro Zecca (2018), già pubblicato in passato anche sulla stampa locale.
Un articolo che evidenzia l'importanza della figura di San Giorgio nelle origini della nostra Città! Un «sesto patrono» così come avevamo visto per il «quinto patrono» San Vittorino di Amiterno nel mio articolo del luglio 2018, oltre ai quattro Patroni più noti della nostra Città (San Massimo di Aveja, Sant'Equizio abate, San Celestino V papa, San Bernardino da Siena)!
E, allo stesso tempo: il «primo patrono» dell'Aquila in ordine di apparizione storica, subito dopo la fondazione sveva del 1254; il Santo contitolare della nostra Cattedrale insieme al più «anziano» San Massimo d'Aveja; e il Santo eponimo del Quarto di San Giorgio - appunto -, ossia il «Rione I» della nostra Città, come ci ricordano le numerazioni dei Rioni su molte targhe stradali (odonomastiche) delle nostre strade.
L'odierno stemma del Quarto di San Giorgio riporta tutt'ora il simbolo del Santo, ossia una croce rossa in campo bianco.
Di Sandro Zecca
«San Giorgio, Santo Patrono della città dell’Aquila.
Corrado IV dopo la fondazione della città ordina la costruzione di una
chiesa.
Il Santo più venerato
Nel 1098, durante la prima crociata, l’esercito occidentale composto da cavalieri crociati e condottieri nordeuropei assediava vanamente la città di Antiochia.
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Battaglia di Antiochia. Guglielmo di Tiro, Historia. Miniatura del XV secolo (Fonte immagine: wikipedia.it) |
L’arrivo dei Genovesi, al grido di
battaglia "Genova e San Giorgio", rovesciò l’esito dell’assedio.
Secondo la leggenda, durante la
battaglia San Giorgio sarebbe miracolosamente apparso ai combattenti cristiani,
accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti con numerose bandiere
bianche sulle quali campeggiavano delle croci rosse.
Dopo questa crociata, San Giorgio divenne
il santo più venerato del mondo cristiano. Il suo combattimento contro il drago
fu scelto come simbolo della lotta del Bene contro il Male e rappresentato da mille artisti.
Il secondo diploma di Corrado IV per l’Aquila
Quando nel gennaio del 1254 Corrado IV, con un diploma, consentì agli
aquilani di costruire la loro città, sapeva di essere scomunicato e che di
certo Innocenzo IV non avrebbe
ascoltato nessuna sua richiesta. Per dare una chiesa all’Aquila doveva muoversi
in autonomia.
Così con un secondo diploma ordinò
che fosse costruita una chiesa intitolata a San Giorgio “nella nostra città di Aquila” perché “abbia un esimio Santo come protettore”
e vi pose un prevosto e sei canonici da “remunerare
con la decima parte di ogni provento e reddito”.
San Giorgio fu il santo patrono della città per tre anni.
Il prevosto di Corrado IV è con ogni probabilità il Mastro Angelo che Papa
Alessandro IV nomina nella bolla del 20 febbraio 1257, nella quale parla
anche della “chiesa dei SS. Massimo e
Giorgio dell’Aquila che state edificando […] e che decretiamo sia d’ora in poi
Cattedrale”.
In realtà Alessandro IV, successore
di Innocenzo IV, non poté che prendere atto di quanto stava accadendo: una
città in forte crescita con una chiesa ed un prevosto non riconosciuti dalla
chiesa di Roma. E così il 22 dicembre 1256 invitò con ‘littera gratiosa’ il
vescovo di Forcona, Bernardo da Padula,
a trasferire all’Aquila la sua diocesi insieme a quella Amiternina, richiesta
accolta dal vescovo dopo aver rogato l’atto per la fusione delle due diocesi
con gli arcipreti di S. Vittorino, Barete e Coppito il 21 gennaio 1257 e dopo la
già menzionata ‘littera executoria’ del 20 febbraio conosciuta anche come
“Bolla di traslazione”.
Solo a quel punto la chiesa di Roma entrò in città unendo il titolo della vecchia Cattedrale
forconese a quello della chiesa di Corrado IV che diventò così dei “SS. Massimo e Giorgio” santi
protettori della città. Poi la distruzione di Manfredi.
Nel 1267 con la ricostruzione angioina della città, Niccolò Sinizzo, secondo vescovo dell’Aquila, iniziò la fabbricazione
della nuova cattedrale ai piedi del Mercato, chiesa che mantenne il vecchio titolo
e in cui fu seppellito nel 1294.
Ma dove si trovava la chiesa di San Giorgio ?
Con ogni probabilità, è quella
ricostruita dai bazzanesi dopo la distruzione operata da Manfredi e tuttora intitolata
a Santa Giusta, capoquarto di San Giorgio.
Tra i primi studiosi a formulare
questa teoria ci fu Luigi Rivera, che fu anche Balì Gran Croce di Giustizia del
S.M.O. Costantiniano di San Giorgio.
Il duca fece notare subito che gli
affreschi del XV secolo raffiguranti le gesta di San Giorgio intento a salvare
la ‘Real donzella’, venuti alla luce nel 1926, andavano visti insieme alla
rappresentazione dei protettori SS. Massimo e Giorgio intagliati ai lati del
coro.
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Sempre di Sandro Zecca, per chi fosse curioso, consiglio anche la lettura di quest'altro contributo dedicato al Diploma di Fondazione della Città (2018):
https://pianetalaquila.blogspot.com/2018/12/sul-diploma-di-fondazione-della-citta.html?m=1