giovedì 28 dicembre 2017

Ritorno a Collemaggio!

Basilica di Santa Maria di Collemaggio, veduta verso l'abside centrale (Foto: Mauro Rosati, 2017)

Basilica di Santa Maria di Collemaggio, veduta della navata centrale verso l'abside (Foto: Mauro Rosati, 2017)

Basilica di Santa Maria di Collemaggio, navata sinistra, veduta interna del rosone sinistro. (Foto: Mauro Rosati, 2017)
Basilica di Santa Maria di Collemaggio, veduta della navata centrale verso il rosone maggiore. (Foto: Mauro Rosati, 2017)

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27 dicembre 2017
Ritorno a Collemaggio!
8 anni e 8 mesi fa eri per un terzo un mucchio di macerie e per il resto muri pericolanti e colonne sconnesse!
Qualche mese dopo, 8 anni fa esatti, le macerie non c'erano più e al loro posto una copertura trasparente dove prima c'era la volta del transetto; si poteva di nuovo entrare ma la vista era distratta da mozziconi di muri, tiranti, fasce di contenimento! 
I pessimisti dicevano che non saresti stata ricostruita e sarebbe rimasta l'improponobile copertura 'a serra'! 
Ma io non volevo ascoltarli! 
Gli ottimisti attendevano invece l'inizio dei lavori; anch'io ero ottimista e speranzoso e attendevo la tua ricostruzione! Un luogo così non poteva essere abbandonato a se stesso!
Poi, 4 anni fa sei stata chiusa di nuovo, in vista della ricostruzione; troppo pericoloso far entrare la gente nella Basilica 'incerottatata'! La ricostruzione però ancora non iniziava!
Poi 2 anni fa finalmente il recinto, le gru, gli operai e la promessa della ricostruzione in due anni!
La promessa è stata mantenuta!
La messa di Natale 2017 è stata celebrata nella  Basilica ricostruita!
Oggi sono finalmente potuto entrare anch'io per vederti di nuovo bella e accogliente!

Bentornata Basilica di Collemaggio! :D


Mauro Rosati

lunedì 11 dicembre 2017

Previsioni o visioni? - Molto rumore per nulla!

Almeno per quanto riguarda la nostra zona, l'ondata di «gelo e neve» annunciata nei giorni scorsi è stato il terzo "falso allarme"! Fatta eccezione per le temperature basse, ma comunque normali, con valori attorno alla media per il mese di dicembre e non «polari» come enfatizzato dai media, la tanto attesa neve non è arrivata!
O meglio, ha fatto una fugace comparsa, pochi fiocchi, la mattina del 02 dicembre scorso e poi una mezz'oretta sabato 09 dicembre!
E così, da tre anni, il mese di novembre va "in bianco" (e non per la neve) e dicembre non è iniziato nel migliore dei modi, sempre "nevosamente" parlando!
Quel che è più grave, climaticamente, è che neanche sui monti intorno alla città c'è neve a sufficienza! Poca o nulla quella caduta sotto i 1800 metri e, per completare il danno oggi sono arrivati i venti caldi da sud che hanno sciolto quel poco che c'era sotto quelle quote, portando le temperature sopra la media del periodo! La massima continua a salire e in questo momento (ore 20,43) è quasi il doppio della massima media di questo periodo; siamo intorno ai 12 gradi!
A ciò si aggiunge il fastidio nel sentire le tv generaliste parlare di neve e gelo in «tutta Italia»! Quale Italia? Forse i mezzi di comunicazione di massa dimenticano che da 156 anni, almeno amministrativamente, l'Italia comprende un'area che va dalla catena alpina fino alla Sicilia con i suoi arcipelaghi! Invece parlano genericamente d'Italia specificando poi che la neve interesserà solo quattro-cinque regioni e qualche città! Soprattutto annunciando false aspettative per chi di neve ci vive, indotto compreso!
Evidentemente per loro, come per la politica nazionale, l'Italia sono solo alcune regioni e città privilegiate, sempre le stesse, mentre l'Italia-2, principalmente le zone interne, non esiste o comunque è marginale; salvo ricordarsene per riempire i tg con qualche fatto di pettegola cronaca! E questa divisione di fatto "Italia-1" e "Italia-2" non è tanto geografica nord-sud ma è longitudinale e a macchia di leopardo!
Tornando al meteo, l'unica consolazione per il novembre appena concluso è che dopo due annate di novembre secco e "caldo" si sono riviste piogge e temperature vicine alla norma del periodo, salvo qualche giornata più calda del normale!
Un discorso a parte meriterebbero poi le app meteo: con tutte le volte che hanno previsto neve nella nostra città oggi dovremmo averelne come cumulo totale almeno una quarantina di cm! Peccato che quando invece prevedono le odiose ondate di calore estive, inutili e dannose, non sbagliano mai!
Tornando ad oggi, con i rumorosi e dannosi venti "caldi", tutto fumo e danni e niente "arrosto" (neve), continuiamo ad invocare la neve, preziosa per la terra, per le sorgenti ma anche per il nostro umore e per il turismo invernale.

