domenica 30 dicembre 2018

Foto della Domenica - L'Emiciclo nell'"Ora blu"


Natale, Architettura, Neoclassicismo, Prospettiva,  "Città ideale", Ora blu - Christmas, Architecture, Neo-Classicism, Perspective, "Città ideale", Blu hour
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Palazzo dell'Emiciclo (Quarto di San Giorgio)! Il portico a Esedra nell'"ora blu", in versione natalizia!
Quasi uno scorcio prospettico della «Città ideale» di "urbiniana" memoria!

"Palazzo dell'Emiciclo" (historical Quarter of San Giorgio)!
The Exedra 'portico' during the Blue hour, lighted up for Christmas!
Similar to a particular perspective view of the "urbinian" «Città ideale»!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

lunedì 24 dicembre 2018

Farina di «Gentil Rosso» dal Mulino Gasbarri di Tempèra





24 dicembre 2018
Farina di grano «Gentil Rosso», una delle varietà di grano pre-industriali insieme al grano «Senatore Cappelli» e ad altre recentemente rivalutate!
Questa è stata lavorata nel Mulino Gasbarri di Tempèra!

(Sul grano «Gentil Rosso»: 

Mauro Rosati

giovedì 13 dicembre 2018

«Il regalo di Santa Lucia» - Bentornata neve





13 dicembre 2018
«Il regalo di Santa Lucia»!
Finalmente, dopo nove mesi, bentornata neve!!!!! 😊🌨❄⛄
Dopo una coda d'estate, "prepotente" e fuori tempo, che si è protratta fino alla fine di ottobre, e dopo un novembre e un inizio dicembre in gran parte "primaverili", finalmente un giornata di normalità!
Una normale giornata di dicembre! 🙂

domenica 9 dicembre 2018

Foto della Domenica - Dalla Piazza del Duomo


Architettura, Ricostruzione, Riapertura, Evento - Architecture, Reconstruction, Reopening, Event
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Cielo aquilano sulla Piazza del Duomo (Piazza del Mercato)!
Un momento della cerimonia di riapertura della chiesa di Santa Maria del Suffragio (le "Anime Sante"), il 06 dicembre 2018!

The sky of L'Aquila over the "Piazza del Duomo" (Market Square)!
A moment of the reopening ceremony of the church of "Santa Maria del Suffragio" (commonly known as "Anime Sante" church), on December the 6th 2018!

(Ph.: Eleonora Gallo, 2018)

venerdì 7 dicembre 2018

Foto del giorno - La rinata lanterna di Sant'Agostino

(Foto: Mauro Rosati, 2018)

07 dicembre 2018
Tra i vialetti della Villa Comunale in una bella mattinata di dicembre (Quarto di San Giorgio)! 
Sullo sfondo, tra le piante, fa capolino la lanterna «rifiorita» sulla cupola settecentesca  di Sant'Agostino! A causa del terremoto del 2009 la lanterna era crollata sull'ex Palazzo della Prefettura (già convento agostiniano) distruggendone l'ala ovest! Dopo un lavoro di ricostruzione «mattone su mattone», e armata con barre di metallo, è rinata fedele all'originale tornando a svettare con il suo profilo classicheggiante!
(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

San Giorgio, Santo Patrono della città dell’Aquila.

San Giorgio e il drago
(Fonte immagine: iconecristiane.it)
Facendo seguito all'articolo sul Diploma di Fondazione della Città, pubblico oggi questo secondo e documentato articolo di Sandro Zecca che evidenzia l'importanza della figura di San Giorgio nelle origini della nostra città! Un «sesto patrono» così come avevamo visto per il «quinto patrono» San Vittorino di Amiterno nel mio articolo dello scorso luglio, oltre ai quattro Patroni più noti della nostra Città (San Massimo di Aveja, Sant'Equizio abate, San Celestino V papa, San Bernardino da Siena)!
E anche questa volta: buona lettura! (Mauro Rosati)
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Di Sandro Zecca:

«San Giorgio, Santo Patrono della città dell’Aquila. 
Corrado IV dopo la fondazione della città ordina la costruzione di una chiesa.

Il Santo più venerato 
Nel 1098, durante la prima crociata, l’esercito occidentale composto da cavalieri 
crociati e condottieri nordeuropei assediava vanamente la città di Antiochia. 

Battaglia di Antiochia.
Guglielmo di TiroHistoria
Miniatura del XV secolo.
(
Fonte immagine: wikipedia.it

L'arrivo dei Genovesi, al grido di battaglia "Genova e San Giorgio", rovesciò l’esito dell’assedio. 
Secondo la leggenda, durante la battaglia San Giorgio sarebbe miracolosamente apparso ai combattenti cristiani, accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti con numerose bandiere bianche sulle quali campeggiavano delle croci rosse. 
Dopo questa crociata San Giorgio divenne il santo più venerato del mondo cristiano. 
Il suo combattimento contro il drago fu scelto come simbolo della lotta del bene contro il male e rappresentato da mille artisti.

Il secondo diploma di Corrado IV per L’Aquila 
Quando nel gennaio del 1254 Corrado IV, con un diploma, consentì agli aquilani di 
costruire la loro città, sapeva di essere scomunicato e che di certo Innocenzo IV non avrebbe ascoltato nessuna sua richiesta. Per dare una chiesa all’Aquila doveva muoversi in autonomia. 
Così con un secondo diploma ordinò che fosse costruita una chiesa intitolata a San Giorgio “nella nostra città di Aquila perché “abbia un esimio Santo come protettore” e vi pose un prevosto e sei canonici da “remunerare con la decima parte di ogni provento e reddito”.

