mercoledì 23 agosto 2017

Suffragio universale o suffragio ragionato?

«Secondo lui [Marsilio da Padova, XIII secolo], a comandare doveva essere solo il popolo e basta, o, per meglio dire, quella parte di popolo, da lui chiamata 'pars valentior', che in quanto a saggezza stava messa meglio della plebe incolta. Fosse vivo oggi, ci consiglierebbe di far votare solo quelli che hanno superato la scuola dell'obbligo. Ci direbbe: - Dal momento che attraverso la televisione è possibile plagiare gli animi dei più ignoranti, perché non fate votare solo i meno plagiabili, quelli cioè più istruiti e consapevoli? - E vagli a dare torto!» (cit., Luciano De Crescenzo)!
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Una breve riflessione partendo da questo simpatico e interessante passaggio dello scrittore Luciano De Crescenzo!

Il problema è che quanti, pur dotati di elevati titoli di studio sono ugualmente plagiabili. È facile distinguere per titolo di studio, più difficile distinguere per livello di plagiabilità anche a parità di livello di istruzione!
La difficoltà quindi è capire con quale criterio discernere i 'plagiabili' dagli aventi diritto al voto che non facciano danni, visto che quello dell'istruzione di suo non sembra un requisito sufficiente!

Certo è, che il suffragio universale avrà i suoi vantaggi ma anche di limiti ne ha parecchi! :-)

Mauro Rosati