Mauro Rosati

domenica 3 dicembre 2017

Il Museo del Carro agricolo a Paganica (L'Aquila)














03 dicembre 2017
Bella mattinata con Archeoclub L'Aquila nel Museo del Carro agricolo di Paganica ( Carri D'epoca L'Aquila ), 7 km a est di L'Aquila!

Una ricca collezione di carri agricoli di vario tipo provenienti da Abruzzi, Reatino, Umbria, Toscana, Emilia recuperati e restaurati personalmente da Concezio Cacio che con passione e risorse proprie ha messo su l'intera esposizione!
Un museo che tramanda la tradizione del 'Facocchio' aquilano un tempo custodita dalla famiglia Fossi in via dei Giardini a L'Aquila, dove oggi sorge l'Hotel San Michele.

Il museo più grande d'Italia nel suo genere, un'eccellenza aquilana che merita molta più notorietà e visitatori!


Mauro Rosati



sabato 25 novembre 2017

Le "sorba"

Le "sorba" appena raccolte su un letto di foglie
(Foto: Mauro Rosati (2015)


W l'autunno e i frutti dell'autunno!
Le "sorba"!

Ripropongo una mia breve riflessione tra il 'gastronomico' e il letterario su uno dei frutti più caratteristici e, forse, oggi meno noti dell'autunno: "le sorba"!
La loro forma ricorda un po' quella di una pera ma sono molto piccole, circa 3 cm, ed hanno un caratteristico sapore acidulo, "aspretto"! Crescono a grappoli sui rami di alberi alti anche diversi metri e maturano proprio in questo periodo colorando i rami con sfumature di giallo e rosso!
Anche Dante Alighieri cita le sorbe, metaforicamente, nella sua "Commedia" nelle parole di Brunetto Latini: 《Ed è ragion; ché tra li lazzi sorbi / Si disconvien fruttare al dolce fico》(Inferno, XV, 65-66)!
Un frutto oggi forse poco noto! In questa foto sono presentate appena colte in un letto di foglie del loro albero!


Mauro Rosati



sabato 4 novembre 2017

Riflessioni piovose-siccitose

Dopo l'estate climaticamente disastrosa a tratti catastrofica di quest'anno, il mese di settembre ha rappresentato una boccata d'aria e, soprattutto d'acqua, con il 78% di precipitazioni in più rispetto alla norma e le prime spolverate di neve sui nostri monti; il primo mese con piogge adeguate che mancavano di fatto da maggio.
Questo inizio di autunno aveva fatto sperare in una stagione che compensasse la siccità complessiva che ormai prosegue da un anno.
Purtroppo il mese di ottobre ha di nuovo deluso le aspettative di un vero inizio autunno con una nuova fase di siccità, eppure sembrava iniziato bene con una nuova spolverata di neve sulle nostre montagne: invece è piovuto poco, soltanto due giornate (il 6 e il 22), con il 96,5 % in meno di piogge e neve. Temperature massime spesso tra i 5 e gli 8 °C sopra la norma; fortunatamente le temperature minime sono state nella norma del periodo e quindi hanno compensato le massime mantenendo la media di ottobre intorno alla norma.
Il bilancio annuo complessivo rimane negativo con il 62% in meno di pioggia (e neve) rispetto alla normalità per la nostra città.
L'estate climaticamente disastrosa trascorsa ha visto un luglio con 78% in meno di piogge e un agosto con il 100% in meno di piogge, quindi completamente siccitoso, e con una punta di temperatura massima fino a 10°C sopra la media a inizio agosto e, complessivamente 47 giorni di temperature massime sopra i 32°C, la peggiore negli ultimi 50 anni in questo senso (vedi: https://pianetalaquila.blogspot.it/2017/10/riflessioni-calorose.html?m=1#links ).
Questa la sintesi annua, mese per mese, sulla situazione piogge-neve
- gennaio 2017:     - 39%
- febbraio 2017:    - 80%
- marzo 2017:        - 65%
- aprile 2017:         - 30%
- maggio 2017:      +27%
- giugno 2017:       - 99%
- luglio 2017          - 78%
- agosto 2017       - 100%
- settembre 2017 + 78%
- ottobre 2017    - 96,5%
Ognuno può trarre le propria conclusioni!
Certo è che adesso c'è da sperare in una nuova fase di piogge e di neve!

