lunedì 19 luglio 2021

CHAPEAU!


 

(Immagini tratte dalle pagine e gruppi Facebook:
Coordinamento per la tutela della natura e dell’ecosistema urbano-L’Aquila
Alberi AMICI Firenze Q2  )


CHAPEAU!

Parigi, comune metropolitano di oltre 2 milioni di abitanti, all'interno di una regione metropolitana che conta oltre 12 milioni di abitanti.

Sicuramente anche la capitale francese ha i suoi problemi come tutte le grandi città metropolitane; tuttavia - anche se a distanza - ho osservato tanti interventi migliorativi nella gestione del verde urbano e nella cura delle strade.


Ieri, da spettatore, ho avuto modo di osservare diverse vie parigine, non solo quelle più centrali, durante la tradizionale tappa conclusiva del Tour de France.


Accanto alle alberature storiche ben tenute lungo i molti viali, ho osservato tanti alberi più giovani aggiunti lungo i lati delle carreggiate - alberi piantati già abbastanza grandicelli e tutti verdi -; e non solo sulle strade più centrali. 

I binari di molti tram che attraversano la capitale francese correvano spesso su manti erbosi, e l'asfalto era limitato solo ai tratti in cui i binari incrociano le strade carrabili. 

Molte isole spartitraffico che dividono le carreggiate dei grandi viali erano tenute a prato oppure coltivate a siepi basse; niente asfalto e niente betonella, tranne che per gli attraversamenti pedonali; diversi di questi interventi sembravano realizzati in anni recenti.

Lunghi filari di viali alberati.

Un sottopassaggio stradale passava sotto uno splendido e grandissimo giardino all'italiana e lungo la strada superiore c'erano soltanto pedoni che camminavano liberi dai pericoli e dai rumori delle auto. 

Giardini all'italiana e giardini all'inglese

parchi urbani con impatto antropico ridotto al minimo; 

lampioni bassi che illuminavano strade e marciapiedi anziché gli alti e inutili lampioni da svincoli stradali che si vedono ancora troppo spesso nelle strade urbane residenziali.

Gli Champs-Elysées molto probabilmente verranno ridotti di due corsie per aumentare gli spazi pedonali a verde attrezzato, e riduzione del traffico, secondo quanto si desume dalla stampa già dall'anno scorso.


E non mi dilungo sul tantissimo verde che si è visto nelle tappe precedenti, in paesini e città della Francia: dalle villette, anche di nuova costruzione, ai centri storici; uno spettacolo piacevolissimo. Tanta ombra dalle calde giornate estive, tanto verde a colpo d'occhio che faceva risaltare ancora meglio piccoli e grandi monumenti, asfalto e cemento ridotti al minimo soprattutto nei viali privati, siepi di recinzione al posto di squallidi muretti in cemento armato, tante alberature nuove e aggiuntive piantate anche lungo le strade provinciali. 

E poi, strade secondarie e di campagna lasciate in terra battuta ben tenuta.

Pianificazioni urbanistiche regolari, con le zone di espansione direttamente in continuità con i centri storici, senza case sparse in mezzo ai terreni agricoli, puliti e coltivati.

Insomma, uno spettacolo per gli occhi e tanti benefici per i residenti: aria più ossigenata, minore rischio di desertificazione del suolo, meno bolle di calore, migliore drenaggio dell'acqua piovana, più percorsi a misura di pedoni, ecc....


Chapeau: personalmente penso che abbiamo ancora molto da re-imparare, basterebbe recuperare quella cura del territorio che avevamo anche noi fino alla metà del XX secolo.


Mauro Rosati

-----------------------------------------------------------------------------------

P.S.. Almeno mezza Italia è a rischio desertificazione: non sono chiacchiere; purtroppo sono dati di fatto confermati scientificamente dall'European Drought Observatory (Osservatorio Europeo sulla Siccità).

La situazione della prima decade di luglio: 

https://edo.jrc.ec.europa.eu/edov2/php/index.php?id=1052