Tra ZERO e CENTOTTANTA - ANGOLI DI AFFINITÀ
Ieri,
mentre riflettevo «sul
più e sul meno»
durante le faccende quotidiane, ho avuto improvvisamente la «visione geometrica» di un concetto.
Un concetto che ho compreso
gradualmente negli anni, come esperienza di vita, ma che solo da quell'istante
si è palesato davanti agli «occhi
della Mente» in maniera semplice e chiara: una riflessione «meditativa» che si è tramutata in un
banalissimo schema geometrico.
In quell'istante sono forse emerse -
contemporaneamente e spontaneamente - l'«anima contemplativa» e l’«anima matematica».
Ho visto i rapporti umani come un
angolo compreso tra 0° e 180°, la stessa «distanza angolare» che separa il mezzogiorno dalla
mezzanotte - 12 ore -, il nord dal sud, l'est dall'ovest - su una rosa dei
venti -.
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Nei rapporti umani, dall'amicizia ai
legami di coppia, esiste un «angolo» che distanzia due persone: l'ampiezza di
quest'angolo determina le possibilità e la qualità di un certo legame.
Non esiste l'angolo 0° perché non
esistono due persone perfettamente identiche: per quanto si sia affini,
c'è sempre un minimo di «scarto».
Non esiste neanche l'angolo di 180°
perché anche due «nemici»
apparentemente agli antipodi avranno sempre un qualcosa - seppur minimo - che
li accomuna.
Quindi, tutto si gioca tra 0° e 180°,
esclusi gli estremi - appunto - (0°<α<180°,
«tradotto» matematicamente).
Dall'ampiezza dell'angolo «α» dipende un po' tutto!
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Tra 0° e 90° ci sono tutti i legami
più forti, di amicizia o di coppia: in quello spazio - infatti - due individui
camminano e guardano pressappoco verso la stessa direzione.
Se poi quell'angolo di distanza è
sotto i 45°, c'è un'affinità particolare: è lo spazio ideale per i legami di
coppia più forti. Ma si può comunque arrivare fino a 89°!
Se invece parliamo di amicizia,
possiamo arrivare a un angolo accettabile di 135°, anche se - superati i 90° -
si cammina e si guarda verso direzioni quasi contrarie.
Per riassumere un po'!
Le amicizie più forti e più solide
sarebbero quelle sotto i 90° di differenza.
I legami di coppia più forti
sarebbero quelli sotto i 45° di differenza.
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C'è solo un problema però: non si
conosce una formula matematica per calcolare quest'angolo - almeno per quanto
ne sappia -.
Se così fosse, i rapporti umani non
sarebbero tanto altalenanti e complessi!
Quell'angolo di differenza impariamo
a percepirlo pian piano. Soltanto nel corso del tempo e nella graduale
conoscenza reciproca, si capisce l'ampiezza approssimativa di questo angolo
immaginario!
È come un'immagine sfocata che
gradualmente si fa sempre più chiara, e i modi e i tempi non sono uguali per
tutti: sia che si tratti di amicizia sia che si tratti di legami di coppia.
E - un po' come accade con una
bussola -, anche quando l'angolo ci sembra abbastanza chiaro, non è mai
completamente definito: proprio come l'ago di una bussola, che indica una
direzione ma sempre con una leggera oscillazione, e sempre sensibile a qualche
perturbazione magnetica!
Mauro Rosati