Mauro Rosati

lunedì 30 ottobre 2017

Domenica 30 ottobre 2016 - Ore 07,40

Domenica 30 ottobre 2016, ore 07,40
Appena sveglio, primo giorno di ora solare, la luce del sole entra già dai buchi delle tapparelle ancora chiuse!
Si sente un rumore, come un leggero ticchettìo, la tapparella accanto al divano letto tremola leggermente ma fuori non c'è vento! Da quattro giorni si dormiva in allerta dopo il secondo sisma, quello nelle Marche del 26 ottobre! A quel punto penso si tratti di qualche leggera scossa di replica a qualche decina di km, dalla zona in cui da due mesi si ripetono le cosiddette 'scosse di assestamento'!
Tutti questi pensieri si susseguono nell'arco di 5-6 secondi! Il tempo di alzarmi seduto sul letto per capire meglio l'origine del rumore!
Proprio in quel momento dei forti scossoni in serie fanno ondeggiare il letto togliendo ogni dubbio; il letto si muove come se fosse su un carrello che va avanti e indietro su un binario, tutta la casa ondeggia come se rullasse su un binario! I tavolini tremano, le pentole nel posapiatti in cucina suonano battendo tra loro e contro gli sportelli dello scolapiatti, gli sportelli dei mobili sbattono e tutto quello che vi è dentro suona distintamente, i telai delle porte scricchiolano sotto le spinte dello scuotimento! Uno scuotimento forte e deciso che continua e riprende forza quando sembra che stia per concludersi!
Intanto mi sono alzato dal letto e vedo le piante scrollare le loro foglie come se fossero investite da raffiche di vento! La luce nella stanza permettete di vedere tutto: i lampadari che oscillano ampiamente, le pareti che ondeggiano! Mentre mi faccio strada lungo il pavimento e tra le pareti ondeggianti gli scossoni finiscono fino a diventare un leggero tremolio e lasciando nell'aria un suono simile a un elicottero che si allontana!
Non avevo idea di quanto fosse durato il tutto, forse 15-20-30 secondi; capivo solo che il terremoto si era verificato a una certa distanza perché molto ondulatorio!
Una volta uscito di casa, con una sensazione di "mal di mare" cerco di capire dove sia avvenuto e di che intensità sia stato! Magnitudo momento 6,5 nei pressi di Norcia, praticamente a circa 54 km da casa mia!
Questo è stato, esattamente un anno fa, il risveglio di gran parte dell'Italia Centrale, dall'Umbria alle Marche, dal Lazio all'Abruzzo, a decine di km dall'epicentro! Quindi ognuno può figurarsi quanto ancora più brusco lo sia stato per le popolazioni a meno di 15-20 km dall'epicentro!
Per dare una vaga idea di quello che ho descritto, ho scelto tre video girati in tre città non vicine all'epicentro:

- il primo nel maceratese a circa 45 km dall'origine del sisma
https://youtu.be/J6GuDm6j9Mg

- il secondo a Teramo a circa 52 km dall'epicentro
https://youtu.be/h4__ubkFZAc

- il terzo a Rieti, circa 60 km dall'epicentro
https://youtu.be/oKaW4a6atd0


Mauro Rosati

mercoledì 25 ottobre 2017

Zafferano dell'Aquila D.O.P.



