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| Fig. 1 (Foto: Mauro Rosati, 2025) |
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| Fig. 2 (Foto: Mauro Rosati, 2025) |
Una città è fatta di monumenti civili e religiosi, di grandi e piccoli palazzi, di case più elaborate e di case più semplici, di alberi e di aiuole, di ampi panorami e di suggestivi scorci, e anche di tanti dettagli:
tutti elementi necessari, tutti degni di attenzione, perché se ben ordinati formano l'immagine d'insieme, come tante singole tessere che si assemblano e dialogano in un mosaico di senso compiuto.
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🚩 L'Aquila, due passi nel Quarto di Santa Maria: tra dettagli tecnici e curiosità linguistiche.
📍 Camminando tra le sue vie la nostra città ha molte storie e storielle da raccontarci, sia se guardiamo 《con il naso all'insù》, sia con il naso 《all'ingiù》, praticamente davanti ai nostri piedi.
↪ Come ad esempio in questo caso (vedi immagini):
tra le robuste e caratteristiche lastre della pavimentazione aquilana più storica, vediamo un chiusino per il servizio d'innaffiatura (quindi dobbiamo supporre un allaccio funzionale alla rete idrica pubblica)
e, a poca distanza, un altro chiusino con la scritta 《PRESA》.
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🔎 Osservando con attenzione il primo chiusino (Fig. 1) leggiamo 《SERVIZIO DI... INAFFIAMENTO》, con una sola 《N》.
❓ Un errore di 《battitura》?
❗Non è detto.
↪ Non possiamo infatti affermare con certezza che si tratti di un errore poiché, andando ad approfondire l'etimologia, leggiamo che il verbo 《innaffiare》 deriva dal latino volgare《inafflare》, composto da 《in-》=dentro e《-afflāre》=soffiare, infondere, spandere; letteralmente quindi《soffiare dentro》.
È latino volgare dicevamo, quindi un verbo che non riscontriamo nei dizionari del latino classico.
📖 Confrontando alcuni supporti linguistici troviamo la forma《INAFFIARE》 tra le varianti di 《innaffiare》, soprattutto nell'italiano più arcaico.
↪ Quindi non possiamo escludere che l'《INAFFIAMENTO》 che leggiamo sul primo chiusino (Fig. 1) possa essere una forma latineggiante volgare oppure una derivata forma toscaneggiante, come si riscontra in particolare nell'italiano scritto ottocentesco e ancor di più nell'italiano ufficiale post Unità d'Italia
(un po' come la differenza tra l'abruzzese《San Berardino》 e il toscaneggiante 《San Bernardino》;
così come《ciuccio/ciucci》, il somarello, ma anche un cognome, che diventa 《ciuco/ciuchi》).
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Per approfondimenti sul verbo 《innaffiare》 (e sui relativi sostantivi e avverbi) vedi ad esempio:
📍 - TLIO (Tesoro della Lingua Italiana delle Origini)
🌐 http://tlio.ovi.cnr.it/TLIOm/ (versione mobile)
🌐 http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/ (versione desktop)
🌐 http://tlio.ovi.cnr.it/TLIO/index.php?vox=025997.htm (《innaffiare》)
📍 - Accademia della Crusca;
(《 [...] Il TLIO riporta per "innaffiare" anche diverse varianti come "inafiato", "innafiata", " ‘naffiare " e la scempia "inaffiare", segnalata anche nel GDLI, e presente sia in esempi di autori toscani sia nell’unico esempio non toscano, bensì siciliano, riportato nella voce del TLIO [...] 》)
🌐 https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/si-devono-innaffiare-o-annaffiare-le-piante/2895
📍 - Vocabolario Treccani 🌐
https://www.treccani.it/vocabolario/annaffiare/
📍 - Dizionario etimologico online 🌐 https://www.etimo.it/?term=innaffiare