San Giorgio fu il santo patrono della città per tre anni. 
Il prevosto di Corrado IV è con ogni probabilità il Mastro Angelo che Papa Alessandro IV nomina nella bolla del 20 febbraio 1257, nella quale parla anche della “chiesa dei SS.Massimo e Giorgio dell’Aquila che state edificando … e che decretiamo sia d’ora in poi Cattedrale”. 
In realtà Alessandro IV, successore di Innocenzo IV, non poté che prendere atto di quanto stava accadendo: una città in forte crescita con una chiesa ed un prevosto non 
riconosciuti dalla chiesa di Roma. E così il 22 dicembre 1256 invitò con ‘littera gratiosa’ il vescovo di Forcona, Bernardo da Padula, a trasferire all’Aquila la sua diocesi insieme a quella Amiternina, richiesta accolta dal vescovo dopo aver rogato l’atto per la fusione delle due diocesi con gli arcipreti di S.Vittorino, Barete e Coppito il 21 gennaio 1257 e dopo la già menzionata ‘littera executoria’ del 20 febbraio conosciuta anche come “Bolla di traslazione”. 
Solo a quel punto la chiesa di Roma entrò in città unendo il titolo della vecchia Cattedrale forconese a quello della chiesa di Corrado IV che diventò così dei “SS. Massimo e Giorgio” santi protettori della città. Poi la distruzione di Manfredi. 
Nel 1267 con la ricostruzione angioina della città, Niccolò Sinizzo, secondo vescovo dell’Aquila, iniziò la fabbricazione della nuova cattedrale ai piedi del Mercato, chiesa che mantenne il vecchio titolo e in cui fu seppellito nel 1294.

Ma dove si trovava la chiesa di San Giorgio? 
Con ogni probabilità, è quella ricostruita dai bazzanesi dopo la distruzione operata da Manfredi e tuttora intitolata a Santa Giusta, capoquarto di San Giorgio. 
Tra i primi studiosi a formulare questa teoria ci fu Luigi Rivera, che fu anche Balì 
Gran Croce di Giustizia del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio. 
Il duca fece notare subito che gli affreschi del XV secolo raffiguranti le gesta di San Giorgio intento a salvare la ‘Real donzella’, venuti alla luce nel 1926, andavano visti insieme alla rappresentazione dei protettori SS. Massimo e Giorgio intagliati ai lati del coro. 
Questa tesi è oggi condivisa da altri studiosi come Mons. Orlando Antonini, massimo esperto di architettura religiosa aquilana, lo storico Sandro Zenodocchio che tenne una conferenza sulla Chiesa di San Giorgio dopo la pubblicazione della scoperta degli archivi svevi su Deutsches Archiv n.62 del 2006 e l’arch. Maurizio D’Antonio autore di “Due documenti inediti di Corrado IV sulla fondazione dell’Aquila” pubblicato sul B.D.A.S.P. nel 2017.»

domenica 2 dicembre 2018

Foto della Domenica - Pranzo con vista Portici


Architettura, Vedute, Gastronomia - Architecture, Views, Gastronomy
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!


Pranzare su Corso Vittorio Emanuele, con vista Portici!
Atmosfere natalizie!

Lunch on Corso Vittorio Emanuele II with a view of the "Portici"!
Christmas atmospheres!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

Sul Diploma di Fondazione della Città


Oggi "ospito" con piacere questo documentato e dettagliato articolo dell'amico Sandro Zecca, studioso della nostra storia locale!
Buona lettura! (Mauro Rosati)

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Di Sandro Zecca:

«Fino al 1539 l’unica testimonianza della fondazione della città veniva dalla cronaca di Buccio di Ranallo, dove sono citati l’anno: “Anni mille ducento cinquanta quatro giti” e il fondatore, Re Corrado, per ben due volte “Re Corrado della Magna allora era signore” – “Questa terra fo in prima
per Re Corrado facta”.

Non c’era traccia di ufficialità fino a quando lo storico Pandolfo Collenuccio trova negli archivi partenopei il diploma di fondazione della città dell’Aquila e lo trascrive sul suo lavoro “compendio dell’Historia di Napoli” dato alle stampe postumo, appunto, nel 1539. Il diploma non aveva data né firma. La città ebbe solo tre copie ma mai l’originale, tanto che in molti non ne riconobbero l’autenticità. Altri, come Massonio, Crispomonti e Franchi, asserirono che fosse opera di Federico II, sia per l’importanza dell’imperatore, sia perché nel 1566 a Basilea furono pubblicate le “epistole” di Pier della Vigna, segretario e protonotaro dello Stupor Mundi: tra queste epistole, copie degli originali, c’era anche una riproduzione del nostro diploma. La collezione - composta da documenti utilizzati probabilmente come modelli di scrittura per esercizi di stile - comprendeva
anche altre carte, scritte con certezza da Re Corrado. Quindi ancora nessun autore certo e nessuna data, solo molte diverse teorie scritte su centinaia di libri di storia della città e del regno a cui apparteneva.

Nel 1782 un mercante di libri arriva alla certosa di Allerengelberg di Schnals (Val Senales). Il convento di benedettini sta chiudendo a causa della riforma giuseppinista ed il mercante riempie il suo carro con i volumi ed i manoscritti della biblioteca. Tra il materiale acquistato, la collezione “Notulae Rhetoricales Diversae” che venderà poi all’Università di Innsbruck.
L’ateneo austriaco mette da parte tutto, non si cura per oltre duecento anni di questo codice dall’aspetto “dismesso e opaco”, schedato come Innsbruck, Universitäts-Bibliothek, 400.
Nel 2005 il prof. Josef Riedmann titolare della cattedra di Storia medievale e l’ex bibliotecario Walter Neuhauser si accorgono della collezione e cominciano a studiarla. Come per l’epistolario di Pier della Vigna, anche il codice 400 è una sorta di prontuario retorico. Include anche tre lettere contenute nell’epistolario di Tommaso di Capua, arcivescovo di Napoli morto nel 1243. Sono riproduzioni, eseguite agli inizi del 1300, di documenti di vario genere risalenti al periodo che va dal 1198 al 1264, oltre 400 tra manifesti e mandati. Poi saltano fuori quelli della segreteria sveva, circa 30 documenti riferibili a Federico II e oltre 100 a suo figlio Corrado IV.

Il Prof. Fulvio Delle Donne, docente di Letteratura latina medievale e umanistica presso l'Università degli Studi della Basilicata, asserisce che derivano da documenti originali: “Alcune lettere, non tutte … forniscono una redazione che non è ancora passata attraverso tutti i filtri che ha subito la redazione organizzata sistematicamente dell’epistolario di Pier della Vigna, pur avendone subìto comunque qualcuno.”
Quindi questi manoscritti sono molto vicini all’ originale. Tra di loro ce ne sono due che ci riguardano: Uno parla di “Re Corrado IV nella sua città di Aquila, dona una cappella consacrata a San Giorgio…” (che vedremo nei prossimi giorni). L’altro è il diploma di fondazione della nostra Città.

