sabato 31 luglio 2021

LETTURE - IL TRIO

 



Un paio di settimane fa ho sentito nominare 《Sandokan》, con riferimento alla prima serie televisiva: in una frazione di secondo da 《Sandokan》 ho pensato a Sàlgari, e da quest'ultimo mi è balenata davanti una bella copertina color《verde jungla》 che ricollegavo alla mia infanzia.


E così, dalla mia 《macchina del tempo》 ho recuperato quel libro, di cui ricordavo il 《parcheggio》: 《I misteri della jungla nera》 di Emilio Sàlgari

Ma quel libro era accanto ad altri due, uno rosso e l'altro simil-cuoio, dalle copertine altrettanto belle: mi sono ricordato - a cascata, proprio come in questa foto - che quel libro verde faceva parte di un trio, insieme al 《Libro Cuore》 e a 《Carlo Magno》.


Ciò che invece non ricordavo è stata un'altra cosa: quei libri venivano distribuiti al supermercato da una nota catena italiana, non ricordo se con i punti o se con una soglia minima di spesa.


Un paio di mesi fa avevo recuperato e rispolverato altri libri, più piccoli e stampati su carta riciclata; da Shakespeare a Pirandello: anche questi distribuiti dai supermercati, alcuni addirittura al bancone salumeria, con l'acquisto di una certa marca di formaggio.

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Era la prima metà degli anni Novanta, 1992-1993 circa; ero un bambino ma ricordo sufficientemente che questa cosa era la normalità, anche nel piccolo supermercato del paese.

Già negli anni a seguire mi pare di non aver più trovato libri nei supermercati; poi anche le librerie hanno cominciato a scarseggiare, soprattutto nelle località di grande turismo: le librerie economiche per intenderci.


E non credo sia stato tanto (o soltanto) un fenomeno legato all'avvento del digitale, che era iniziato già dagli anni Ottanta.

Piuttosto ho avuto l'impressione diretta che negli anni a seguire abbiamo cominciato a leggere di meno - o meglio - a leggere meno libri e a impegnare il tempo in altri oggetti di distrazione, e - credo - non per colpa (o non solo per colpa) degli smartphone, che sono relativamente recenti, ma proprio per una mutazione culturale più generale che ancora non ho compreso a pieno.


Mauro Rosati