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L'Aquila, palazzo Cipolloni-Cannella (Quarto di San Giorgio): cortile rinascimentale, particolare pittorico con effetto trompe-l'œil. (Foto: Mauro Rosati, 2025) |
📍 《TROMPE-L'ŒIL》, dal francese: letteralmente 《inganna l'occhio》; più semplicemente e più genericamente potremmo tradurlo come 《illusione ottica》.
🚩 L'Aquila, cortile rinascimentale di Palazzo Cipolloni-Cannella (Quarto di San Giorgio): particolare pittorico con effetto di apertura prospettica verso l'alto.
🖼 La calotta di una volta a botte si apre immaginariamente verso il cielo grazie all'effetto di prospettiva creato dalle architetture dipinte, in particolare archi e colonne immaginari che convergono verso un centro ideale (《fuoco》) offrendo alla nostra vista la percezione di uno spazio verticale dall'ampio respiro.
Non mancano altri esempi di questa tipologia nella storia dell'arte della nostra città.
📍 Stilisticamente siamo nella piena maturazione delle esperienze pittorico-architettoniche del Rinascimento che già c'introducono all'affascinante illusionismo 《teatrale》 che caratterizzerà piacevolmente l'ampia esperienza del Barocco: esperienza ampia sia nello spazio, con le sue varianti geografiche, sia nel tempo, attraverso le varie eredità nei secoli successivi.
↪ Anche in questo caso pregevoli motivi 《a grottesca》 incorniciano questa immaginaria apertura verso il cielo, e la curvatura delle cornici contribuisce ad accentuare la percezione visiva di uno slancio verso l'alto.
🛡 Al centro dell'immaginario cielo nitido troneggia un'arme (《stemma》) come fosse 《in gloria》, in trionfo.
↪ Lo scudo dello stemma si presenta come una variante-evoluzione del più semplice e antico 《scudo torneario》(da torneo, anche detto《scudo a targa》), inquadrato entro una cornice più ampia dai caratteri già in parte baroccheggianti, come ad esempio l'arricciatura con effetto accartocciato in alto.
↪ Nel campo rosso dello scudo è caricata una torre murata《al naturale》 (ossìa di colore e forma realistici) , a due palchi (due piani), aperta e finestrata, merlata 《alla guelfa》 (merli dal profilo rettangolare). Dalla sommità del primo palco della torre si diramano due cornucopie (una per lato) anch'esse al naturale, riconoscibili dalla caratteristica forma a corno (cornu-copia, appunto), allegorìa di prosperità e abbondanza.
↪ Nel capo dello stemma un'ulteriore figura, non immediatamente distinguibile, ma a prima vista forse un drago, animale chimerico (ossìa immaginario) ricorrente tra le figure araldiche più tradizionali.
↪ All'esterno lo scudo presenta almeno tre tipologie di ornamenti:
- 📍 due volti in capo e in punta, dei quali quello di un putto (fanciullo), in alto, e di un volto alato, in basso, dall'apparente aspetto meno fanciullesco;
- 📍 dei motivi a nastro chiari e semitrasparenti che svolazzano lungo tutto il perimetro dello scudo, richiamanti lo sviluppo di una più antica tipologia ornamentale già riscontrabile negli stemmi di primo Rinascimento;
- 📍 un cartiglio in alto con un motto, non del tutto leggibile con certezza, che recita 《ROBUR / ET [...]VB[ERTAS]》; le lettere tra parentesi quadra indicano un'ipotesi di lettura nella quale potremmo individuare 《ROBVR ET VBERTAS》, ossìa 《Forza e Abbondanza》, ipotesi d'interpretazione che potrebbe essere avvalorata dalla presenza della torre fortificata (la Forza) e delle cornucopie (l'Abbondanza). Tuttavìa bisogna tener conto di un piccolissimo non trascurabile dettaglio, ossìa di un minimo segno che s'intravede nel motto prima di 《...VBER[TAS]》, somigliante graficamente all'estremità di una lettera 《R》; inoltre, anche la lettura delle lettere finali è da approfondire e pertanto dobbiamo necessariamente mantenerci su una equilibrata linea di ipotesi logica indiretta.
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🖼 Dopo questa necessaria rassegna di dettagli e ipotesi, torniamo ad allargare il nostro sguardo e godiamoci intanto questa gran bella finestra immaginaria verso il limpido cielo di fondo.
Godiamoci questo piacevole 《inganno》.
Mauro Rosati
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