Riassume così il documento Josef Riedmann nel novembre 2017 sul Monumenta Germaniae Historica: “Re Corrado, con un solenne privilegio, sta intraprendendo ampie misure per costruire la città dell'Aquila al fine di prevenire attacchi di nemici al confine dei regni, in modo che le persone possano vivere in pace. Gli abitanti dei castelli e dei luoghi sparsi nell’area si riuniscono nella zona dell'Aquila e costruiscono una civitas per facilitare la difesa congiunta. Inoltre, il re libera tutti gli abitanti della nuova fondazione da ogni dipendenza da altre autorità e li pone sotto 
la sua speciale protezione. Gli stranieri, eccetto gli esuli dal regno, dovrebbero trovare qui un posto sicuro. La città può essere fortificata con mura e tenere due volte l'anno per 20 giorni un mercato i cui visitatori godono di una speciale libertà.”
Gennaio 1254».

domenica 25 novembre 2018

Foto della Domenica - L'«Emiciclo» al chiaro di luna


Arte, Architettura, Ricostruzione, Restauro, Luci, Bellezza - Art, Architecture, Reconstruction, Restoration, Light, Fineness
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Una serata all'Emiciclo!
Spettacolo al chiaro di luna in occasione della Notte Europea dei Ricercatori 2018!

An evening at the "Emiciclo"!
A show in the moonlight on the occasion of the European Researchers' Night 2018!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

giovedì 22 novembre 2018

«Come rinasce una valle»!

(Fonte articolo: «Focus» n. 313, Novembre 2018)

«Come rinasce una valle»: un esempio da studiare e da seguire!

Un vero atto di imprenditoria moderna! 
Un borgo antico in decadenza, recuperato e riutilizzato (abitazioni e spazi produttivi) anziché cementificare costruendo nuovi edifici!
Una valle deturpata da capannoni dismessi, eredità di un vecchio modello di sviluppo, ora è tornata ad essere terreno agricolo con vigneti che portano vero sviluppo e vera ricchezza!
Un esempio per tanti altri amministratori e per tanti altri imprenditori: questi sono i nuovi modelli di sviluppo da seguire; il vero coraggio è frenare l'avanzata del cemento e e recuperare ciò che già abbiamo facendolo fruttare al meglio!
Perché non fare un «masterplan» per il recupero del territorio e la creazione di nuova ricchezza? Perché non fare piani regolatori che prevedano una riduzione delle costruzioni moderne inutilizzate? 
Meno capannoni vuoti e più terreni coltivati; meno costruzioni inutilizzate e più borghi rivitalizzati! Queste sarebbero scelte veramente innovative e coraggiose!

domenica 18 novembre 2018

Foto della Domenica - La facciata rinata di Santa Maria del Suffragio


Arte, Architettura, Barocco, Luci, Restauro, Ricostruzione - Art, Architecture, Baroque, Lights, Restoration, Reconstruction
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Chiesa di Santa Maria del Suffragio (o "delle Anime Sante") in Piazza del Duomo (Piazza del Mercato)!
La nuova illuminazione della facciata (XVIII secolo) dopo i lavori di restauro e ricostruzione!
Cantiere ultimato, la chiesa è pronta per la riapertura!

View of the church of "Santa Maria del Suffragio" (commonly known as church of "Anime Sante") at the Piazza del Duomo (Market Square)!
The new lighting of the façade (18th century) after the restoration and reconstruction works!
Now the reconstruction has been completed and the church is ready for reopening!

(Ph.: Fabio Bascarin, 2018 / Fonte:  Pagina Facebook del Segretariato Regionale dell'Abruzzo)

Mauro Rosati

domenica 4 novembre 2018

04/11/1918 - 04/11/2018

L'Aquila, il Monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale opera di Nicola D'Antino (1928); la Vittoria alata solleva una corona d'alloro.
(Foto: Mauro Rosati, 2014)


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Bollettino di guerra n. 1268

«Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12

La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta. 
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso Ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuna divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII Armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, dell'VIII, della X Armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente. 
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute. 
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perdute quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecento mila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinque mila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza.

Armando Diaz»
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venerdì 2 novembre 2018

Colpa della natura? Non proprio

(Fonte immagine: corriere.it)

Tutto secondo copione!

Una certa stampa che 'celebrava' i 30 °C e oltre, fuori stagione, nello scorso mese di settembre, oggi con aria mesta (di circostanza?) stila l'elenco dei danni provocati dal maltempo 'tropicale' che colpisce l'Italia!
Oltre 300000 alberi, sulle Dolomiti, abbattuti da un ciclone tropicale con venti a 190 km/h, frane con porzioni di centri abitati distrutte o semidistrutte, Portofino raggiungibile solo via mare, Venezia quasi permanentemente sott'acqua, le coste tirreniche e ioniche pesantemente danneggiate dai tornado (Terracina, Manduria), le coste delle regioni del Sud sommerse dai fiumi e dal mare; tanto per fare una breve sintesi dei danni!

E poi dicono: «la furia della natura»! 
No, non è colpa della natura, è colpa dell'uomo a tutti i livelli:

- il caldo senza misura che opprime ogni parte del globo, e tutti i suoi danni 'a cascata', è la conseguenza diretta dei nostri stili di vita sopra le righe (abuso dei riscaldamenti, traffico, ciminiere e altro, tutto necessario alla 'religione del consumo superfluo');

- cemento e asfalto che avanzano a tutto spiano: ogni giorno porzioni di aiuole o terreni fanno spazio a, spesso inutili, nuove strade o nuove costruzioni; ormai nel nostro Paese ci sono più case che abitanti;

- gli alberi riducono l'impatto del caldo e delle piogge e migliorano la qualità dell'aria ma i Comuni, le Province e i privati cittadini invece che fanno? Li tagliano!
Ormai sono all'ordine del giorno gli abbattimenti degli alberi nella maggior parte dei Comuni italiani: dalle strade pubbliche agli spazi privati! 
Nonostante i disastri frequenti, il verde e le aiuole arretrano mentre il cemento e l'asfalto avanzano, e i terreni sono sempre più impermeabili!

