mercoledì 10 settembre 2025

UNA "SEMPLICE" FONTANA... TANTE CURIOSITÀ

 

L'Aquila, Piazza del Duomo (Piazza del Mercato):
fontana di Pie' di Piazza in una foto del 1900.

(Fonte immagine: Calendario 《Zampilli di Storia》,
a cura del Gruppo Aquilano di Azione Civica "Jemo 'nnanzi",
One Group Edizioni - settembre 2025).



🚩 L'Aquila, Piazza del Duomo (Piazza del Mercato): la storica Fontana di Pie' di Piazza in una foto datata al 1900. 

📍Sullo sfondo, partendo dalla destra, riconosciamo il Palazzo dell'Arcivescovado (da cui il nome della vicina "Via dell'Arcivescovado"), sede dell'Arcidiocesi Metropolitana dell'Aquila e quindi dell'Arcivescovo Metropolita. 

↪ Più a valle, a sinistra della foto, intravediamo un laro del complesso di Palazzo de Nardis, che risvolta poi su Via San Marciano.


Nota complementare.

La Diocesi dell'Aquila nasce ufficialmente nel 1257 (regnante  papa Alessandro IV) per traslazione della Diocesi di Forcona dentro le Mura della Città, al tempo di Berardo da Padula, ultimo vescovo di Forcona e primo vescovo dell'Aquila. Nel 1876 (regnante papa Pio IX) la Diocesi aquilana viene elevata ad Arcidiocesi, al tempo del vescovo, poi arcivescovo, mons. Luigi Filippi, francescano.

---------------------------------------


Torniamo alla foto.

📍 Un'immagine d'epoca ricca di spunti di osservazione.

Iniziamo dal basso.


📍 La pavimentazione.

↪ A terra, in primo piano, riconosciamo il caratteristico selciato aquilano "a cubetti" (《trovanti》) in pietra calcarea, caratterizzante ampiamente la pavimentazione storica della nostra Città dell'Aquila, insieme ai grandi lastroni (sempre in calcare) che pavimentavano le principali strade carrabili e che tutt'oggi possiamo ancora osservare in diversi spazi del centro cittadino.


📍 La fontana.

↪ La storica fontana si presenta già in gran parte nella veste che conosciamo oggi ma con due importanti differenze:

- alla base della fontana non c'è ancora la grande vasca circolare che vediamo ora poiché la vasca superiore aveva varie funzioni tra le quali l'abbeveramento degli animali, come vediamo in questa foto storica, per cui, se vi fosse stato l'odierno vascone basso, le persone e il bestiame non avrebbero potuto avvicinarsi alla vasca principale situata ad altezza piu comoda;

- alla sommità della fontana vediamo la vasca minore dalla quale zampilla l'acqua; su quella stessa vasca oggi è posizionata la statua bronzea opera di Nicola D'Antino la quale fa coppia con quella della fontana di Capopiazza, raffiguranti insieme i Diòscuri, ossìa i mitologici gemelli Càstore e Pollùce, e che sarebbero state installate soltanto a partire dagli anni '20 del Novecento.


📍 Le Cancelle.

↪ Spostiamo ora il nostro sguardo sulla sinistra, dove intravediamo il tetto di un basso fabbricato:

si tratta dell'aggregato che comprendeva le ben note e storiche botteghe dette 《le Cancelle》; dopo la Prima Guerra Mondiale al posto di quell'aggregato sarebbe stato costruito il Palazzo delle Poste e Telegrafi, l'edificio classicheggiante che vediamo oggi da quella stessa posizione, ad angolo tra Piazza del Duomo e Via dell'Arcivescovado. 

Il prospetto delle 《Cancelle》 venne quindi smontato e ricollocato nella retrostante via Simeonibus, dove oggi tutti noi identifichiamo la posizione delle 《Cancelle》.


Nota integrativa.

📍 Infine una breve nota su ciò che non vediamo in questa fotografia: sulla destra, fuori dal campo dell'immagine, c'è la facciata della nostra Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio, che però riconosceremmo solo in parte. All'epoca di questo scatto, infatti, la facciata odierna del Duomo era incompleta poiché mancavano la parte alta e i due campanili, i quali sarebbero stati completati soltanto nel 1928 sulla base del progetto ottocentesco che presenta, nell'impostazione, stringenti somiglianze con il prospetto della chiesa di Trinità dei Monti in Roma. La data di completamento della facciata della nostra Cattedrale Metropolitana è riportata in numeri romani sulla sommità, lungo la balaustra tra i due campanili: A(NNO) D(OMINI) MCMXXVIII .

