《Historia [...] Magistra Vitae》 (la Storia è Maestra di Vita) scriveva Marco Tullio Cicerone.
Gli Alunni però non imparano.
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E allora 《la domanda sorge spontanea》, citando il giornalista Antonio Lubrano.
Una domanda a risposta multipla:
A - La Maestra non è brava.
B - Gli Alunni "so' de coccio" o, peggio ancora, fanno finta di non capire.
Secondo me è la B (《ovviamente la B》, direbbe la piccola Lisa Simpson).
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La Maestra è così precisa, insegna tante di quelle cose e offre tanti di quegli esempi!
L'Alunno invece, per disattenzione o perché fa comodo, preferisce avere la "memoria corta" o fare "orecchie da mercante".
《The show must go on》(lo spettacolo deve proseguire), cantavano i Queen nel 1991.
E potremmo aggiungere "the business must go on", costi quel che costi! Anche per questo fa comodo ignorare gli insegnamenti e gli esempi della Maestra.
《[...]la Storia insegna ma non ha Scolari》, scriveva Antonio Gramsci nel 1921.
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Quindi come si potrebbe definire chi va a sbattere sempre contro gli stessi pali, o chi inciampa sempre nella stessa buca? La lista di aggettivi sarebbe lunga e censurabile, quindi ognuno potrà farsi un'idea.
Mauro
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P.s.: il passo completo di Cicerone è ancora più illuminante.
《Historia vero testis temporum, lux veritatis, vita memoriae, magistra vitae, nuntia vetustatis [...]》: "la storia è testimone dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita, messaggera dell’antichità".
Più chiaro di così!