sabato 27 febbraio 2021

La città «below zero»

27 febbraio 2018

Godersi la Città «below zero», con contorno di neve! 😉

-----------------------------‐------

A Capopiazza! 

(Piazza del Duomo - Piazza del Mercato)

----------------


In piazza della Repubblica (Quarto di San Giorgio)! 

Elegante palazzo d'angolo ristrutturato tra via dell'Arcivescovado (a destra) e via degli Alemanni (a sinistra)!

--------------------------


Sotto i portici di San Bernardino (Quarto di San Giorgio)!
Palazzetto d'angolo (già Case Pica) tra via Fortebraccio (a sinistra) e via San Crisante (a destra)!

venerdì 26 febbraio 2021

I 《Moti aquilani》del 1971

 50 anni fa (26-28/02/1971)

I 《Moti aquilani》del 1971


Al di là delle opinioni:

una pagina di storia cittadina.


Al di là delle opinioni: 

un importante momento di mobilitazione civica collettiva.


https://www.facebook.com/media/set/?set=a.357486564304398&type=3

mercoledì 24 febbraio 2021

«Italia: periferia del Sahara»

(Fonte immagine: "Frate Indovino", calendario 2019)

 

Direi che possiamo revisionare la geografia climatica!


- Italia: periferia nord del Sahara.



- Italia: piccola India del Mediterraneo, con lunghe siccità alternate a violenti "monsoni" (siamo passati da 4 a 2 stagioni).

 


- Le Alpi: piccolo Himalaya d'Europa, sbarrano i “monsoni mediterranei” che "scaricano" sull'Italia.



- Fiume Po: piccolo Gange italiano.



- Mar Mediterraneo: piccolo Oceano Indiano, con il suo clima "tropicale".



Soltanto una "piccola" differenza:

il Sahara e le Indie sono alle latitudini tropicali; l'Italia invece è alle latitudini medie "temperate".



Causa (una delle cause):

l'Anticiclone delle Azzorre non si espande più regolarmente verso l'Italia.

Questo anticiclone era lo “scudo climatico” del Mediterraneo, un climatizzatore naturale: da un lato teneva a bada l'atroce Anticiclone africano - portandoci estati dal caldo moderato e gradevole -, dall'altro regolava l'afflusso delle correnti artiche e atlantiche. Così avevamo un giusto equilibrio tra sole, piogge e neve; tra caldo e freddo, mitigati fra loro.

Oggi questo scudo non copre quasi più l'Italia e al suo posto si alternano correnti roventi da Sud e correnti gelide da Nord, senza stagione: per cui - tanto in Estate quanto in Inverno - l'Italia è esposta a sbalzi termici violenti nel giro di poche ore.



Risultato.

L'Italia è diventata una linea di “trincea climatica” lungo la quale si scontrano violentemente - e si “coalizzano” - due opposti:

il rovente Anticiclone africano e le fredde - o gelide - correnti atlantiche e artiche.

 

Metaforicamente, immaginate di immergere un ferro rovente nell'acqua fredda.

 

Lo Scirocco e l'Anticiclone africano “spargono benzina” - surriscaldando la nostra atmosfera e i nostri mari -, mentre le correnti fredde Artiche e sub-artiche provocano la “scintilla” che innesca l'«esplosione climatica» - da ondate di calore a ondate di gelo, e viceversa -:

valanghe, piogge violente, trombe d'aria, fiumi che straripano, frane, allagamenti, mareggiate violente, mini-uragani mediterranei, “bombe di neve” e “bombe d'acqua”.

 

È l'energia termica accumulata dai nostri mari che, saturi di calore, la liberano violentemente in atmosfera.


E così, mentre il Texas - zona subtropicale - è stato colpito da neve e gelo estremo, l'Italia - zona "ex temperata" - registra temperature da mese di aprile inoltrato.

-----------------------------------------------------------------------------------



Possiamo quindi riconoscere due stagioni prevalenti: 

- sei mesi di Estate, da aprile a settembre, rispettivamente con qualche intervallo di Primavera e di Autunno;

- sei mesi di Primavera, da ottobre a marzo, con qualche intervallo di Autunno e Inverno.



 

Mauro

domenica 21 febbraio 2021

Cielo d'Aquila

 



21 febbraio 2021


Tavolozza di colori: 

《Cielo d'Aquila》!


Mauro

Perbacco!

