(Fonte immagine: La Voce del Popolo - Quotidiano italiano dell’Istria e del Quarnero; 17/08/2019) |
La strage della spiaggia di Vergarolla (18/08/1946) - a Pola - secondo la stima delle vittime è considerata il più grave massacro di civili in tempo di pace, nel territorio della Repubblica Italiana.
Nell'agosto del 1946, infatti, la
guerra era ufficialmente finita e la Venezia Giulia era formalmente ancora in
territorio italiano anche se sotto occupazione alleata.
In particolare nel 1945 - dopo la
fine della guerra - moltissimi civili italiani della Venezia Giulia - comprese
Gorizia e Trieste - erano stati vittime degli eccidi delle foibe (1943-1947)
perpetrati dalle milizie di liberazione iugoslave, durante e dopo la
liberazione dall'occupazione nazista. Eccidi che si andarono ad aggiungere a
quelli già commessi dai nazisti contro le popolazioni di quelle zone.
Le Foibe e la strage di Vergarolla
furono vicende gravissime prevalentemente ai danni di civili innocenti,
etichettati genericamente e semplicisticamente come «fascisti» - anche dai
loro stessi connazionali -.
Due vicende trascurate all'epoca da
gran parte della politica e della stampa italiane e quindi - di riflesso -
dalla stessa opinione pubblica.
Vittime civili innocenti non tutelate
da nessuno, neanche dal loro stesso Paese.
Un Paese che non tentò di rivendicare
la tutela dei diritti della maggioranza italiana che viveva a Pola (e non solo)
e non tentò convintamente di provare a negoziare la conservazione della Venezia
Giulia.
Una regione che da oltre due millenni
aveva sempre gravitato nell'orbita del Triveneto - seppur con vicende alterne
-.
Già le regioni istituite dal principe
Ottaviano Augusto comprendevano la «Venetia et Histria».
Dante Alighieri, nella sua «Commedia»,
cita Pola come confine orientale dell'Italia geografica.
E così, con l'esodo degli Italiani
Giuliano-Dalmati e con la contestuale divisione dei territori sancita dal Trattato
di Parigi del 10 febbraio 1947, della Venezia Giulia rimasero all'Italia
soltanto Trieste e Gorizia con la Bassa Valle dell'Isonzo.
Per questo la legge n. 92/2004 ha fissato al 10 febbraio il «Giorno del ricordo al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.»
Oggi una stele apposta nel 1997, nel centro di Pola,
commemora quella strage.
In anni recenti, sulla stele è stata aggiunta la dedica «Alle Vittime innocenti», in lingua croata e italiana; ai lati della stele, invece, sono state apposte altre due stele con i nomi e le rispettive età delle vittime.
Mauro
------------------------‐----------------------------------------------------------
Il documentario «L'ultima spiaggia» (2016)
sulla strage di Vergarolla:
https://www.raiplay.it/programmi/lultimaspiaggiapolafralastragedivergarollaelesodo
Per la visione del documentario è sufficiente accedere gratuitamente alla piattaforma RaiPlay mediante registrazione oppure via social.