domenica 21 novembre 2021

《NECESSARIA》...《IGNORANZA》!

 




《NECESSARIA》...《IGNORANZA》!

Non esiste soltanto la 《beata 'gnoranza》, da evitare, ma anche una 《necessaria ignoranza》, che invece è molto utile, purché se ne prenda coscienza! 

Ma in che modo l'《ignoranza》 può essere utile? 

Ho provato a esprimere il concetto da un mio personale punto di vista!

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Da tanti anni, prendo quotidianamente coscienza della profondità della mia ignoranza.

E quando scrivo 《ignoranza》 non lo intendo come un auto-insulto ma nell'accezione più basilare del termine: ignoranza=non conoscenza.


Questa quotidiana presa di coscienza non mi rende 《disfattista》, non mi avvilisce, ma - al contrario - è uno stimolo costruttivo che alimenta nuova curiosità, nuova voglia di apprendere.

È come una luce naturale che, a partire dall'alba, pian piano illumina un grande e profondo avvallamento: ogni nuova conoscenza è come uno sprazzo di luce in più che illumina in maniera sempre più chiara le dimensioni di questo vallone, una sorta di cratere, che va colmato dal basso.


Ogni volta che apprendiamo piccole o grandi conoscenze è come se portassimo un secchiello o una carriola di terra per riempire questo grande avvallamento. Un lavoro costante che - ad ogni strato di terra che aggiungiamo - ci permette di salire di qualche centimetro o di qualche metro. 

E più saliamo, più riusciamo a vedere qualcosina in più rispetto a prima: aumenta l'ampiezza del nostro orizzonte visibile.

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Quando concludiamo il nostro percorso di scuola, nell'euforia del momento ci sentiamo appagati, come se possedessimo la conoscenza intera.

Invece, la conclusione del viaggio scolastico è soltanto l'inizio del salto dal trampolino, il primo scollinamento che ci porta a intravedere uno spazio ancora più grande da esplorare. 

La Scuola è una spinta necessaria per iniziare questo percorso.

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E così, entrati nella prima età adulta, intraprendiamo questo itinerario, anno dopo anno: ogni giorno siamo un po' più consapevoli che le conoscenze che già possediamo vanno coltivate, e sono sempre una minoranza rispetto a quello che c'è da apprendere di nuovo. Sia nel campo intellettuale, sia in quello pratico: due aspetti che vanno 《a braccetto》, l'uno può migliorare l'altro.

E da adulti, imparare diventa molto più divertente se lo si fa spontaneamente!

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Per questo la consapevolezza quotidiana della mia ignoranza aumenta proprio ogni volta che imparo qualcosa di nuovo. 

E allo stesso tempo - reciprocamente - quando imparo qualcosa di nuovo prendo maggior coscienza della mia ignoranza.


Quindi: 《necessaria》 ignoranza!

L'ignoranza 《buona》 è uno sprone. E la curiosità è il carburante necessario per questo lavoro quotidiano di 《secchielli e carriole》 che vanno a riempire qualche spazio del grande vallone della non-conoscenza.


《Necessaria》 ignoranza: benefica, dinamica.


Da non confondere con la 《beata ignoranza》, che invece è un'altra cosa: dannosa, stagnante.

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I canali di apprendimento -  orali, scritti, multimediali, pratici, sperimentali  - possono essere davvero tanti e non sto qui ad elencarli. 

Ognuno di noi ha le sue corsie preferenziali.

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Quindi quando mi sento ignorante non ho da preoccuparmi, anzi, ho la giusta 《grinta》 per ampliare i miei spazi di apprendimento: voglia di approfondire, voglia di aprire nuovi collegamenti da una 《finestra》 all'altra di questa navigazione metaforica.

Dovrei invece preoccuparmi se mi sentissi 《appagato》 di conoscenza o se mi sentissi umiliato dalla coscienza della mia ignoranza.

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Quindi ben venga questa consapevolezza quotidiana dell'ignoranza, perché se prima di andare a dormire avrò imparato anche soltanto qualcosina in più e in meglio rispetto al mattino, allora vuol dire che la giornata non sarà stata sprecata.


L'autocoscienza della propria ignoranza - intesa come necessità di imparare continuamente - è un buon vaccino contro la presunzione e l'arroganza.


Mauro