《Perbacco!》

Al Liceo - questa era la signorile esclamazione del mio prof. di Storia e Filosofia quando esprimeva il suo disappunto. 

Scandita con una pausa tra il 《per》e il 《Bacco》!

A seconda della lunghezza della pausa, si percepiva il livello di "richiamo". 😄


Mai una parolaccia - neanche la più "leggera" -, tantomeno un'imprecazione. 

Soltanto questa innocua esclamazione con voce appena alterata; quanto bastava per comunicare il messaggio.

Ancora oggi, quando a volte mi partono di bocca i "paroloni" - o soltanto li penso - mi vergogno con me stesso e mi viene in mente spesso quel signorile 《perbacco》!


Una persona per bene il nostro prof., ma mai un 《perbenista》"bacchettone".

L'《aplomb》 di un distinto signore di Otto-Novecento e la sobrietà di un intellettuale.

Una persona d'altri tempi - per la sua educazione -, ma una persona sempre al passo con i tempi - per la sua preparazione -.


Le sue lezioni erano sempre un dibattito attivo: 

un occhio al passato e ragionamenti sul presente (cronaca compresa), collegamenti tra ieri e oggi.

Come diceva anche lui stesso, praticava l'arte della 《maieutica》, come Socrate: 

vale a dire, aiutava le nostre menti a "partorire" spontaneamente idee e opinioni. 

Lui ci dava gli 《input》.

E non ha mai tentato minimamente di influenzarci con le sue personali idee e opinioni politiche.

Voleva che ragionassimo con la nostra testa!


A tutt'oggi, quando lo incontro, mi fermo sempre volentieri a scambiare due chiacchiere con lui, se non va di fretta.

Grande camminatore, normalmente lo incrocio spesso in posti diversi della città (ovviamente esclusi questi ultimi undici mesi); percorre chilometri e porta più che bene la sua età, non eccessivamente anziana.

-----------------------------------------------------


Bacco Perbacco!》di Zucchero: tra le mie preferite!

https://youtu.be/bHcpj1WDTmk


Ma che c'entra questa canzone con il "nostro" prof.?

Niente, direttamente! 

Però quel 《Bacco Perbacco!》mi ricorda sempre con simpatia l'esclamazione di quell'ottimo professore di Liceo. 😉


Mauro

giovedì 18 febbraio 2021

Regioni? – Anche no, grazie!


Rifletto sull’argomento ormai da nove anni circa.

 

E rimango fermamente convinto di una mia personale opinione:

sopprimiamo le Regioni!


(Ovviamente tutelando chi già vi lavora)

-----------------------------------------------------------------------------------




- Sopprimiamo le Regioni:

entità dai confini "forzati" tracciati a volte «con i piedi», che dividono territori omogenei per storia, cultura, paesaggi e rapporti economici (per esempio: Murge, Sabina, Piceno, Maremma, Romagna con Montefeltro, Lunigiana; ecc…)




- Riaccorpiamo e rafforziamo le Province:

Enti dalla storia molto più lunga e importante rispetto alle Regioni;

Enti più vicini alle comunità locali;

riportiamole dalle oltre 100 di oggi a un massimo di 60 (se possibile anche meno); meno Province ma più grandi;

ridisegniamone i confini dove necessario, riunificando i «territori omogenei» oggi divisi dalle Regioni.
Le Province - più piccole delle Regioni, ma molto più grandi dei Comuni - se riaccorpate e riorganizzate sarebbero un sistema di amministrazione più modulare e più snello, quindi più in linea con i tempi rispetto alle Regioni (che sono invece troppo rigide per confini e divisioni territoriali).

La gestione amministrativa per Comuni e Province è più pratica e più elastica: sia in situazioni straordinarie, sia in quelle ordinarie.


 


- Autonomia federale per Roma Capitale:

un altro limite delle Regioni;

la città capitale appartiene a tutti e non può essere il capoluogo di una singola Regione.


 


- Autonomia per tutte le Città metropolitane.

 



- Conferma dell'autonomia per le Province delle odierne Regioni autonome:

sempre dopo la soppressione delle Regioni, ovviamente.

 


 

- Facoltà di accordi "confederali" tra le Province (economici, culturali, ecc... – una sorta di Macro-province -), nei margini della loro autorità.

Senza i limiti di confine "forzosi" imposti dai confini delle Regioni.

