lunedì 5 aprile 2021

Il Monumento più bello - La Candela più luminosa


Il Monumento più bello - La Candela più luminosa


L'Aquila, 05 aprile 2021

 

Quest'anno ho deciso finalmente di condividere un mio breve e personalissimo pensiero che mi accompagna fin dai primi tempi dopo il sisma del 2009.

Un pensiero che ho sempre portato nell'animo, una convinzione che si è fatta più forte - giorno dopo giorno - in questi 12 anni.

Sempre più forte anche alla luce dei fatti.


 

Nella nostra Città e negli altri Borghi colpiti dal sisma di 12 anni fa, ci sono oggi molti luoghi della Memoria, ognuno più o meno sentito - in modo soggettivo - da ciascuno di noi.
Tutti richiamano alla mente, in modo diverso, la memoria dei Caduti di quel sisma.

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Dal mio intimo e personale punto di vista, anch'io - nel mio animo - ho «scelto» fin dall'inizio il «mio monumento» in cui riconoscere quella Memoria.

 


Il monumento più bello che stiamo realizzando è proprio la ricostruzione della nostra Città e dei nostri Borghi.

Ci penso ogni volta che cammino per le strade e per le piazze della mia Città che rinasce.



Questa sera anch'io accenderò la mia candela, come tantissime altre persone.

La candela più bella e più luminosa - però - è quella luce che si accende ogni giorno in ogni casa che torna ad essere abitata, in un locale che riapre, in un luogo che torna a far parte della nostra quotidianità.

Quelle luci che si riaccendono dietro le finestre sono luci di festa - certamente - ma, allo stesso tempo, sono tante luci che, simbolicamente e inconsapevolmente, dedichiamo a chi è caduto quella notte di 12 anni fa.


 

Quei Caduti, di tante età e di tante provenienze diverse, sarebbero stati sicuramente felici di vivere e di veder rinascere la nostra Terra.

Per me sono sempre presenti nel ricordo, tutto l’anno: quando passo davanti ai luoghi in cui vivevano, quando vedo quei luoghi rinascere e riaprirsi, quando rientro in un palazzo o in una chiesa della mia Città.

Ogni volta che compio questi gesti, un mio pensiero va sempre a Loro, a quei Caduti innocenti.

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E ora, lascio la parola al silenzio: quel silenzio che si deve in queste circostanze; nel rispetto di chi vuol ricordare, nel rispetto di chi vuol dimenticare.

 

Poi - osservato il doveroso silenzio - torniamo a prenderci cura della nostra Città e dei nostri Paesi, con quell’affetto e con quel rispetto che si devono alla propria Terra nella vita di tutti i giorni - terra natìa o terra d’adozione che sia -.


La Memoria di quei Caduti è un motivo in più per farlo.



Mauro Rosati