Regio Decreto 21 novembre 1940, n. 1746 (Fonte: «Normattiva») |
Regio Decreto 1746/1940 - Elenco (pag. 1) (Fonte: «Normattiva») |
Regio Decreto 1746/1940 - Elenco (pag. 2) (Fonte: «Normattiva») |
Articolo pubblicato sulla stampa locale nel mese di giugno 2021
UN
MONUMENTO NAZIONALE…QUASI DIMENTICATO
Riscopriamo la nostra
Cattedrale
«Considerata l’opportunità di
elevare alla dignità di monumenti nazionali le Chiese cattedrali di alcune
Città d’Italia, particolarmente importanti per il loro pregio storico od
artistico […]
Abbiamo decretato e
decretiamo:
sono dichiarate monumenti
nazionali le Chiese cattedrali delle città indicate nell’elenco annesso al
presente decreto […]»
(Regio Decreto 21 novembre 1940, n.
1746 / Fonte: «Normattiva»)
Siamo nel 1940.
Con questo preambolo, re Vittorio
Emanuele III apre il Regio Decreto 21/11/1940, n. 1746, che riconosce il titolo
di «monumento nazionale» a una serie di Cattedrali italiane.
L’elenco allegato è firmato
dall’allora Ministro per l’Educazione nazionale (il Ministro dell’Istruzione)
poiché all’epoca non esisteva ancora l’odierno Ministero della Cultura, e i
Beni Culturali erano in capo al Ministero dell’Istruzione.
Ebbene, come molti tra voi già
sapranno, anche la Cattedrale dell’Aquila viene riconosciuta «monumento
nazionale», come si legge nell’elenco allegato al Regio Decreto.
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Un monumento nazionale
che – come Comunità – abbiamo troppo a lungo trascurato, se non dimenticato;
ovviamente non per tutti è stato così e non si vuole generalizzare.
Un monumento nazionale che ci
appartiene: alla nostra Città e al nostro Territorio tutto.
Oggi dalla stampa apprendiamo periodicamente che il percorso per la
ricostruzione della nostra Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio sta
procedendo.
Facciamo però un passo indietro,
guardando per un attimo agli anni passati: già da prima del sisma del 2009, il
nostro bel Duomo godeva di scarsa considerazione tra molti di noi. Il lungo
periodo di abbandono dopo il crollo del transetto provocato dal sisma del 2009
è passato purtroppo nell’indifferenza di tanti, a testimonianza di questa poca
considerazione.
Evidentemente, come molti hanno
osservato, la nostra Cattedrale era diventata «poco popolare» e non veniva più
percepita come il «cuore» della Comunità cittadina. Troppo
sbrigativamente è stata spesso considerata una chiesa «brutta», «di poco
valore», un «vecchio rottame» e quant’altro.
Invece, se andiamo a conoscerla
meglio, ci accorgiamo che non è proprio così: la nostra Cattedrale è una vera e
propria «fabbrica» che da più di 700 anni è in continua evoluzione, e ha
raccolto stratificazioni architettoniche e artistiche che toccano un po’ tutte
le epoche, dal Duecento al Novecento. Insomma, un grande edificio sacro che
vale molto più di quanto tanti fra noi non credano.
Ho utilizzato la parola «cuore»
per definire la Cattedrale, senza retorica e non casualmente: nelle righe che
seguono argomento in breve il perché di questa definizione.
Un famoso disegno di epoca
rinascimentale (da Francesco di Giorgio Martini) raffigura il concetto di città, paragonandola
a un corpo umano: ebbene, in questo corpo umano la Cattedrale («Tempio»)
è collocata proprio sul cuore, la sede dei sentimenti e della spiritualità; le
Cattedrali, inoltre, sono anche edifici dal grande valore civico e, infatti,
nello stesso disegno la Piazza (spazio civico e commerciale) è raffigurata
sopra la pancia, esattamente davanti al Tempio-Cattedrale.
E proprio a proposito di «cuore», fino
al secolo scorso era così anche per la nostra Cattedrale: cuore della nostra
Città e del nostro Territorio, in quanto chiesa-madre di tutta la Diocesi.
Ricordo - nel 2010 - una testimonianza
diretta dell’architetto aquilano Marcello Vittorini (1927-2011), in occasione di
un incontro pubblico presso l’Archivio di Stato dell’Aquila: egli ricordava e
raccontava come nelle Festività più importanti dell’anno liturgico, ad esempio
il Natale e la Pasqua, tante persone - di ogni ceto sociale - partivano a piedi
(la maggior parte) dai borghi del nostro circondario per raggiungere la nostra
Città e seguire le Messe solenni nella Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio.
Un sentimento che con il passar del
tempo si è affievolito, e che solo una conoscenza o una riscoperta di questo monumento
nazionale possono aiutarci a ravvivare.
Per chi volesse fare un primo passo
verso la conoscenza, o la riscoperta, del nostro antico Duomo, suggerisco la lettura
di varie pubblicazioni disponibili ma - come approccio - richiamo anche un mio
breve articolo pubblicato sulla stampa in anni recenti: «La fabbrica della
Cattedrale aquilana» (vedi collegamenti in basso).
Mauro Rosati
https://www.ilcapoluogo.it/2017/07/06/alla-riscoperta-della-cattedrale-di-san-massimo/