-----------------------------------------------------------------------------------



Questi pochi punti sono tanto semplici quanto "coraggiosi" per la politica locale e nazionale:

significa abolire grandi quantità di poltrone - tecniche e politiche -;

significa grande dimostrazione di "coraggio" dalle nostre classi politico-dirigenziali.


E proprio da questo "coraggio" si distinguono le
«due politiche»:

- la politica di qualità (quella che fa veramente l'interesse collettivo);

la politica mediocre, o pessima (quella che bada soltanto al conteggio dei voti, alle poltrone, ai privilegi, a favoritismi, nepotismi e simili).




Insomma, compiamo un vero atto di valore e di rinnovo:

aboliamole queste Regioni!




Mauro Rosati

martedì 16 febbraio 2021

Ritorno al futuro - Casco integrale

Ritratto di ¾


11 febbraio 2021


Direttamente dal 1992, il mio primo televisore (modello Discoverer).

A misura di bambino, con minitelecomando di "design" e casco integrale "affumicato" per filtrare la luminosità dello schermo.

Ruote laterali per inclinazione dello schermo regolabile.


Il televisore《lo presi e lo pagai...》...in offerta... con i "soldini" per la Prima Comunione.

L'avevo visto a casa di compagni di scuola ed era diventato il mio "obiettivo".


La prima cosa che ci ho visto sono state le Olimpiadi estive di 《Barcelona '92》, le prime che ricordi.

--------------------------------------------------------------------------------


"Medaglie al valore".

1 - Nel luglio del 1996 la sua scheda fu letteralmente fusa da un fulmine caduto a poche decine di metri da casa. Erano gli ultimi anni in cui le cose si riparavano ancora anziché buttarle, e così - dopo alcune settimane - è tornato a fare "il suo lavoro".

2 - Poi, per circa 12 anni è stato in un ambiente dove le temperature interne scendevano fino a 5 gradi durante l'Inverno, protetto da un imballaggio di fogli di giornale.

--------------------------------------------------------------------------------


L'anno scorso l'ho "rimesso in moto"!


Un "design" sportivo e sempre contemporaneo!


Nonostante i suoi 28 anni e ½, funziona perfettamente, con i suoi colori limpidi.

Non si vedono i canali in HD...ma 《chi sse ne...'nfischia! 》.

--------------------------------------------------------------------------------


Adesso la "dittatura" del 《Libero Mercato》ha deciso che - con il secondo digitale terrestre - i programmi si vedranno solo in HD, e quindi ci ha imposto di buttare via anche i televisori che funzionano.


Non ho intenzione di mandarlo in pensione e ci continuerò a guardare i DVD (come minimo).

--------------------------------------------------------------------------------


Ho altre idee di progresso e - a mio parere - il secondo digitale terrestre non è tra le priorità.

Magari portiamo prima la fibra ottica fin nei borghi più isolati, avviamo il voto elettronico, digitalizziamo la Cultura e le Pubbliche Amministrazioni, rimuoviamo le barriere architettoniche, e tante altre belle cose più importanti e più urgenti!

(E magari...se vogliamo ridurre il nostro impatto ambientale... riprendiamo anche la buona abitudine di riparare e di riutilizzare le cose).


Mauro

domenica 14 febbraio 2021

SIMUL STABUNT / SIMUL CADENT

 



SIMUL STABUNT

SIMUL CADENT


Tradotto in maniera molto semplice significa: 《Insieme staranno in piedi / insieme cadranno》.


Questo semplice meccanismo sta alla base dei governi regionali e comunali, nei quali il Presidente di Regione oppure il Sindaco vengono eletti direttamente dal popolo (suffragio universale diretto).


Ma che vuol dire, in sostanza?


Facciamo l'esempio delle Regioni.


Nelle Regioni abbiamo:

- il Presidente e la sua Giunta (il Governo della Regione);

- il Consiglio Regionale (il Parlamento della Regione).


Poiché il Presidente della Regione viene eletto direttamente dal popolo, dal suo incarico dipende la sorte di tutti gli organi regionali.

In parole povere: se per qualsiasi motivo cade il Presidente di Regione (sfiducia, dimissioni, ecc...), automaticamente decadono anche la Giunta e il Consiglio Regionale (Art. 126 della Costituzione italiana).

A quel punto si va subito alle elezioni, fissando la prima data disponibile.

-------------‐----------‐----------‐-----------------------------------------------


A livello nazionale, invece, purtroppo non è così.