Continuiamo così! Continuiamo con una stolta politica dell'iperproduzione, dell'ipercementificazione, dell'iperconsumismo! Continuiamo a tenere i riscaldamenti abbondantemente sopra i 21 ℃! Continuiamo ad abbattere alberi e ad eliminare aiuole! Continuiamo a gongolare per il caldo fuori stagione!
La natura continua a rendercene merito!


Mauro Rosati

lunedì 29 ottobre 2018

Le conseguenze di un'«estate fuori stagione»

(Fonte immagine: Wikipedia)

Inferno di sabbia, scirocco e aria caldo-umida! 
In queste ore stiamo raccogliendo i primi frutti di un'estate umida e soprattutto di un autunno mai iniziato, siccitoso e con temperature quasi estive ( https://pianetalaquila.blogspot.com/2018/10/primo-vero-giorno-di-autunno.html?m=1 )!
Una settimana, quella appena trascorsa, dalle temperature assurde (fino a 8 gradi sopra il normale)!
Questi sono i risultati delle «splendide» giornate anomale delle settimane scorse, il rovescio della medaglia!
In giornate come oggi l'atmosfera e i mari iper-riscaldati purtroppo presentano il conto!

Mauro Rosati

domenica 28 ottobre 2018

Foto della Domenica - La 'Montanina'


Arte, Scultura, Architettura, Spazio urbano, Acqua, Alberi - Art, Sculpture, Architecture, Urban space, Water, Trees
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Piazza IX Martiri, già piazza 'XXVIII ottobre'!
In primo piano la 'Montanina' (1929), fontana-scultura opera dell'artista abruzzese Nicola D'Antino!
La piazzetta è un sapiente amalgama tra Architettura, Scultura, Acqua e Alberi che insieme creano un piacevole spazio di aggregazione e ristoro!
La fontana e la piazza sono state riconsegnate alla città nel settembre 2018, dopo gli interventi di restauro e ripristino promossi dal Rotary Club L'Aquila!
VISITA L'AQUILA! CONOSCI L'AQUILA!

Piazza 'IX Martiri', former Piazza 'XXVIII ottobre'!
In the foreground, «La Montanina» (1929), work by the Abruzzi sculptor Nicola D'Antino!
The little square is a skilful amalgam of Architecture, Sculpture, Water and Trees that together create a pleasant space for aggregation and refreshment!
The fountain and the square have been returned to the town on September 2018, after restoration works promoted by the Rotary Club L'Aquila!
VISIT L'AQUILA! EXPERIENCE L'AQUILA!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)


Mauro Rosati

lunedì 22 ottobre 2018

Foto del giorno - San Silvestro al mattino


Arte, Architettura, Veduta, Ricostruzione, Restauro - Art, Architecture, View, Reconstruction, Restoration
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Buon Lunedì da L'Aquila!
Have a nice Monday! Greetings from L'Aquila!

La chiesa, già collegiata, di San Silvestro (fine sec. XIII), realizzata in città dagli abitanti provenienti dal castello fondatore di Collebrincioni, Abruzzi, Italy!
Veduta del fianco su via San Silvestro in una mattinata di ottobre, tra le fronde degli alberi: in primo piano l'esterno dell'abside destra, a seguire il fianco con la sua muratura in «apparecchio aquilano», poi il campanile medievale con la cella campanaria ricostruita nell'Ottocento e, sullo sfondo, il Palazzo Branconio 'primo' (secc. XVI-XVII)!
VISITA L'AQUILA! CONOSCI L'AQUILA!

The church, former collegiate, of San Silvestro (late 13th century), built in the town by the inhabitants coming from the founding borough of Collebrincioni!
View of the side on Via San Silvestro on an October morning, among the tree fronds: in the foreground tuo can see the external side of the right apse;  then, the side with its wall built with  the technique of «apparecchio aquilano», and the medieval bell tower with the upper part rebuilt in the 19th century; on the background, the first Palazzo Branconio (16th-17th centuries)!
VISIT L'AQUILA! EXPERIENCE L'AQUILA!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

domenica 21 ottobre 2018

Primo vero giorno di Autunno?

Numero di giorni annui con temperature massime sopra i 32 °C
(sulla base degli annali delle temperature nella città di L'Aquila)
(Avvertenza: il grafico è una personale elaborazione di dati pubblicati e
non ha scopi scientifici)


Avvertenza: la riflessione è stata scritta ieri, 20 ottobre 2018!
Oggi sembrerebbe essere il primo vero giorno di autunno anche se con diverse settimane di ritardo!
L'articolo è quindi un bilancio provvisorio dell'annata dal 1° gennaio al 20 ottobre di quest'anno.

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L'autunno c'è ma...si vede poco
Nonostante l'autunno astronomico sia iniziato ormai da quattro settimane, di quello vero se ne vede poco o niente; anzi se consideriamo che l'autunno meteorologico inizia già con il 1° di settembre, siamo un bel po' fuori tempo.

Fino a ieri infatti, di tempo autunnale se n'è visto pochissimo; soltanto una lunga e pesante coda d'estate, fatta eccezione per i giorni 2, 3, 4 settembre che hanno visto temperature intorno alla norma del periodo e i giorni 25-26 settembre con temperature in quel caso da autunno inoltrato.

Ottobre
Considerato fino a ieri, il mese di ottobre, si sta rivelando tra i peggiori degli ultimi anni dal punto di vista delle temperature anomale e della siccità; al momento siamo a - 96% di pioggia caduta e a circa 1,5 gradi sopra la temperatura media del mese, e i tassi di umidità molto alti rendono la percezione del caldo anche superiore. Tassi di umidità anomali per la nostra zona e provocati dalle correnti quasi continue da sud che, cariche di polveri sahariane e umidità raccolta sul Mediterraneo, 'ammorbano' l'aria alle nostre latitudini (e altitudini) creando una continua fastidiosa foschia che rende i contorni lontani poco definiti. Dalla fine di giugno ad oggi sono stati pochissimi i giorni in cui il cielo è stato veramente limpido e i contorni delle nostre montagne perfettamente nitidi, come è normale che sia.