25 ottobre 2017
Due fiori di «Crocus sativus», più comunemente zafferano! 
Da secoli ricchezza della città dell'Aquila e del suo Contado, con i suoi filamenti rossi e profumati, protetti dai caratteristici petali viola! Usato come spezia e come base di tinture! 
Tanto importante per la nostra città da essere anche raffigurato nei capitelli di alcuni palazzi storici! 
Una tradizione che si tramanda da generazioni e che in questo periodo dell'anno vede la raccolta, rigorosamente prima del sorgere del sole, e poi la lavorazione durante la giornata!
Questi due fiori sono stati colti ieri mattina nelle campagne di Castelnuovo di San Pio delle Camere!
Peccato che la foto non renda l'idea del profumo dei filamenti ancora intatto!
Zafferano dell'Aquila DOP!

Mauro Rosati



giovedì 19 ottobre 2017

28 ottobre 2016 - Serie "Sui tetti dell'Aquila"



28 ottobre 2016

Serie "Sui tetti dell'Aquila"!
Dal Quarto di San Pietro: veduta verso la città ricostruita (settore nord-ovest) da un tetto della città in ricostruzione dentro le mura!

"Fuori porta la montagna": la linea dell'autostrada demarca la zona urbana dalle montagne appena fuori la città (Pettino e San Giuliano), in fondo il convento dei Frati mInori di San Giuliano troneggia sul suo pendìo!
A fare da sfondo un cielo aquilano di fine ottobre!

Mauro Rosati

L'Aquila, un Ufficio Postale per il centro città

L'Aquila, lo storico Palazzo delle Poste e dei Telegrafi in Piazza del Duomo


Condivido pienamente l'appello del cittadino Cesare Ianni sul ritorno delle Poste in centro città, appello lanciato su Facebook al seguente indirizzo:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1327944910665865&set=a.113504458776589.10551.100003511067830&type=3&theater

Non è accettabile che nel centro cittadino non vi sia, ad oggi, un Ufficio Postale che abbia riaperto a servizio dei molti residenti e affittuari, tra cui studenti, che sono tornati a vivere nel cuore autentico della nostra città, a servizio dei molti cittadini e dei turisti che frequentano il cuore autentico della nostra città, a servizio dei commercianti, dei tanti operai e degli impiegati che lavorano nel cuore autentico della nostra città!
Ancor meno accettabile se si considera l'esistenza di un palazzo storicamente dedicato e appositamente costruito negli anni '20 del Novecento proprio per questa funzione! Un gioiellino architettonico, appena ricostruito, nella nostra Piazza del Duomo, la Piazza Maggiore, nel cuore autentico della nostra città!
L'Ufficio Postale è uno di quei servizi di prossimità che dovrebbero essere raggiungibili a piedi senza dover necessariamente prendere l'automobile!


Mauro Rosati

lunedì 2 ottobre 2017

Riflessioni 'calorose'


Numero di giorni annui con temperature massime sopra i 32 °C
(in base agli annali delle temperature nella città
di L'Aquila)
(Avvertenza: il grafico è una personale elaborazione di dati pubblicati e non ha scopi scientifici)



L'Equinozio d'Autunno del 22 settembre scorso, ha chiuso anche l'estate astronomica.
L'autunno meteorologico invece era già iniziato con puntualità con l'inizio di settembre, come dovrebbe essere di norma, chiudendo un'estate 'infernale'; peggiore di quella già 'pesante' del 2015, la peggiore degli ultimi 15-20 anni almeno per quanto ricordi io. 
Un'estate iniziata in anticipo, a fine maggio, è fatta di continue ondate di calore spezzate ogni tanto da qualche breve pausa temporalesca e 3-4 giorni al massimo di temperature sopportabili. 
Il mese di agosto, la prima settimana in particolare, è stato il momento peggiore di questa estate fastidiosa e siccitosa, con temperature costantemente sopra la media e pioggia quasi inesistente.
Anche in altri anni capitavano giornate estive con picchi particolarmente alti sopra la media, ma si trattava di eccezioni; l'aspetto più negativo di questa estate 'infernale' appena trascorsa è stato proprio la durata del caldo sopra la media, la continuità, l'insistenza, i giorni consecutivi eccessivamente sopra la media.
Nella nostra città si sono registrate ben due notti dette "tropicali" cioè con temperature minime sopra i 20℃ (per fortuna di pochi decimi sopra i 20 C°), quando invece normalmente le nostre temperature minime sono intorno ai 14-15℃ nei mesi più caldi. 
Fortunatamente, a parte l'afa portata dall'anticiclone africano, soprattutto quando capitavano le fastidiosissime giornate di scirocco o libeccio che intorbidivano l'aria! Per fortuna non c'era afa locale e quindi si trattava quasi sempre di caldo secco ma comunque molto sopra la media! La temperatura più alta registrata all'inizio di agosto, 39,5 ℃ è stata 10 gradi più alta delle massime normali nella nostra zona (29-30℃), rasentando il record di 40℃ del 1968.
Leggendo gli annali della stazione meteorologica locale si nota un'altra cosa: si sono contate ben 47 giorni con temperature massime sopra i 32 ℃, soglia oltre la quale il caldo crea particolare fastidio e si allontana dalla normalità dei 30℃.
E così mi sono preso 10 minuti per realizzare questo semplicissimo grafico. Nell'arco di 50 anni si nota come siano aumentate le giornate complessive con più di 32 °C; e si nota in particolare un netto peggioramento dal 2012 ad oggi. Oltre alla linea rossa si intuisce dalla linea di tendenza di colore nero.
Quindi la percezione che le estati di oggi siano più fastidiose e dannose (ondate di calore, siccità ecc.) non è soltanto un'impressione ma forse una tendenza di questo periodo.

