The Castle: il libro che fa la differenza. Installazione dell'artista Jorge Méndez Blake (2007):
https://www.facebook.com/artribune/posts/3965059266897120
(Fonte: Pagina Facebook ARTRIBUNE)
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Quando ho visto queste immagini, dal post di una mia amica qualche
giorno fa, mi hanno colpito - come primo impatto - la semplicità e allo stesso
tempo l'efficacia di questa installazione artistica: un libro che fa la
differenza.
Un solo libro che scompagina
l'equilibrio di un muro in mattoni creando una curva vistosa, di forte impatto
visivo.
Poi nei giorni successivi ho
riflettuto - spontaneamente - anche su un altro aspetto metaforico, partendo da
questa installazione: il rapporto libro-mattone.
Con accezione negativa, a volte
diciamo "è un mattone" con riferimento a un testo
particolarmente difficile (ad esempio nello studio) e/o che troviamo pesante e
noioso. Così come "tomo" (volume) è diventato a sua volta sostantivo
usato con la stessa accezione.
Ma nel caso delle immagini
dell'installazione, non era questa l'assonanza metaforica a cui pensavo.
Ho immaginato piuttosto il libro come
l'equivalente volumetrico di un mattone, e come un'increspatura che
smuove qualcosa di statico:
quel libro nell'installazione
artistica deforma il muro, ma allo stesso tempo lo tiene in piedi; se togliamo il
libro quel muro crolla o rimane in piedi in modo precario.
Metaforicamente: da un lato il libro
come fondamento, e dall'altro il libro come qualcosa che smuove il
pensiero contro l'appiattimento del ragionamento. In un muro regolare potremmo
leggere il pensiero omologato e appiattito; in quella deformazione potremmo
leggere qualcosa che smuove quell'appiattimento e risveglia il nostro pensiero
critico.
Altra possibile metafora, sempre da
un punto di vista strettamente personale: tanti libri messi insieme secondo dei
filari, formano anch'essi un muro. Tante volte, scherzando, ho detto che se
nella mia piccola casa non mi dovesse bastare lo spazio per i libri, butterei
giù un tramezzo e lo ricostruirei tamponandolo con dei libri.
E da qui, l'altra riflessione: il
muro non è solo una metafora materiale di divisione, di separazione; il muro
può essere anche metafora di protezione, come le antiche mura delle nostre
città. Qualcosa che ci consente di scrutare lontano ma che allo stesso tempo ci
ripara da un nemico che ci assedia: un baluardo che necessita di
manutenzione costante.
Ecco allora che, se immaginassimo di
mettere insieme idealmente tutti i libri che leggiamo - purché ne facciamo
frutto - costruiremmo un muro immaginario sempre più alto e sempre più robusto
contro gli assedi al pensiero critico: gli assedi degli indottrinamenti, gli
assedi suadenti che vogliono imporci un certo stile di vita - che si pretende
debba essere uguale per tutti -, gli assedi delle tante forme di ignoranza che
possono influenzarci negativamente se non siamo abbastanza
"vaccinati".
Con il termine "libro"
intendo la conoscenza in tutte le sue forme: il libro cartaceo ma anche la
comunicazione multimediale, le riviste e l'informazione comparata, il sapere su
internet ma anche il sapere che apprendiamo dalla testimonianza orale,
da un racconto di vita, e così via.
I mezzi e i canali sono tanti.
L'importante è che la lettura - in senso generale - non ci lasci indifferenti:
la lettura che non porta frutto è come un mattone non ben cotto, il muro
potrebbe cedere o incrinarsi; la lettura che porta frutto, invece, è il mattone
al giusto grado di cottura che - giorno per giorno - ci permette di alzare e di
irrobustire quel muro difensivo e di "contrattaccare".
Prima ancora di "quanto"
leggiamo, penso sia importante "come" leggiamo.
E anche in questo caso non esiste una
ricetta valida per tutti: ognuno di noi matura questa capacità giorno per
giorno, fin da quando inizia l'"età della ragione" - come si usa dire
-.
E non c'è un'età limite, anzi è il
contrario: non si è mai troppo anziani per continuare a essere curiosi e a
imparare, semplicemente può essere diversa la velocità soggettiva; ognuno di
noi ha i suoi tempi tecnici, in questo percorso che inizia fin da quando si
impara ad ascoltare e a leggere, e che prosegue anche - e soprattutto - in età
adulta.
Mauro Rosati
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In tema libri, vedi anche:
https://pianetalaquila.blogspot.com/2021/04/le-salamandre.html