mercoledì 24 febbraio 2021

«Italia: periferia del Sahara»

(Fonte immagine: "Frate Indovino", calendario 2019)

 

Direi che possiamo revisionare la geografia climatica!


- Italia: periferia nord del Sahara.



- Italia: piccola India del Mediterraneo, con lunghe siccità alternate a violenti "monsoni" (siamo passati da 4 a 2 stagioni).

 


- Le Alpi: piccolo Himalaya d'Europa, sbarrano i “monsoni mediterranei” che "scaricano" sull'Italia.



- Fiume Po: piccolo Gange italiano.



- Mar Mediterraneo: piccolo Oceano Indiano, con il suo clima "tropicale".



Soltanto una "piccola" differenza:

il Sahara e le Indie sono alle latitudini tropicali; l'Italia invece è alle latitudini medie "temperate".



Causa (una delle cause):

l'Anticiclone delle Azzorre non si espande più regolarmente verso l'Italia.

Questo anticiclone era lo “scudo climatico” del Mediterraneo, un climatizzatore naturale: da un lato teneva a bada l'atroce Anticiclone africano - portandoci estati dal caldo moderato e gradevole -, dall'altro regolava l'afflusso delle correnti artiche e atlantiche. Così avevamo un giusto equilibrio tra sole, piogge e neve; tra caldo e freddo, mitigati fra loro.

Oggi questo scudo non copre quasi più l'Italia e al suo posto si alternano correnti roventi da Sud e correnti gelide da Nord, senza stagione: per cui - tanto in Estate quanto in Inverno - l'Italia è esposta a sbalzi termici violenti nel giro di poche ore.



Risultato.

L'Italia è diventata una linea di “trincea climatica” lungo la quale si scontrano violentemente - e si “coalizzano” - due opposti:

il rovente Anticiclone africano e le fredde - o gelide - correnti atlantiche e artiche.

 

Metaforicamente, immaginate di immergere un ferro rovente nell'acqua fredda.

 

Lo Scirocco e l'Anticiclone africano “spargono benzina” - surriscaldando la nostra atmosfera e i nostri mari -, mentre le correnti fredde Artiche e sub-artiche provocano la “scintilla” che innesca l'«esplosione climatica» - da ondate di calore a ondate di gelo, e viceversa -:

valanghe, piogge violente, trombe d'aria, fiumi che straripano, frane, allagamenti, mareggiate violente, mini-uragani mediterranei, “bombe di neve” e “bombe d'acqua”.

 

È l'energia termica accumulata dai nostri mari che, saturi di calore, la liberano violentemente in atmosfera.


E così, mentre il Texas - zona subtropicale - è stato colpito da neve e gelo estremo, l'Italia - zona "ex temperata" - registra temperature da mese di aprile inoltrato.

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Possiamo quindi riconoscere due stagioni prevalenti: 

- sei mesi di Estate, da aprile a settembre, rispettivamente con qualche intervallo di Primavera e di Autunno;

- sei mesi di Primavera, da ottobre a marzo, con qualche intervallo di Autunno e Inverno.



 

Mauro