Dallo stesso grafico invece si nota come l'estate 2016, invece, fosse stata grosso modo nella norma.

Mauro Rosati

sabato 23 settembre 2017

Aquila Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale

Immagine da un'elaborazione grafica di Sandro Zecca

Aquila! Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale!
Decreto di riconoscimento del Capo del Governo n. 4463 del 14 luglio 1937!
Arme della città:
"D'argento, all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro; accostata dalla scritta P.H.S. in capo, e ai fianchi: Immota Manet. Ornamenti esteriori da Città"!
I - Arme del Quarto di San Giorgio:
"D'argento, alla croce di rosso"!
II - Arme del Quarto di Santa Maria:
"D'argento, alla testa di moro chiomata di nero, tenente in bocca una rosa al naturale"!
III - Arme del Quarto di San Pietro:
"D'azzurro, all'albero piantato su terreno erboso; il tutto al naturale sormontato da un uccello"!
IV - Arme del Quarto di San Giovanni:
"D'azzurro, a due bande d'oro accostate da due stelle d'oro"!
P.S.: i due Quarti "forconesi" (Vestini) presentano il fondo argento mentre i due Quarti "amiternini" (Sabini) presentano il fondo azzurro!
Il Gonfalone attualmente in uso però 'usa' indistintamente il campo argento per tutti e quattro i Quarti! Forse questo aspetto andrebbe un attimo riveduto!

Mauro Rosati

giovedì 14 settembre 2017

L'emozione di una cupola rinata

La cupola ottocentesca di Giuseppe Valadier, uno dei riferimenti caratteristici di Piazza del Duomo a L'Aquila! La nostra Piazza Maggiore!
La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche 'delle Anime Sante'!
Era caduta quasi del tutto sotto i colpi delle scosse del 6 e del 7 aprile 2009 (la seconda in diretta tv)! Dopo un complesso lavoro di progettazione, restauro e ricostruzione è rinata grazie alla collaborazione tra Italia e Francia che hanno investito sulla sua ricostruzione; al lavoro di progettisti, restauratori e di tante altre professionalità!


14 settembre 2017 - La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati)

14 settembre 2017 - Particolare della cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati)

14 settembre 2017
E oggi eccola di nuovo! Buongiorno L'Aquila!
Che bello dopo 8 anni rientrare in Piazza Duomo e vedere di nuovo la cupola delle Anime Sante baciata dal sole delicato del mattino mentre emerge dalla fresca ombra delle vie intorno!

Mauro Rosati

martedì 12 settembre 2017

Una cupola per la Cattedrale aquilana! Perché no? Pensiamoci su!

Personalmente condivido l'idea proposta da Mons. Antonini sulla cupola del Duomo, risalente ad alcuni anni fa e pubblicata nuovamente in questi giorni sulla stampa .