Il popolo non elegge direttamente il Presidente del Consiglio ma elegge soltanto le due Camere del Parlamento, che rimangono in carica per 5 anni - la Legislatura - (Costituzione della Repubblica Italiana; parte II, titolo I, sezione I).


Il Presidente del Consiglio viene nominato dal Presidente della Repubblica e il nuovo Governo riceve la fiducia dal Parlamento (Costituzione italiana; articoli 92-94).

Quindi, finché in Parlamento si trovano maggioranze che li sostengono, il Presidente della Repubblica può nominare tutti i governi che ritiene opportuni (nel limite dei 5 anni ovviamente).


Le Camere del Parlamento decadono solo alla scadenza dei 5 anni oppure se vengono sciolte dal Presidente della Repubblica.

-----------------------------------------------------------------------------------


Quindi è inutile continuare a lamentarci dei 《governi decisi dall'alto》; purtroppo è la Costituzione che lo permette.


Per questo penso: 

perché costituzionalisti, giuristi e simili non propongono una buona riforma della Costituzione? 

Perché non lo chiediamo anche noi cittadini?


La Costituzione può essere modificata e adattata ai tempi, lo prevede la Costituzione stessa

Solo due cose "non si toccano" secondo la Costituzione: i Principi fondamentali (articoli 1-12) e la forma di Stato repubblicana.


Quindi, per esempio: 

perché non introduciamo l'elezione diretta del Presidente del Consiglio?

Perché - anche a livello nazionale - non introduciamo il principio del 《simul stabunt, simul cadent》, come accade per i Comuni e per le Regioni?

In quel caso, se cade il Governo eletto dal popolo, automaticamente decadono anche le Camere e si va di nuovo alle elezioni.

-----------------------------------------------------------------------------------


Così potremmo forse evitare i teatrini e gli "inciuci" delle consultazioni e delle "esplorazioni" varie.


Lo vogliamo veramente? 

Personalmente: sì, lo voglio!


Mauro Rosati

sabato 13 febbraio 2021

❄《'assa fa' Dio!》《Nengue!》



13 febbraio 2021

Finalmente, dopo qualche timida "affacciata" a gennaio, si è rivisto un minimo di nevicata degna di essere fotografata. 

A tutto beneficio della natura, delle falde acquifere in particolare, e anche del buon umore.

-----------------------------------------------------
L'Inverno 2019-2020 era stato molto "avaro" e siccitoso, soltanto con due 《'ncaciate》 (spolverate) alla fine di marzo 2020.

-----------------------------------------------------


Insomma, sintetizzando con un'espressione bilingue si potrebbe esclamare:
'assa fa' Dio!》《Nengue!》 

(《Sia fatta la volontà di Dio!》- dal dialetto napoletano -; 《Nevica》- dal dialetto aquilano -)


Mauro

giovedì 11 febbraio 2021

Sanseveria - 2

Sanseveria "trifasciata"

 

10 febbraio 2021

Poiché "non c'è due senza uno", ecco a voi la seconda Sanseveria! Un graditissimo regalo! 😃

Dopo 40 giorni, adesso fa coppia con la sua amica, arrivata a casa il 31 dicembre scorso.

E per accoglierla, all'inizio, anche un "tocco" di Abruzzo Ulteriore con un vaso di Castelli che risale alla mia infanzia.


Per qualche curiosità sulla Sanseveria, vi rimando al mio post del 31 dicembre 2020: 

https://pianetalaquila.blogspot.com/2020/12/la-sanseveria.html


Mauro

martedì 9 febbraio 2021

«L'ULTIMA SPIAGGIA»

(Fonte immagine: La Voce del Popolo - Quotidiano italiano dell’Istria e del Quarnero; 17/08/2019)


«L'ULTIMA SPIAGGIA»
(dal titolo di un documentario del 2016)

La strage della spiaggia di Vergarolla (18/08/1946) - a Pola - secondo la stima delle vittime è considerata il più grave massacro di civili in tempo di pace, nel territorio della Repubblica Italiana.


Nell'agosto del 1946, infatti, la guerra era ufficialmente finita e la Venezia Giulia era formalmente ancora in territorio italiano anche se sotto occupazione alleata.

 

In particolare nel 1945 - dopo la fine della guerra - moltissimi civili italiani della Venezia Giulia - comprese Gorizia e Trieste - erano stati vittime degli eccidi delle foibe (1943-1947) perpetrati dalle milizie di liberazione iugoslave, durante e dopo la liberazione dall'occupazione nazista. Eccidi che si andarono ad aggiungere a quelli già commessi dai nazisti contro le popolazioni di quelle zone.