L'anno in corso
Oltre alle temperature sopra la media  di ottobre (con temperature massime di punta anche di 5 gradi sopra la norma), proprio le correnti umide e calde sono l'anomalia più fastidiosa e perdurante di questo anno in corso: tutti i mesi da aprile ad oggi (ad eccezione di un più normale giugno) sono stati caratterizzati da aria quasi sempre fosca a causa degli insistenti venti di scirocco e libeccio, con foschia sia nelle giornate di pioggia sia in quelle di sole; veramente poche le vere belle giornate, ossia quelle con sole e cielo limpido e pulito.
Questa continua foschia stagnante provoca, tra i vari effetti negativi, anche un ristagno degli inquinanti, temperature minime  a volte molto più alte della norma, oltre che una percezione alterata delle temperature effettive.

L'estate 2018
L'estate 2018 è stata decisamente migliore rispetto alla terribile estate del 2017: la massima di quest'anno è stata di circa 33 ℃ rispetto ai circa 39,5 ℃ dell'estate 2017; anche i giorni di caldo anomalo, quelli dai 32 ℃ in su, sono stati 9 (come nel 2005) a fronte dei 47 giorni di caldo anomalo della disastrosa estate 2017. Inoltre, il mese di giugno 2018 è stato nella media rispetto all'eccessivo giugno 2017.
In compenso però, quest'estate 2018 è stata, come già scritto, caratterizzata da tassi di umidità alti che hanno reso la temperatura percepita (definita come indice THSW) più alto delle temperature effettive: ad esempio, il 01/08/2018, giorno più caldo dell'estate con i suoi 33 ℃ la temperatura percepita è stata pari a 41 ℃!

L'anomalia di settembre
Infine c'è stata la coda 'avvelenata' di settembre, con una punta di 30℃ il 12 del mese (circa 6-7 gradi sopra il normale); soltanto la brusca discesa di aria siberiana nei giorni 25-26 settembre ha riportato la media del mese intorno alla norma, ma si tratta di una norma fatta di estremi eccessivi: dai 30 ℃ di massima del 12 settembre a 1 ℃ di minima del 27 settembre. Stesso discorso di giugno, con giornate calde a inizio mese e poi una discesa di aria artica nell'ultima decade del mese che ha poi preceduto l'ondata di caldo di inizio luglio.

L'anno in corso - 2
L'anno, d'altra parte, meteorologicamente non era iniziato nel migliore dei modi, con un gennaio siccitoso (- 70% di pioggia/neve) e intorno ai 3 gradi sopra la media del mese. Più positivi febbraio e marzo con neve (limitata agli ultimi 2 giorni di febbraio) e pioggia abbondante. Di nuovo molto siccitoso aprile (-74,4% di pioggia/neve), con tre gradi sopra la media e un'ondata di calore di circa 12 giorni che ha portato temperature paragonabili a quelle di fine giugno. Di nuovo, fortunatamente, piovoso maggio (+ 106% di pioggia) anche se afoso. Variabile giugno come già scritto con -35,6% di pioggia; afoso e un grado sopra la media il mese di luglio, con -21,6% di pioggia. Agosto ha rappresentato quest'anno una provvidenziale pausa con un temperatura media mensile di circa un grado sotto la norma e abbondanti piogge (+110%) grazie alle ricorrenti discese di aria artica che stemperavano il caldo afoso. Settembre e ottobre stanno lasciando di nuovo a desiderare per le temperature anomale, mentre per le piogge buono settembre +8,7%) e disastroso finora ottobre (-96% di pioggia al 20 ottobre). Nelle prime due decadi di ottobre, infatti, è piovuto pochissimo, proprio in uno dei mesi che dovrebbe essere tra i più piovosi dell'anno, anche con le prime spruzzate di neve sui monti.
Questa la situazione piogge nei mesi più siccitosi di quest'anno, in base alle rilevazioni della stazione meteo locale:
Gennaio - 70% di pioggia/neve;
Aprile - 74% di pioggia/neve;
Giugno - 35,6% di pioggia;
Luglio - 21,6% di pioggia;
Ottobre - 96% di pioggia (al 20 del mese).

Ma al di là dei rilievi scientifici, la scarsità di piogge è evidente anche ad un'osservazione diretta: dall'inizio di ottobre abbiamo avuto solo quattro eventi piovosi e di breve durata.

In conclusione, citando Ennio Flaiano, «la situazione è grave ma non è seria»; e intanto si continua a gongolare per l'ottobrata estiva (compresi gli organi di informazione) ma non si vede, o si fa finta di non vedere, la catastrofe climatica in pieno svolgimento. Basti pensare ai due uragani disastrosi che nella prima metà di ottobre hanno colpito l'uno la Florida, l'altro l'Europa sud-occidentale con danni gravissimi in Portogallo, Spagna e Francia; tra l'altro il secondo anno di fila in cui un uragano tropicale, seppur declassato a tempesta, raggiunge l'Europa: l'anno scorso l'uragano Ophelia raggiunse addirittura l'Irlanda e le altre isole britanniche ( https://www.focus.it/ambiente/natura/uragano-ophelia-e-apocalisse-a-londra ). E non dimentichiamo poi la tempesta che a fine settembre 2018 ha colpito la Grecia: una tempesta tropicale generata dal temperato Mar Mediterraneo da cui la definizione di «Medicane» (Mediterranian Hurricane = Uragano Mediterraneo).
Tutte conseguenze di un'atmosfera e di mari saturi di calore; calore che continua ad accumularsi e a ristagnare, e che poi è pronto a liberarsi bruscamente generando tornado, bombe d'acqua, bombe di neve come quelle in Abruzzo (gennaio 2017) e in Piemonte occidentale (gennaio 2018), tanto per fare qualche esempio.

Ciò nonostante, mentre a fine ottobre vestiamo ancora come a primavera inoltrata, si preferisce continuare a tenere la testa nascosta e a gongolare per una situazione che invece non dovrebbe che preoccupare.