Esiste un disegno/progetto pubblicato nel 1887 che prevedeva questa cupola, non realizzata; e la facciata è stata ideata in funzione di questa cupola. Potete consultare il mio articolo anche in questo blog sotto il 'tag' Cattedrale.
Secondo quanto dichiarato alla stampa dal Segretario Regionale ai Beni Culturali per l'Abruzzo, arch. Stefano Gizzi, non è stato possibile recuperare per intero la finta cupola dipinta di Venanzio Mascitelli, molto bella, e quindi ricollocandola al suo posto probabilmente non darebbe più a pieno lo stesso effetto realistico/illusionistico.
A questo punto perché, per esempio, non ricostruire fedelmente la zona absidale e poi realizzare una cupola vera che arricchirebbe sia la chiesa sia il profilo della città.
Oggi abbiamo materiali leggeri (legno, policarbonato, acciaio, ecc.) che ci permetterebbero di realizzarla leggera, snella, senza appesantire le murature e allo stesso tempo, volendo, secondo il disegno da progetto o doveraamente!
In fase progettuale si potrebbe poi discutere come farla stilisticamente e nelle dimensioni ma, di base, non vedo nulla di sbagliato nel completare una chiesa con più slancio verticale.
La proposta merita di essere studiata e adattata al caso, anche sulla base di altri esempi che abbiamo in Europa e adattandola alle caratteristiche architettoniche della nostra città.
Guardate, per esempio, il caso di questa chiesa di Lorca (Chiesa di Santiago), città spagnola colpita dal terremoto l'11 maggio 2011: questa è l'esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma ; notate nelle foto soprattutto i materiali leggeri e la forma fedele all'originale dell'opera finale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo? Intendo i materiali ovviamente.
Certo, a Lorca la cupola c'era ed era crollata, nel Duomo aquilano va invece costruita ex novo. Ma teniamo comunque conto che la facciata del nostro Duomo, che già esiste, è nata con l'idea della cupola; poi per motivi finanziari e per motivi strutturali dovuti ai pesanti materiali dell'epoca non è stata realizzata.
Oggi abbiamo l'occasione, trovando i fondi extra, magari con delle sponsorizzazioni, di rendere più slanciato il profilo di quella zona della nostra città.

Un particolare del disegno con la cupola pubblicato nel 1887
L'impatto da lontano ed entrando da piazza Duomo sarebbe diverso, in positivo.
La cosiddetta 'ricostruzione' sociale ha bisogno anche di simboli materiali che ridiano entusiasmo e fiducia ai nostri concittadini.
Non bocciamo subito l'idea, riflettiamoci su!

Mauro Rosati

mercoledì 6 settembre 2017

Rimboschimenti sì, rimboschimenti no - Forse la soluzione sta nel mezzo

A 3 km da Antrodoco: senso unico alternato per caduta massi.

04 settembre 2017 - I danni su Monte Giano

A 4 km da Antrodoco, verso Madonna delle Grotte: senso unico alternato per caduta massi.

E dopo gli incendi ecco le primissime conseguenze: nelle foto siaml lungo la strada delle gole di Antrodoco, a 3 e 4 km dalla via Salaria, si vede il senso unico alternato in due punti per pericolo caduta massi; e poi cominceranno a franare il suolo bruciato e i tronchi degli alberi. E questo vale per ogni bosco dove montagne particolarmente ripide sono andate a fuoco.
Limitandoci all' Abruzzo (in cui considero anche la confinante Antrodoco), ora si parla della questione rimboschimento, molti non lo vorrebbero e secondo gli organi di informazione una legge impedisce l'azione di rimboschimento nei primi 5 anni dall'incendio; qualcun altro invece è favorevole.
Quel che è evidente è che non si possono lasciare interi ettari di bosco bruciati abbandonati a se stessi solo perché eventuali rimboschimenti potrebbero dar luogo a speculazioni economiche; se il problema è questo si vigili rigorosamente.
In alcune zone, soprattutto sui versanti ripidi di alcuni monti, gli alberi sono una protezione necessaria da caduta massi, frane e valanghe (es. Fonte Vetica e Monte Siella, Monte Giano, Monte Morrone, ecc.). Quindi la rinascita dei boschi va aiutata e non può essere lasciata solo a se stessa.
Non sono un esperto in materia agro-silvo-pastorale ma penso che i rimboschimenti vadano fatti: non "a pioggia", dovunque, senza criterio, ma vadano fatti in quei punti dove i boschi da soli non potrebbero ricrescere naturalmente! Per evitare disastri idrogeologici a catena! Potrebbero essere effettuati rimboschimenti mirati che facciano da "pilota" per la rinascita dei nuovi boschi spontanei!
E poi intanto nei periodi buoni (autunno-inverno-primavera) lavoriamo anche sulla prevenzione lì dove i boschi sono ancora integri: ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse, a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi, facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco.
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni. È, ultima ossservazione, ma non
meno importante, individuiamo aeroporti d'emergenza in punti geografici centrali, interni agli Appennini e vicino ai grossi bacini d'acqua.

