(Fonte
immagine: gruppo Facebook «Antrodoco e dintorni»;
post di Piero Stocchi)
La
prima pagina di questo scritto (inizi Novecento), pubblicato sul gruppo
Facebook “Antrodoco e dintorni”, mi ha ispirato una breve e spontanea riflessione – di getto -,
buttando lì i pensieri dell’istante.
Per questo il post è breve ma serrato, tante punteggiature intermedie ma quasi nessuna pausa. Ho riportato per iscritto il "treno di sensazioni" che mi ha attraversato la mente pensando alla stupenda ferrovia Sulmona-L’Aquila-Rieti-Terni.
Quindi mi scuso fin d’ora
se la lettura dovesse apparire faticosa! 😊
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Veramente una linea ferroviaria
bellissima la Sulmona-L'Aquila-Rieti-Terni!
Lo posso confermare da utente, almeno
per quanto riguarda il tratto che conosco meglio, quello tra L'Aquila e la
piana di Rieti.
Una ferrovia "ardita" in
certi valichi, dove il treno elettrodiesel sembra quasi fermarsi, e allo stesso
tempo una grande risorsa turistica se la si riuscisse a valorizzare in tal
senso, come già accade in molte zone d'Italia - da nord a sud -.
Pensate soltanto ad alcune località
che tocca:
visitate Sulmona e poi salite
a bordo, attraversando le bellezze paesaggistiche e ambientali della Valle
dell'Aterno, toccando le stazioni minori di stupendi borghi; salendo in
altimetria arrivate a L'Aquila dove, a due passi dalla stazione ci sono
le mura medievali (e anche più antiche) ad accogliervi e a condurvi fino alla celebre Fontana delle
"99 cannelle" (Fontana della Rivera) e, a piedi o a motore, potete
raggiungere il cuore storico della nostra città; da L'Aquila poi si prosegue
verso ovest-nord-ovest toccando altre stazioni che possono condurre verso tanti
possibili itinerari culturali e/o naturalistici; quindi, arriva un altro
paesaggio bellissimo quando si sale verso il valico "di Rocca di Corno"
(insieme alla molto più recente Sella di Corno) e si scende nelle Gole
di Antrodoco, attorniati da montagne boscose verdeggianti; poi ecco nuove
piccole stazioni e nuovi borghi, Antrodoco, Borgovelino, Castel
Sant'Angelo e terme di Cotilia, Cittaducale - tutti meritevoli di
menzione -; poi arrivate a Rieti, antica città che vi accoglie con un tratto
delle sue mura medievali e vi abbraccia nel suo delizioso centro storico su una
collina a ridosso del fiume Velino; e, ancora, di nuovo in viaggio
toccando altri borghi notevoli lungo la Valle Santa, Contigliano,
Greccio; giungiamo quindi alla celeberrima Cascata delle
Marmore, opera di ingegneria idraulica romana dove il Velino si tuffa
nel Nera, la cascata "intermittente" che si apre e si chiude
artificialmente, una cascata più piccola come portata ma molto più alta di
quelle del Niagara; siamo entrati in Umbria e arriviamo infine a Terni,
più nota ai molti come città industriale e che invece riserva anche bei viali
alberati e un centro storico di tutto rispetto.
Ovviamente possiamo percorrere il
tragitto anche al contrario!
Tutto questo in soli 164 km circa di
ferrovia!
164 km che uniscono tre Regioni
(Abruzzi, Lazio, Umbria), tre Province (L'Aquila, Rieti, Terni), tre valli
fluviali (Aterno, Velino, Nera), decine di Comuni dagli splendidi borghi,
quattro deliziose Città ognuna caratterizzata da una sua bellezza
caratteristica e peculiare; colline, monti e pianure.
Mauro Rosati