Siena, facciata del Palazzo pubblico: il trigramma bernardiniano 《YHS》. ( Fonte immagine: Wikipedia; pubblico dominio ) |
Libere riflessioni sul nostro emblema civico e, in particolare, sul motto.
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Sul motto: IMMOTA MANET
《Immota Manet》 personalmente l'ho sempre letto con accezione positiva, ossia come capacità di resistenza; qualcosa che resta saldo anche rispetto alle avversità della Storia.
E l'ho sempre letto come solenne motto civico - anche se al momento non saprei ancora indicare con certezza l'epoca di comparsa -.
Potrebbe essere comparso, per esempio, dopo il terremoto del 1703 oppure essere già presente in qualche fonte più antica, e poi ufficialmente collocato nel nostro stemma cittadino (emblema civico).
Come assonanza e come concetto, mi richiama un po' alla memoria il motto 《Hic manebimus optime》 riportato da Tito Livio in riferimento all'esortazione a ricostruire Roma e a non abbandonarla dopo il saccheggio e l'incendio dell'Urbe ad opera dei Galli/Celti (390 a.C).
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Sul《PHS》
A mio personale parere penso che si tratti semplicemente di un'errata trascrizione del trigramma bernardiniano 《YHS》.
Infatti, nella forma "gotica" più antica, la lettera greca Y (iupsilon) è facilmente confondibile con una 《P》 latina: da qui il probabile equivoco di trascrizione.
Come si può notare dai tre esempi riportati nelle immagini in alto (vedi sopra).
San Bernardino da Siena, infatti, con la sua predicazione rese talmente popolare l'《YHS》 da renderlo anche un simbolo civile, oltre che religioso. Un simbolo di concordia.
Tra l'altro i due aspetti, religioso e civico, non erano così distinti in passato.
La presenza dell'《YHS》 sul Palazzo pubblico di Siena e sul gonfalone aquilano ne sono due indizi significativi.
Pensiamo anche a quanti ne compaiono sugli ingressi delle abitazioni civili.
La presenza della croce sull'asta dell'H, nel nostro gonfalone civico, mi rende ulteriormente convinto che il 《PHS》 sia semplicemente - appunto - la trascrizione errata di 《YHS》 in caratteri gotici.
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Nota e curiosità a margine: 《YHS》 è formato dalle prime tre lettere del Nome di Gesù in greco (quindi "iupsilon" , "eta", "sigma") poi divenute prima YHS e successivamente anche IHS, come sul nostro gonfalone. Rimane in ogni caso più fedele la forma 《YHS》.
Tra l'altro San Bernardino da Siena non casualmente è anche patrono dei pubblicitari; pare proprio perché seppe creare un《logo》 ante litteram, ossia un simbolo sintetico e comunicativo che riassumeva un messaggio ricco di significati.
Messaggio spirituale in questo caso, e anche civile - nella quotidianità - come invito alla concordia.
Mauro Rosati