Mauro Rosati

sabato 20 ottobre 2018

Ora solare o legale? Forse è meglio la prima - Ecco i miei 'perché'

L'ora solare (Fonte immagine: pisatoday.it)

Domenica 28 ottobre 2018, il giorno che «dura 25 ore»!
Finalmente si torna al nostro orario 'naturale', quello del nostro fuso orario.
Purtroppo però pare che la politica voglia 'costringerci' a passare all'ora legale tutto l'anno: ma a quel punto che senso avrebbe chiamarla «legale»? In pratica sarebbe come cambiare definitivamente il nostro fuso orario portandolo a un'ora in più.
Forse, invece, la decisione più saggia sarebbe quella di abolire del tutto l'ora legale, inutile d'estate (per un motivo) e inutile d'inverno (per un altro). 
Perché non torniamo stabilmente all'ora solare? L'ora solare è il nostro normale fuso orario 'calibrato' sulla nostra longitudine e quindi sui nostri ritmi fisiologici naturali. L'«ora legale permamente» sarebbe solo una forzatura alla normalità di tutti.



Si parla con sempre più frequenza, a livello istituzionale, di abolire il cambio d'ora; e in particolare di passare esclusivamente a quella legale!


Personalmente, però, sono invece favorevole ad abolire l'ora legale e tornare esclusivamente all'ora solare, per vari motivi:

- l'ora legale tutto l'anno sarebbe come adottare permanentemente un nuovo fuso orario; ma che senso ha se abbiamo già il nostro fuso orario calibrato su ritmi quotidiani consolidati?

- secondo i dati sui consumi elettrici, il presunto risparmio energetico si registra prevalentemente nei mesi di aprile e di ottobre, ossia nei passaggi in cui il giorno e la notte diventano reciprocamente uno più lungo dell'altro; nel periodo estivo il risparmio è abbastanza trascurabile perché le giornate sono già molto lunghe di loro; (Fonte dati: TerNa);

- appunto, nei mesi estivi (giugno-luglio-agosto) le giornate sono già lunghe di norma (circa 16-17 ore di luce) quindi un'ora in più la sera fa poca differenza perché già per natura non fa buio prima delle 20,30; quindi di quale risparmio parliamo?

- Al contrario, e per esperienza personale, già nella seconda metà di ottobre con l'ora legale è ancora buio alle 07,00 e, in caso di giornate nuvolose o nebbiose, a volte fa giorno quasi alle 08,00; quindi quale risparmio se la mattina ci mangiamo i consumi che risparmiamo nel pomeriggio?

- Nei mesi autunnali e invernali le giornate sono già molto corte di loro (circa 9 ore in pieno inverno), quindi un'ora in più il pomeriggio fa poca differenza (farebbe buio alle 17,20 anziché alle 16,20); considerato che alle 17,20 siamo ancora in pieno orario lavorativo, di quale risparmio parliamo?

- Sempre nei mesi autunnali e invernali, in caso di ora legale permanente, alle 08,00-08,30 del mattino sarebbe ancora buio, quindi ci mangeremmo il presunto risparmio (irrisorio) del pomeriggio;

- infine aggiungiamo l'effetto 'jet lag', cioè lo sballamento dei ritmi naturali del corpo, provocato dal cambio d'ora a fine marzo, senza dettagliare sui numerosi studi scientifici che evidenziano gli effetti negativi sulla salute!

Nota a parte: l'ora legale era stata introdotta stabilmente nel 1966, epoca in cui i consumi energetici aumentavano vertiginosamente a seguito del boom industriale! Oggi la tendenza è al risparmio energetico che le nuove tecnologie ci consentono di contenere grazie a illuminazione a basso consumo, talora coadiuvate da fonti di energia alternative! E anche questo l'ho potuto verificare personalmente in bolletta!

Per questa ed altre ragioni, già da anni sono personalmente sono favorevole all'abolizione dell'ora legale e al ritorno esclusivo all'ora solare!

La domanda è: chi deciderà farà prevalere il buonsenso dei fatti o il romanticismo di un'illusorio prolungamento della giornata?
Personalmente sono favorevole ad abolire l'ora legale e tornare esclusivamente all'ora solare, per vari motivi:

- l'ora legale tutto l'anno sarebbe come adottare permanentemente un nuovo fuso orario; ma che senso ha se abbiamo già il nostro fuso orario calibrato su ritmi quotidiani consolidati?

- secondo i dati sui consumi elettrici, il presunto risparmio energetico si registra prevalentemente nei mesi di aprile e di ottobre, ossia nei passaggi in cui il giorno e la notte diventano reciprocamente uno più lungo dell'altro; nel periodo estivo il risparmio è abbastanza trascurabile perché le giornate sono già molto lunghe di loro; (Fonte dati: TerNa);

- appunto, nei mesi estivi (giugno-luglio-agosto) le giornate sono già lunghe di norma (circa 16-17 ore di luce) quindi un'ora in più la sera fa poca differenza perché già per natura non fa buio prima delle 20,30; quindi di quale risparmio parliamo?

- Al contrario, e per esperienza personale, già nella seconda metà di ottobre con l'ora legale è ancora buio alle 07,00 e, in caso di giornate nuvolose o nebbiose, a volte fa giorno quasi alle 08,00; quindi quale risparmio se la mattina ci mangiamo i consumi che risparmiamo nel pomeriggio?

- Nei mesi autunnali e invernali le giornate sono già molto corte di loro (circa 9 ore in pieno inverno), quindi un'ora in più il pomeriggio fa poca differenza (farebbe buio alle 17,20 anziché alle 16,20); considerato che alle 17,20 siamo ancora in pieno orario lavorativo, di quale risparmio parliamo?

- Sempre nei mesi autunnali e invernali, in caso di ora legale permanente, alle 08,00-08,30 del mattino sarebbe ancora buio, quindi ci mangeremmo il presunto risparmio (irrisorio) del pomeriggio;

- infine aggiungiamo l'effetto 'jet lag', cioè lo sballamento dei ritmi naturali del corpo, provocato dal cambio d'ora a fine marzo, senza dettagliare sui numerosi studi scientifici che evidenziano gli effetti negativi sulla salute!

