UN VIAGGIO...IN CARTOLINA -
L'AQUILA, MONTECATINI E...UNA VALLE NELLA CARNIA
Una cartolina spedita da L'Aquila nel 1928 《ci accompagna》 in una valle della Carnia...passando per Montecatini Terme!
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L'altro ieri, in una conversazione di gruppo, il sig. Sandro Zecca, studioso di Storia e di Storie, ha segnalato un'interessante cartolina che ha attratto la mia curiosità.
Per quelle affascinanti tessiture della conoscenza umana, che collegano fra loro luoghi ed epoche apparentemente distanti, mi sono accorto che questa cartolina ci conduce in tre luoghi distinti e contiene molte notizie di interesse storico; notizie che vanno però 《estratte》 come un distillato.
La cartolina - in vendita su una piattaforma online - risulta inviata dalla mia L'Aquila, mittente il sig. Francesco Signorini Corsi, e indirizzata a Bagni di Montecatini, destinataria la sig.ra Celidea De Vecchis, in data 24/08/1928.
Bagni di Montecatini si chiama oggi Montecatini Terme, denominazione adottata nel 1934; così come la mia città all'epoca si chiamava Aquila degli Abruzzi (anche semplicemente Aquila), per poi adottare ufficialmente il nome L'Aquila (《la città con l'apostrofo》) dal 1939.
Quindi, abbiamo già due notizie di toponomastica storica!
Geograficamente, poi, la cartolina viaggia dall'Appennino Centrale alla Valdinievole (o Val di Nievole), alle propaggini dell'Appennino tosco-emiliano, in quel settore detto 《Montagna (o Appennino) pistoiese》.
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Guardando però l'altra metà della cartolina, compare 《silenzioso》 un terzo luogo: una foto d'epoca che ci porta in un altro posto ancora.
La foto ritrae una valle:
- a sinistra, la facciata di una chiesa con un crocifisso obliquo nel timpano e una dedica nella trabeazione subito sotto, una intitolazione che recita in latino 《SANCTVARIVM•SS•CRVCIFIXI》 (Santuario del Santissimo Crocifisso);
- al centro della foto, in primo piano, un piccolo gruppo di bovini seguito da due uomini subito dietro, che percorre una strada sterrata e delimitata ai lati da quelli che sembrano due muri a secco;
- sullo sfondo una valle che si incunea tra i monti, particolarmente alti e ripidi sulla destra.
Sotto la foto - però - non è riportata la località, per cui ci si mette alla ricerca.
Indirizzo la mia ricerca sull'Italia alpina, considerata la tipologia della facciata della chiesa, la valle profondamente incassata e gli alti e ripidi monti sulla destra.
Nel frattempo il sig. Sandro Zecca individua la località: Timau.
A quel punto lo ringrazio e decido di prendermi un'oretta per approfondire un po'.
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Timau: borgo friulano della Carnia, frazione di Paluzza, comune al confine con l'Austria, appartenente amministrativamente all'EDR di Udine (EDR = Ente di Decentramento Regionale; suddivisione amministrativa introdotta nel 2019 dalla Regione Friuli-Venezia Giulia e coincidente con i territori delle omonime Province storiche).
Ho quindi cercato notizie su siti di associazioni e istituzioni locali: quella che si vede nella foto della cartolina, è una chiesa dalla storia molto travagliata.
Nel 1729 fu colpita da una grave alluvione che distrusse l'abitato di Timau, di cui rimase soltanto questa chiesa.
L'edificio sacro fu successivamente restaurato e prese il nome di Santuario del SS. Crocifisso poiché all'interno vi era custodito un Crocifisso ligneo del 1527.
Nel 1917 la chiesa fu incendiata dai soldati italiani in ritirata poiché era stata adibita ad alloggio e magazzino militare. Nell'incendio andò purtroppo distrutto anche il Crocifisso ligneo.
Il Santuario fu ricostruito nel 1921.
Il 27/03/1928 la chiesa fu danneggiata da un pesante terremoto che colpì la Carnia. Le ricostruzioni e le ristrutturazioni seguite a questo terremoto, fecero in modo che i paesi di quella zona subissero meno danni durante il forte terremoto friulano del 1976.
Infine, nel 1937 il santuario fu radicalmente trasformato nell'aspetto odierno per essere convertito in Tempio Ossario per i Caduti della Prima Guerra Mondiale.
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Queste brevi ricerche hanno portato la mia attenzione anche su un'altra vicenda storica, che si lega al borgo di Timau e a tutta quell'area dell'Italia nord-orientale. Una storia di donne in tempo di guerra, la Prima Guerra Mondiale: la storia coraggiosa delle 《portatrici carniche》.
Lascio a voi la curiosità di approfondire questo ulteriore spunto: ne vale la pena.
Mauro
P.S.: la cartolina risulta spedita circa cinque mesi dopo il terremoto della Carnia.
P.P.S.. Per pura e curiosa coincidenza l'indirizzo della cartolina richiama indirettamente un'altra città, non troppo lontana da Timau: Pensione Ristorante 《Gorizia》.
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Fonti (URL consultati in data 28/12/2021):
https://www.turismofvg.it/ossario-di-timau
https://www.museograndeguerratimau.com/il_tempio_ossario.html
http://www.donneincarnia.it/ieri/freikofel.htm
https://www.isolelinguistiche.it/it/timau-tischlbong.html
https://www.meteoweb.eu/2016/03/27-marzo-1928-forte-scossa-magnitudo-5-8-a-udine/658439/
https://www.scoprifvg.it/site/monumento-alle-portatrici-carniche/
Fonte immagine cartolina (URL consultato in data 28/12/2021):