Virgilio
e...il metanolo
«quo non mortalia pectora
coges, auri sacra fames»
(dove non spingi il cuore degli uomini, maledetta fame dell’oro)
(Virgilio, «Eneide»;
libro III)
Metanolo
In campo chimico questo termine indica un alcol naturale. Da non confondere con
l'«etanolo»: un altro alcol la
cui fermentazione è la base delle bevande «alcoliche», appunto.
Nel campo della cronaca storica italiana, invece, questa parola richiama alla
mente brutti ricordi, legati a uno dei più ignobili casi di frode alimentare: «il vino al metanolo», uno scandalo scoppiato
tra il marzo e l'aprile del 1986.
Chi ha meno di 40 anni, non ha un
ricordo diretto di quella storia perché troppo piccolo oppure non ancora nato
all'epoca dei fatti.
Anch'io non ricordo direttamente la
vicenda, che però ho appreso crescendo e ascoltando i racconti degli adulti.
E quindi - oggi - anche per me la parola «metanolo» è legata strettamente a
quell'orribile fatto di cronaca, al di là del suo significato strettamente
chimico.
- Per farla breve - in quegli anni, diversi produttori di vino iniziarono a usare
il «metanolo» al posto dell'«etanolo», per aumentare la
gradazione alcolica dei vini «a buon prezzo»:
il «metanolo» costava meno dell'«etanolo» e quindi - «maledetta fame dell’oro»
-
si otteneva lo stesso risultato con meno spesa e più margini di guadagno.
C'era un problema però: il «metanolo» è altamente
tossico per l'uomo e il suo uso spregiudicato causò diverse vittime accertate e
molte invalidità gravi tra chi aveva bevuto quei vini adulterati.
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A riportarmi alla memoria questa vicenda - inqualificabile come tutti i
guadagni a danno degli altri - è stato ancora una volta il calendario della
Benemerita, con i suoi paragrafi mensili curati dallo scrittore Valerio Massimo
Manfredi - un amalgama tra citazioni letterarie antiche e contemporaneità, con
brevi racconti di cronache storiche italiane -.
Da lì ho estratto la citazione virgiliana iniziale e ho preso spunto per questa
breve riflessione e questa pillola di storia relativamente recente.
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Ulteriore riflessione. Siamo tra il Giovedì e il Venerdì della Settimana
Santa: si ricorda Gesù tradito da Giuda l'Iscariota in cambio dei famigerati «Trenta denari d'argento».
Sul perché del tradimento esistono alcune
sfumature d'interpretazione; una cosa però è certa: c'è di mezzo sempre l'oro -
inteso in senso generico-.
Che poi siano oro, argento, bronzo, banconote
di carta o moneta elettronica non fa nessuna differenza.
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Riflettendoci - a conti fatti - una frode
alimentare, non è essa stessa un tradimento?
Un tradimento della fiducia dei
consumatori.
Mauro
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NOTA. Una descrizione chiara e approfondita sullo scandalo del «vino al metanolo» e sulla differenza tra «etanolo» (o alcol etilico) e «metanolo» (o alcol metilico), è
disponibile per esempio a questo indirizzo:
https://www.ivinidelventaglio.com/curiosita/vino-al-metanolo-perche-fa-male-e-gli-indimenticati-scandali-del-passato/