 

Le Foibe e la strage di Vergarolla furono vicende gravissime prevalentemente ai danni di civili innocenti, etichettati genericamente e semplicisticamente come «fascisti» - anche dai loro stessi connazionali -.

Due vicende trascurate all'epoca da gran parte della politica e della stampa italiane e quindi - di riflesso - dalla stessa opinione pubblica.

 

Vittime civili innocenti non tutelate da nessuno, neanche dal loro stesso Paese.

 

Un Paese che non tentò di rivendicare la tutela dei diritti della maggioranza italiana che viveva a Pola (e non solo) e non tentò convintamente di provare a negoziare la conservazione della Venezia Giulia.

Una regione che da oltre due millenni aveva sempre gravitato nell'orbita del Triveneto - seppur con vicende alterne -.

Già le regioni istituite dal principe Ottaviano Augusto comprendevano la «Venetia et Histria». Dante Alighieri, nella sua «Commedia», cita Pola come confine orientale dell'Italia geografica.

 

E così, con l'esodo degli Italiani Giuliano-Dalmati e con la contestuale divisione dei territori sancita dal Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947, della Venezia Giulia rimasero all'Italia soltanto Trieste e Gorizia con la Bassa Valle dell'Isonzo.


Per questo la legge n. 92/2004 ha fissato al 10 febbraio il «Giorno del ricordo al  fine  di  conservare  e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani  e  di  tutte  le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre  degli  istriani,  fiumani  e  dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.»



Oggi una stele apposta nel 1997, nel centro di Pola, commemora quella strage.

In anni recenti, sulla stele è stata aggiunta la dedica «Alle Vittime innocenti», in lingua croata e italiana; ai lati della stele, invece, sono state apposte altre due stele con i nomi e le rispettive età delle vittime.



 

Mauro

------------------------‐----------------------------------------------------------



Il documentario «L'ultima spiaggia» (2016) sulla strage di Vergarolla:

https://www.raiplay.it/programmi/lultimaspiaggiapolafralastragedivergarollaelesodo


Per la visione del documentario è sufficiente accedere gratuitamente alla piattaforma RaiPlay mediante registrazione oppure via social.




sabato 6 febbraio 2021

Nobiltà della Storia - Storia nella Nobiltà

Premessa, a scanso di equivoci:

da quanto mi risulta - e fino a prova contraria - non sono un nobile, per cui esprimo un parere personale puramente "intellettuale" e "super partes".

Una riflessione sul valore storico delle nobiltà e sulle nuove disuguaglianze: non più tra "aristocrazia" e "popolino", ma tra chi può e chi non può a causa di disuguaglianze socio-economiche.

-----------------------------------------------------------------------------------


Al di là della retorica, è sicuramente vero che la prima delle nobiltà è la nobiltà d'animo; poi viene quella di sangue, di discendenza.

Ciò non giustifica però un certo "snobismo al contrario" della nostra società contemporanea, che a volte ridicolizza chi discende da antiche nobiltà e soprattutto chi tutt'oggi si fregia dei titoli nobiliari ereditati.

In questo senso si tira spesso in ballo la Costituzione della Repubblica Italiana, in particolare la XIV Disposizione.
La nostra Costituzione repubblicana - fortunatamente - non "cancella" i titoli nobiliari; semplicemente recita che 《I titoli nobiliari non sono riconosciuti》. Per come si legge, tradotto in parole semplici vuol dire che il titolo nobiliare - da quello regale a quello di un conte o di un marchese qualsiasi - non rappresenta più un motivo di privilegio rispetto agli altri cittadini da un punto di vista legale. Quindi ai nobili è riconosciuta una serie di diritti e doveri al pari di tutti gli altri cittadini - dal mendicante al libero professionista, dall'operaio all'impiegato - in coerenza con l'art. 3 della stessa Costituzione, il quale prevede la pari dignità tra tutti i Cittadini.

Questo però non vuol dire che i discendenti di casati nobili non possano conservare il loro titolo, salvo una specifica eccezione: 《I predicati di quelli esistenti prima del 28 ottobre 1922, valgono come parte del nome.》(Cost. Rep. It., XIV disposizione); quindi decadono soltanto i titoli acquisiti durante il regime fascista, mentre è un diritto conservare i precedenti titoli anche come parte del proprio cognome (salvo alcune specifiche eccezioni di giurisprudenza).