Come attestano altre foto d'epoca, ai tempi di questa immagine avremmo quindi visto solo la parte inferiore del prospetto della Cattedrale e un piccolo campanile provvisorio sul lato destro.



Mauro Rosati

______________________



mercoledì 3 settembre 2025

ROJO: LO STEMMA CIVICO NEL SANTUARIO DEL POGGIO

Fig. 1 - Santuario della Madonna di Rojo:
probabile stemma civico della Terra di Rojo.

(Foto: Mauro Rosati)

 
Fig. 2 - Per comparazione: riproduzione dell'arme civica della Terra di Rojo
(Fonte immagine: C. BLASETTI, Le arme del Contado Aquilano, Roma, stampa 1984).




🚩 Poggio di Rojo (L'Aquila), santuario della Madonna di Rojo.
Nell'immagine (fig. 1), seppur di bassa risoluzione, s'intravede un tondo contenente quello che sembrerebbe proprio lo stemma civico di Rojo.

📍 L'arme della Terra di Rojo è riconoscibile dalla presenza di un palo centrale, che il Blasetti blasona come smaltato《d'argento》(probabilmente nelle versioni più antiche), accostato di due spighe di grano (fig. 2):
🛡《Di..., al palo d'argento accostato da due spighe di frumento al naturale
(📖 C. BLASETTI, Le arme del Contado Aquilano, Roma, stampa 1984; p. 92).

📍 Le spighe di grano possono presentarsi 《al naturale》, ossia nel loro aspetto più realistico, oppure stilizzate in una forma che ricorda un po' quella di un giglio.
↪ La versione stilizzata è generalmente riscontrabile negli stemmi più "antichi" (epoca basso-medievale e proto-rinascimentale), come possiamo osservare, ad esempio, nel confronto tra le versioni più "moderne" e quelle più originarie dell'arme civica di Assergi: sul portale e sulla facciata della parrocchiale di Santa Maria Assunta in Assergi abbiamo esempi della spiga di grano in versione stilizzata.

🔎 Nota 1.
In Araldica la versione più essenziale e stilizzata delle figure è preferibile rispetto alla versione 《al naturale》, poiché risulta più immediata e più semplice nella classificazione e nella riproduzione di uno stemma, in particolare se di ridotte dimensioni.

🔎 Nota 2.
Un esemplare medievale dell'arme civica di Rojo, quindi più antico rispetto a quello del santuario di Rojo Poggio, è visibile in capo alla restaurata facciata della chiesa di Santa Maria di Rojo in L'Aquila:
anche in questo caso, come nell'esempio della parrocchiale di Assergi, le spighe di grano sono raffigurate in forma stilizzata a mo' "di giglio".
-----------------------

📍 Tornando all'immagine dello stemma presente nel santuario di Poggio di Rojo (fig. 1), possiamo osservare le due spighe laterali e il palo centrale, caratterizzanti l'arme civica di Rojo: il tutto interamente di smalto 《oro》 secondo il gusto più baroccheggiante (e non meno interessante) dell'epoca.
↪ Come accade per molti stemmi, nel corso del tempo le modalità di rappresentazione possono variare in tutto o in parte, dando origine alle varianti (《alias》).

📍 L'arme civica rojana presente nel Santuario mariano del Poggio appare proprio come una variante della versione base poiché le due spighe di grano sembrano spuntare ciascuna da almeno un monte all'italiana (ossia un monte stilizzato a forma di "panettone", composto da un cilindro verticale chiuso in alto da una calotta semisferica).
↪ Il monte all'italiana non compare invece nelle versioni più comuni dell'arme civica di Rojo.
↪ Inoltre, il palo centrale sembrerebbe a prima vista《diminuito》, ossia ridotto in larghezza: 
il palo, infatti, è una 《pezza onorevole》, che normalmente occupa ⅓ (oppure 2/7) dell'intero campo dello scudo.

↪ Pertanto lo stemma in foto (fig. 1) appare, di primo acchito, come un'interessante attestazione di una variante (《alias》), cronologicamente successiva alla più antica versione sulla facciata di Santa Maria di Rojo in L'Aquila.
---------------------------------

🔎 Nota integrativa.
Le 《pezze》, figure araldiche formate da linee di partizione, sono ritenute tra le prime e quindi tra le più antiche figure comparse nell'Araldica.

🔎 Nota simbologica.
La spiga, che si rappresenta color oro, è simbolo di sobrietà e abbondanza
(📖 C. BLASETTI, Le arme del Contado Aquilano, Roma, stampa 1984; p. 92).


Mauro Rosati
_____________________