Nota a parte: l'ora legale era stata introdotta stabilmente nel 1966, epoca in cui i consumi energetici aumentavano vertiginosamente a seguito del boom industriale! Oggi la tendenza è al risparmio energetico che le nuove tecnologie ci consentono di contenere grazie a illuminazione a basso consumo, talora coadiuvate da fonti di energia alternative! E anche questo l'ho potuto verificare personalmente in bolletta!

Per questa ed altre ragioni, già da anni sono personalmente sono favorevole all'abolizione dell'ora legale e al ritorno esclusivo all'ora solare!

La domanda è: chi deciderà, farà prevalere il buonsenso dei fatti o il romanticismo di un illusorio prolungamento della giornata?


Mauro Rosati

giovedì 18 ottobre 2018

«Problematicamente contemporaneo»




«Problematicamente contemporaneo», in attesa dell'inizio!

L'ironia intelligente e l'attualità dei testi di Katiuscia Tomei, con tratti di comicità perfettamente amalgamati a momenti più seriosi, in costante equilibrio; un invito a riflettere sulle manie, la vanità, il culto dell'apparenza e del superfluo della nostra contemporaneità! 
La narrazione coinvolgente di Rosa Fanale che diventa un dialogo con il pubblico in sala, scene che prendono forma senza scenografia grazie all'espressività mimica e vocale dell'attrice!
L'ambientazione tra i colori e la varietà di influenze stilistiche delle opere contemporanee di Marco Sciame, in mostra nella sala!
L'ospitalità di Sara Cavallo nello spazio di Sharky Art Gallery!


Un'ora del tardo pomeriggio trascorsa piacevolmente! 😊

Mauro Rosati

mercoledì 17 ottobre 2018

La nuova cupola di Santa Maria del Suffragio


Arte, Architettura, Terremoto, Ricostruzione, Restauro, Cooperazione - Art, Architecture, Earthquake, Reconstruction, Restoration, Cooperation
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Con grande orgoglio, ecco a voi la nuova cupola di Santa Maria del Suffragio, ricostruita 'mattone su mattone' grazie al co-finanziamento delle Repubbliche Francese e Italiana!
Uno dei simboli del terremoto del 2009, la cupola, progettata nell'Ottocento dall'architetto Giuseppe Valadier, era in gran parte crollata a seguito delle scosse del 6, 7 e 9 aprile 2009! Tra il 2014 e il 2018, un complesso e paziente lavoro di ricostruzione, potenziamento antisismico e poi di restauro, ha riconsegnato l'opera alla nostra città e al mondo!
Un ringraziamento agli operai, ai progettisti, ai restauratori che ci hanno restituito questo gioiello dell'architettura neoclassica!

(Foto: Pagina Facebook del Segretariato Regionale dell'Abruzzo)
Il post originale all'indirizzo:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1751057731686475&id=185137278278536

Full of pride, here is the new dome of Santa Maria del Suffragio, rebuilt 'brick on brick' thanks to the co-financing action of the French and Italian Republics!
One of the symbols of the 2009 earthquake, this dome, designed in the nineteenth century by architect Giuseppe Valadier, it was largely collapsed as a result of the shocks of April the 6th, the 7th and the 9th 2009!
Between the years 2014 and 2018, A complex and patient work of reconstruction, anti-seismic strengthening and restoration, has gave back the dome to our town and to the world!
Thanks to the workers, designers, restorers who have gave back us this jewel of neoclassical architecture!

(Ph.: Segretariato Regionale dell'Abruzzo, 2018)
The original post to the address:
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=1751057731686475&id=185137278278536

Mauro Rosati

domenica 14 ottobre 2018

San Giuliano 1415 - La nascita del convento nella Cronaca di Frate De' Ritiis


Frate Alessandro de' Ritiis (dei Ricci), storico aquilano del XV secolo, nella sua opera "Chronica Civitatis Aquilae" racconta della testimonianza (forse diretta) di un frate più anziano che riferiva l'anno 1415 come data di fondazione del convento di San Giuliano; l'autore riferisce anche il contesto in cui ha raccolto il racconto del confratello, ossia la guardia al corpo di San Bernardino da Siena:
Nell'Anno del Signore 1415, come mi fu detto da un nostro confratello anziano, fu preso il nostro devoto loco di San Giuliano fuori Aquila. Mentre eravamo nel convento a custodire il corpo di San Bernardino deposto nella cappella di Nunzio da Fonte, sulle grate vi erano lettere di ferro di quando fu realizzata la predetta cappella, lettere grandi quasi (?) quattro palmi e mezzo, che dicevano così: - Anno Domini M. CCCC.X.V. -. E allora quel confratello mi disse che allora fu preso il loco di San Giuliano. I padri che lo fondarono venivano dalla Provincia di San Francesco [Umbria, ndr], e tra essi vi era il beato padre frate Giovanni da Stroncone e frate Domenico da Genova, il quale Domenico è morto ed è sepolto nel loco di Sant'Andrea presso la città di Chieti. E così il loco di San Giuliano fu il principio della Provincia di San Bernardino dei frati dell'Osservanza dell'Ordine di San Francesco》[dalla "Chronica" di Alessandro de' Ritiis di Collebrincioni].

Mauro Rosati

domenica 7 ottobre 2018

Foto della Domenica - Monumento a Sallustio in Piazza del Palazzo


Arte, Monumento, Classicità, Letteratura, Personaggi illustri - Art, Monument, Classicism, Literature, Famous People
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

«PRIMVS ROMANA / CRISPVS / IN HISTORIA (MART.  Ep. XIV CXCI)»!
Piazza del Palazzo; monumento (1903) a Gaio Sallustio Crispo, celebre storico romano e cittadino illustre di Amiternum (oggi San Vittorino Amiterno)!
La nuova illuminazione della Piazza in una serata di fine settembre!

«PRIMVS ROMANA / CRISPVS / IN HISTORIA (MART.  Ep. XIV CXCI)»!
Piazza del Palazzo; monument (1903) to Caius Sallustius Crispus famous Roman historian and famous citizen of Amiternum (nowadays San Vittorino Amiterno)!
The new lighting of the square in an evening in late September!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

giovedì 4 ottobre 2018

'Breve riassunto' del francescanesimo a L'Aquila

San Francesco d'Assisi
(Fonte: sanfrancescopatronoditalia.it)

Oggi, 4 ottobre, ricorre la solennità di San Francesco d'Assisi!