Nello stato italiano repubblicano i predicati hanno perso, per dettato costituzionale, ogni valore giuridico, tranne quello di far parte integrante del cognome del titolare.》(Fonte: 《Vocabolario Treccani》 https://www.treccani.it/vocabolario/predicato/#:~:text=4.-,P.,nobiliare%20(o%20semplicem. [Consultato in data 06/02/2021].)
-----------------------------------------------------------------------------------


Da studioso di storia, sono contrariato quando ancora oggi sento parlare con disprezzo della nobiltà e delle case reali in particolare, senza distinzioni soggettive.

La nobiltà - anche con la sua araldica - ha rappresentato, nel bene e nel male, secoli di storia locale, nazionale ed europea e ce li ha "consegnati" oggi come patrimonio comune: per questo non ho nulla in contrario se discendenti "blasonati" si fregiano tutt'ora di titoli regolarmente "accettati" dalla Costituzione. Sarebbe stato grave il contrario, ossia se con un "colpo di spugna" si fossero cancellati anche i titoli che formano parte integrante del cognome dei discendenti - sarebbe stato grave e anche segno di miopia e ignoranza storica -.

Negli stemmi (blasoni) araldici dei casati - ad esempio - spesso è scritta la storia dei territori di origine o di appartenenza degli stessi.
E quindi, di riflesso, anche la nostra storia comune; quella di tutti noi cittadini - nobili o non-nobili -.
-----------------------------------------------------------------------------------


Personalmente non mi riconosco in questa contrapposizione anacronistica tra "popolo" e "aristocrazia".
Oggi sono altre le minacce all'uguaglianza sociale:
- la "plutocrazia" - ad esempio - ossia quei casi di "ricchi" che scorrettamente di fatto scavalcano gli altri nei loro diritti fondamentali, proprio in virtù della loro posizione economica (compresi i cosiddetti "cafoni arricchiti"; almeno i nobili avevano buon gusto e ci hanno lasciato tanta ricchezza culturale che oggi è spesso nostro vanto);
- i 《lei non sa chi sono io!》, che abusano di una posizione di riguardo esercitando un atteggiamento di prepotenza;
- i tanti "ducetti" di turno che si comportano da nuovi "sovrani" dimenticando che i loro incarichi derivano dal voto del popolo sovrano;
- il vecchio e inossidabile "nepotismo" che spesso va a scontrarsi con la meritocrazia perché premia chi ha 《i Santi in Paradiso》, a prescindere dal valore della persona;
- la carenza di lavoro e, di conseguenza, il senso di umiliazione di chi perde un lavoro rispetto a chi ne ha uno ben solido;
- le discriminazioni "di fatto" sulla base del genere, e non solo.

E così via!

A mio parere - quindi - dovremmo concentrarci sulle nuove "sudditanze" e sulle nuove disparità sociali, le disparità di fatto - appunto -.
Le Miserie di oggi.
-----------------------------------------------------------------------------------


Perciò, sempre da studioso di Storia, penso quindi:
ben vengano i casati che portano avanti i loro titoli secolari nei loro  cognomi; ben venga che esistano tutt'ora degli eredi al trono (anche se virtuali) della "Real Casa di Borbone delle Due Sicilie" e della "Real Casa di Savoia", dinastie secolari che hanno fatto la storia d'Italia e d'Europa - prima e dopo l'Unità d'Italia -; ben vengano Conti, Marchesi e Loro Altezze Reali nel rispetto dell'uguaglianza giuridica costituzionale.
Per questo ho sempre ritenuto ingiusto l'esilio dei Borbone delle Due Sicilie (prima) e dei Savoia (poi). Le responsabilità storiche e penali dei singoli sovrani sono personali, e non è giusto che i discendenti ne debbano scontare le colpe.
I Borbone delle Due Sicilie, tra l'altro, hanno raccolto l'eredità di uno Stato unitario che si è costituito fin dall'epoca dei Normanni e che oltre 800 anni fa aveva unificato già quasi mezza Italia.
-----------------------------------------------------------------------------------


In conclusione, personalmente voglio distinguere il giudizio sui singoli personaggi rispetto al valore storico dei casati che rappresentano.
La nobiltà, comunque la si pensi, è portatrice di un ricco patrimonio storico-culturale che ha contribuito a formare il nostro presente così come lo conosciamo oggi: dall'Araldica - anche Civica (con i suoi titoli e le sue "arme"); a un patrimonio storico-artistico, letterario - e intellettuale in generale - che è ricchezza collettiva del nostro presente.