Mauro Rosati

martedì 29 agosto 2017

29 agosto 2017 - ore 14,51

29 agosto 2017 - ore 14,51




Una colonna bianca, simile a un vulcano, si innalza a circa 30 km di distanza verso la Valle Subequana!
All'inizio sembra un grosso cumulonembo, poi alla base si nota del fumo e le creste del Sirente spariscono in parte velate da quel fumo! Sembra proprio un incendio appena scoppiato ma così netto non può essere il fumo del Morrone, più distante!
Qualche decina di minuti dopo vengo a sapere che questa volta lo scempio si sta svolgendo a Secinaro!
Ma oltre alla rabbia mi viene in mente un'altra cosa: non possiamo rimanere passivi quasi tutti gli anni davanti a questi disastri. I fondi, gli uomini, i mezzi, i volontari impieghiamoli nei mesi buoni (autunno-inverno-primavera) per ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse e a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi! E poi facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco!
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni!

Mauro Rosati

venerdì 25 agosto 2017

Antrodoco: distrutta la 'land art' della pineta DVX

La pineta 'DVX' nel marzo del 2015
In quest'estate climaticamente disastrosa, mentre da giorni un incendio distrugge il bosco sacro del Morrone a Sulmona, il bosco dell'eremita Pietro Angelerio il 'nostro' futuro papa Celestino V, ecco che un altro scempio si sta perpetrando dal lato opposto della nostra provincia, ai confini con Rieti.
Ad Antrodoco, sul Monte Giano, un incendio ha attaccato la pineta 'DVX', distruggendola pressoché integralmente secondo quanto dichiarato questa mattina dal Sindaco di Antrodoco ( https://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/la-nostra-identita-andata-fumo-sindaco-antrodoco-incendio-scritta-dvx-71617/ ).
Non sono né un nostalgico né sono un fan della parte opposta. Studiando la storia però ho semplicemente imparato, e continuo ad imparare, ad apprezzare il meglio di ciò che ogni periodo storico ci ha lasciato, dall'antichità ad oggi, compreso 'quel periodo storico' durato vent'anni e ancora tanto discusso da molti.
Semplicemente ammiravo quella scritta 'DVX' come opera di land art e in quanto tale, come capacità degli uomini di plasmare la natura in modo monumentale e costruttivo.
Così come, in modo diverso, nel Sud Dakota si possono ammirare il Monte Rushmore con le immagini dei quattro presidenti USA e il monte con il costruendo memoriale di Cavallo Pazzo (Crazy Horse Memorial)!
Percorrendo la ferrovia o la via Salaria da Rieti verso L'Aquila ho sempre guardato con piacere quella composizione botanica, realizzata nel 1939 con circa 20000 pini; guardavo quella composizione con piacere, senza preconcetti, per la sua bellezza in quanto tale. L'ho fotografata anche con la neve (foto).
La sciatteria e l'imprevidenza ora hanno fatto in modo che sia andata distrutta.
Spero che la comunità di Antrodoco, e non solo, faccia qualcosa per ripristinare quanto c'era, per ricreare quello che ormai era Patrimonio nazionale al di fuori di qualsiasi anacronistica lettura politica.

Mauro Rosati


P.s.: per giunta l'incendio boschivo ha aumentato anche il rischio idrogeologico per il paese di Antrodoco, considerata la ripidità del monte.

mercoledì 23 agosto 2017

Suffragio universale o suffragio ragionato?

«Secondo lui [Marsilio da Padova, XIII secolo], a comandare doveva essere solo il popolo e basta, o, per meglio dire, quella parte di popolo, da lui chiamata 'pars valentior', che in quanto a saggezza stava messa meglio della plebe incolta. Fosse vivo oggi, ci consiglierebbe di far votare solo quelli che hanno superato la scuola dell'obbligo. Ci direbbe: - Dal momento che attraverso la televisione è possibile plagiare gli animi dei più ignoranti, perché non fate votare solo i meno plagiabili, quelli cioè più istruiti e consapevoli? - E vagli a dare torto!» (cit., Luciano De Crescenzo)!
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Una breve riflessione partendo da questo simpatico e interessante passaggio dello scrittore Luciano De Crescenzo!

