lunedì 15 marzo 2021

I Caduti di Via Fani

Una pillola di storia nazionale nell'onomastica stradale della nostra città.


Il mese scorso, sfogliando e leggendo alcuni passaggi narrati nel calendario della Benemerita mi sono imbattuto in un grado e un cognome: maresciallo Leonardi.

Per una frazione di secondo ho pensato: questo cognome mi suona come già sentito e già letto! Poi, una frazione di secondo dopo, mi sono ricordato: il maresciallo Oreste Leonardi - carabiniere - capo della scorta del prof. Aldo Moro!


Uno dei Caduti di Via Fani, massacrato con i suoi colleghi in un'imboscata nel bel mezzo di un quartiere di Roma (Quartiere XIV 《Trionfale》, non lontano dal Foro Italico).

Era la mattina del 16/03/1978 quando il convoglio del prof. Aldo Moro si stava spostando con la sua scorta.

All'incrocio tra via Mario Fani e via Stresa il convoglio fu attaccato a colpi di arma da fuoco.

Insieme al maresciallo Oreste Leonardi furono uccisi:

Francesco Zizzi (Vicebrigadiere di Pubblica Sicurezza);

Domenico Ricci (Appuntato dei Carabinieri);

Raffaele Iozzino (Guardia di Pubblica Sicurezza);

Giulio Rivera (Guardia di Pubblica Sicurezza).


L'assalto armato di via Mario Fani si concluse con il sequestro di Aldo Moro.


Oggi, all'incrocio tra Via Mario Fani e Via Stresa a Roma, un sobrio e significativo memoriale - due epigrafi disposte quasi a ventaglio - ricorda quei cinque uomini caduti mentre svolgevano il proprio difficile lavoro.

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Il prof. Aldo Moro è ricordato nelle vie di molte città italiane, così come è ricordata la sua scorta: i Caduti di Via Fani, appunto.

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Anche nella nostra L'Aquila l'onomastica stradale ricorda Aldo Moro e la sua scorta; e li ricorda secondo una logica ben precisa: 

- Via Caduti di Via Fani; la strada che da Via Beato Cesidio (di fronte alla caserma dei Carabinieri) arriva fino all'incrocio con Via San Sisto;

- il lungo Viale Aldo Moro, che dall'incrocio con Via Francesco Paolo Tosti al Torrione arriva fino all'incrocio con Via San Sisto. 

Due strade importanti sviluppatesi proprio in quegli anni, parallelamente alla nascita dei quartieri subito a nord del centro cittadino.


Lì - all'incrocio con Via San Sisto - le due strade si incontrano - alla pari - e ciascuna delle due vie è la prosecuzione dell'altra: un'unica lunga arteria stradale che collega il Torrione con San Sisto fino alle porte di Piazza d'Armi (o 《Piazza d'Arme》).


Oggi, anche sotto quel cartello stradale, sarebbe importante che comparisse un altro muro della memoria virtuale: anche lì, basterebbe un semplice codice QR che raccontasse chi erano i Caduti di Via Fani e perché sono caduti; per evitare che - con il passare degli anni - il nome di quella strada non venga più compreso nel suo significato della Memoria.

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Non dobbiamo mai dimenticare la funzione didattica e la logica che stanno alla base dell'onomastica stradale, e ancor di più della toponomastica storica locale - in generale -.


Mauro Rosati