Mauro Rosati

-----------------------------------------------------------------------------------

Per chi fosse curioso riporto i siti ufficiali delle due Case reali che ho citato nella mia riflessione:

https://realcasadiborbone.it/  (Real Casa di Borbone delle Due Sicilie)

http://www.crocerealedisavoia.org/  (Real Casa di Savoia)

mercoledì 3 febbraio 2021

100 anni fa – 'Dettagli' di Storia


 

03 febbraio 2020 – 1 anno fa

L'Aquila, Basilica di San Bernardino da Siena (dettaglio).

 


«SACELLUM HOC

 / ELEGANTIORI FORMA

/ CUM PAVIMENTO NOVO

/ TERTII ORDINIS SODALES

/ IN MEMORIAM VII CENTENARI

/ AB EIUSDEM INSTITUTIONE

/ REFICIENDUM CURAVERE

/ ANN. DOMINI MCMXXI»

---------------------------------------------------------------------------------- 



1921 - 100 anni fa


«I membri del Terzo Ordine Francescano, a memoria del settimo centenario dall'istituzione dello stesso, curarono il restauro di questa cappella a più elegante aspetto, con un nuovo pavimento - Anno del Signore 1921».


L'Aquila; Basilica di San Bernardino da Siena, Cappella del Terz'Ordine (la prima sulla destra entrando in Basilica): traduzione dell’iscrizione sulla cimasa dell’altare.

L'iscrizione ricorda il restauro della Cappella del Terz'Ordine Francescano, eseguito nel 1921 per iniziativa dell'Ordine stesso. Tra i lavori, anche il nuovo pavimento, che dovrebbe essere quello in cotto tutt'ora visibile.

La cappella è un ambiente raccolto e accogliente da un punto di vista spirituale; uno spazio sobrio ma allo stesso tempo artisticamente gradevole.



Nel 1921 ricorreva il settimo centenario dall'istituzione del Terz'Ordine Francescano che, secondo tradizione, sarebbe nato nel 1221 (1211, secondo altre ipotesi).

Per questo - se la matematica non è un'opinione - quest'anno siamo a 800 anni dall'istituzione del Terzo Ordine Francescano.

-----------------------------------------------------------------------------------


Perché
«Terzo Ordine»?

L'aggettivo numerale «Terzo» deriva dalla presenza del «Primo Ordine» - ossia l'Ordine maschile dei Frati Minori (nelle sue tre famiglie: Minori, Minori Cappuccini, Minori Conventuali) - e del «Secondo Ordine» - ossia quello femminile delle Clarisse (fondato da Santa Chiara d'Assisi) -.



Nei secoli il Terz'Ordine Francescano (T.O.F. - Tertius Ordo Franciscanus), - semplificando un po’ il discorso - si è articolato in due rami:

- l'O.F.S. (Ordo Franciscanus Saecularis - Ordine Francescano Secolare, o Terzo Ordine Francescano Secolare);

- il T.O.R. (Tertius Ordo Regularis Sancti Francisci - Terzo Ordine francescano Regolare).


Sempre semplificando il discorso - l'O.F.S. è quindi il “ramo laico” del Terz'Ordine Francescano, per questo motivo è detto "Secolare".

 

La Regola del Terzo Ordine Francescano Secolare, oggi in vigore, è stata rinnovata e approvata da papa Paolo VI Montini con lettera apostolica del 24/06/1978.



Nota. Tra i membri storici del Terz'Ordine ritroviamo anche San Rocco di Montpellier.




Mauro Rosati

-----------------------------------------------------------------------------------


Suggerimenti sitografici:



http://www.ofs.it/regola-dellordine-francescano-secolare/


http://www.franciscanum.it/famiglie-francescane/



https://www.treccani.it/enciclopedia/cimasa_%28Enciclopedia-Italiana%29/#:~:text=CIMASA%20(dal%20gr.,cymatium%3B%20fr.&text=Nel%20suo%20significato%20corrente%2C%20ma,cui%20essa%20sar%C3%A0%20fatta%20(v.


 

http://www.santiebeati.it/dettaglio/24000  (Santa Chiara d’Assisi)



http://www.santiebeati.it/dettaglio/34150 (San Rocco di Montpellier)