sabato 1 maggio 2021

La Libertà si conquista con il senso del limite

LA LIBERTÀ SI CONQUISTA CON IL SENSO DEL LIMITE.


Altrimenti diventa onnipotenza e/o prepotenza: 

onnipotenza e prepotenza possono distruggere se stessi e gli altri.


《Limite》 non significa né immobilismo né muro.

C'è un limite soggettivo-individuale, da un lato: 

la consapevolezza dei nostri punti deboli e dei nostri punti di forza; e questo limite può anche spingersi in avanti, con gradualità e "allenamento".

C'è un limite oggettivo-sociale, dall'altro: 

il campo di libertà di ciascuno non deve invadere quello dell'altro, e viceversa.


L'equilibrio tra i due limiti - difficile e mutevole - garantisce contemporaneamente la nostra libertà e quella degli altri: 

rispettare - reciprocamente - i limiti e i tempi di ognuno.

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Un solo limite è invalicabile: la Natura.

Invalicabile, semplicemente perché noi stessi ne siamo parte.

La Natura detta le regole: non si sfida, si asseconda.

Se ci chiede un passo indietro, dobbiamo arretrare. Se ci chiede una sosta, dobbiamo sostare. Se ci consente di avanzare, possiamo avanzare.

I ritmi umani devono adeguarsi a quelli imposti dalla Natura: sconsiderato immaginare il contrario.

Non si va in alto mare se c'è burrasca; non si va in alta montagna se c'è bufera.

Non si miete a dicembre e non si vendemmia a gennaio.


E quando il delirio di onnipotenza spinge l'umanità a sentirsi 《pari》 o 《superiore》 alla Natura, le conseguenze possono essere disastrose.

La Natura 《se ne infischia》 dei nostri stili di vita, dei nostri parametri economici, dei nostri modelli di sviluppo forsennati e insostenibili.

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E allora è proprio il senso del limite che ci mette in guardia, se lo sappiamo 《ascoltare》: 

fare una sosta quando è necessario, garantisce la nostra incolumità; e se conserviamo la nostra incolumità allora possiamo continuare ad essere liberi.


Per conservare la Libertà, dobbiamo essere in grado di ridurla o di espanderla a seconda delle circostanze.


Mauro