Il problema è che quanti, pur dotati di elevati titoli di studio sono ugualmente plagiabili. È facile distinguere per titolo di studio, più difficile distinguere per livello di plagiabilità anche a parità di livello di istruzione!
La difficoltà quindi è capire con quale criterio discernere i 'plagiabili' dagli aventi diritto al voto che non facciano danni, visto che quello dell'istruzione di suo non sembra un requisito sufficiente!

Certo è, che il suffragio universale avrà i suoi vantaggi ma anche di limiti ne ha parecchi! :-)

Mauro Rosati

sabato 19 agosto 2017

La cabina "Setta" in Viale della Croce Rossa











Viale della Croce Rossa n. 165, incrocio con via San Sisto.
La cabina «Setta» (cabina di derivazione elettrica), «in servizio ante settembre 1986»
È chiamata così probabilmente perché portava la corrente alla vicina fabbrica di sedie "Setta", già cotonificio Tobler, in via San Sisto!
Chi avesse notizie da aggiungere è ben accetto!

Mauro Rosati

Intanto vi consiglio la lettura del mio articolo sul Cotonificio Tobler di Aquila pubblicato lo scorso anno: http://news-town.it/cultura-e-societa/13672-vecchia-fornace-di-san-sisto-ai-primi-del-900,-era-un-cotonificio-all-avanguardia.html

mercoledì 26 luglio 2017

Senso pratico: anastilosi contro 'effetto vetrina'


Scrivo questo post pensando soprattutto alle troppe proposte, a volte anche un po' troppo sopra le righe, per la chiesa Capoquarto di Santa Maria Paganica e alcune parrocchiali di paesi del territorio!
Una riflessione personale che voglio condividere con gli altri anche sulla base di esperienze passate, esempi in positivo e negativo!


La chiesa Capoquarto di Santa Maria Paganica a L'Aquila durante i lavori di messa in sicurezza successivi al terremoto del 2009 (Fonte: pinterest.com)

L'abside della chiesa Capoquarto di Santa Maria Paganica a L'Aquila durante i lavori di messa in sicurezza successivi al sisma del 2009! (Fonte: «Fuori dal giro»)

La basilica di San Benedetto a Norcia dopo il crollo provocato dal sisma del 30/10/2016 (Fonte: lapresse.it)


Parto da questa dichiarazione dell'imprenditore Bruno Cucinelli che personalmente condivido:

A mio avviso si tratta di semplice buonsenso e forte senso realistico e pratico!
Non stravolgere i luoghi simbolo di comunità già pesantemente colpite dal punto di vista psicologico, riconsegnare luoghi simbolo riconoscibili in cui la gente possa riconoscersi e superare il trauma!
Ridare le forme originali non per mancanza di fantasia ma per superare questo tipo di traumi!
Magari qualche piccola miglioria o innesto ma non stravolgimenti urbanistici e architettonici che traumatizzino ulteriormente le comunità!
L'anastilosi di monumenti e scorci simbolo è un valido supporto psicologico!
Tanti i tanti esempi nella storia: il campanile di San Marco a Venezia, il Duomo di Venzone, la Frauenkirche di Dresda, la Cattedrale di Noto, il Teatro "La Fenice" di Venezia, la parrocchiale di Onna e, in parte, la parrocchiale di San Gregorio (quanto meno nella volumetria e negli spazi)!
Ricostruire uno scorcio urbano e/o un edificio simbolo non è semplicemente ricostruire un'opera d'arte, come una tela o una statua, ma è anche ricostruire una parte di serenità e di equilibrio psicologico di una comunità colpita da un evento traumatico repentino, calamità naturale o causato dall'uomo.
Gli eccessivi stravolgimenti invece appesantirebbero il trauma e con il tempo non verrebbero compresi da nessuno, a parte il temporaneo effetto 'vetrina'!

Mauro Rosati


lunedì 10 luglio 2017

La 'Fabbrica' della Cattedrale aquilana

Inauguro questo mio personale spazio online con un articolo sulla Cattedrale aquilana che ho recentemente pubblicato sulla stampa! 
Ringrazio in anticipo tutti coloro che vorranno essere miei lettori! :-)