La prima presenza francescana nella nostra città risale a pochi decenni dopo la morte del Santo con la fondazione (probabilmente intorno al 1256) della chiesa e del convento di San Francesco a Palazzo; tanto era importante la presenza di questa chiesa che l'odierna Piazza del Palazzo è stata per secoli comunemente identificata come Piazza di San Francesco.

Con la divisione dell'Ordine in più rami, il francescanesimo nella nostra città ebbe un nuovo impulso con l'arrivo, dalla vicina Umbria, dei Minori Osservanti che fondarono (1415) il Convento di San Giuliano fuori le Mura, oggi noto semplicemente come San Giuliano, prima fondazione Osservante negli Abruzzi.
Intanto il Convento in città era sotto la 'giurisdizione' dell'altro ramo francescano, ossia i Frati Minori Conventuali.
Il Quattrocento fu un secolo ricco e vivace per l'Osservanza aquilana: il capitolo dell'Osservanza Cismontana in San Giuliano ad Aquila (1452), personaggi come il Beato Vincenzo, primo beato dell'Osservanza aquilana, e poi la presenza in città di 'colonne' nazionali e internazionali dell'Osservanza come San Bernardino da Siena (oggi nostro compatroni), San Giovanni da Capestrano, San Giacomo della Marca. Tra il 1454 e il 1472, i Minori Osservanti fondarono il loro secondo convento, dentro le Mura, insieme alla Basilica-Mausoleo di San Bernardino da Siena.

Poi arrivarono i Cappuccini (XVI secolo), nuovo ramo della famiglia francescana, con il convento di San Giuseppe fuori le mura, donato loro dalla Confraternita dei Milanesi (1545), in località «Torre vicino le Forche» (F. MURRI, 1996); convento che dopo l'Unità d'Italia divenne 'Polveriera' dell'esercito italiano (1872), da cui il nome di 'Polveriera' passato a quella zona e alla via adiacente. Sempre i Frati Cappuccini fondarono il Convento-Ospizio di San Michele Arcangelo dentro le mura (1611); convento che, a fine Ottocento, non più dei Cappuccini  verrà modificato e ampliato diventando il Palazzo dell'Esposizione (1888), noto come l'Emiciclo! I Cappuccini si trasferirono quindi nell'antico monastero di Santa Chiara d'Aquili dove risiedono tutt'oggi. Dal 1865 al 1903 i Frati Cappuccini tennero anche la custodia della chiesa e convento di Santa Maria del Soccorso con il relativo orto che era divenuto primo nucleo dell'attuale Cimitero cittadino.

Intanto i Frati Conventuali 'di Palazzo', dopo secoli, nel 1821, lasciarono il convento a seguito delle soppressioni napoleoniche per trasferirsi nell'ex monastero celestiniano di Collemaggio. Dopo l'Unità d'Italia furono espulsi anche da Collemaggio e andarono via dalla nostra città.
Nel 1878 la chiesa di San Francesco a Palazzo, che nel frattempo aveva ospitato la parrocchia di Santa Maria di Intervera (Tempera) dentro le Mura, fu demolita per la realizzazione del primo lotto dei Portici e le pietre della sua facciata fanno oggi mostra di sé in Piazza Regina Margherita, ricomposte nel 1880 come facciata del palazzo che dà sulla piazza e come fondo monunentale della Fontana del Nettuno. Il convento invece era stato convertito ad uso pubblico già dall'epoca napoleonica e corrisponde oggi al grande isolato compreso tra Corso Principe Umberto, Via Teofilo Patini, via Sallustio, Corso Vittorio Emanuele II!

A fine Ottocento quindi, rimanevano  gli Osservanti a San Bernardino e i Minori Riformati (ulteriore ramo), che dal 1593 erano subentrati nel convento di San Giuliano fuori le mura; e, ovviamente, i Cappuccini a Santa Chiara d'Aquili!
I Frati Minori Riformati di San Giuliano, il 12 aprile 1715, acquisirono anche l'Ospizio e Convento di Sant'Anna alla Lauretana che mantennero fino alle soppressioni del 1866; il complesso è tutt'oggi esistente, ed è stato sede dell'Istituto Agrario negli ultimi decenni del Novecento.

I Frati Minori Conventuali, invece, tornarono a L'Aquila nel 1959 insediandosi nel nascente quartiere del Torrione, appena fuori le mura nord, dove fu realizzata la loro chiesa di San Pio X con annesso convento.

E giungiamo ai nostri giorni! Oggi a L'Aquila i Frati francescani sono presenti in tutte e tre le famiglie derivate dalla riforma di fine Ottocento:
- i Frati Minori (O.F.M.) nei due conventi di San Giuliano fuori le Mura e di San Bernardino da Siena; dal 2017, inoltre, la Provincia dei Frati Minori d'Abruzzo di "San Bernardino da Siena" si è unita con la Provincia romana dei Frati Minori, e dalla fusione è nata la nuova Provincia dei Frati Minori Romano-Abruzzese di "San Bonaventura da Bagnoregio";
- i Frati Minori Conventuali (O.F.M. Conv.) nel convento di San Pio X al Torrione, fuori le mura, tutt'oggi responsabili della custodia della chiesa della Concezione; la sede provinciale è a Pescara;
- i Frati Minori Cappuccini (O.F.M. Cap.) nel convento di Santa Chiara d'Aquili, sede della Provincia Abruzzese che abbraccia anche il territorio di Leonessa.

E questo è solo il Primo Ordine; poi ci sono il Secondo Ordine (femminile), e il Terzo Ordine (laico)!
Ma questo è un altro capitolo!


Mauro Rosati

martedì 25 settembre 2018

Giocando con il «macro» - Infiorescenze

12 settembre 2018
Fiore singolo in infiorescenza di Ortensia rosa!
Giocando con la lente «macro»! Sguardo ravvicinato sui singoli fiori che insieme formano alcune delle più conosciute infiorescenze!
In questo caso dall'Ortensia (Hydrangea macrophylla), con infiorescenze globulose, al diffuso Geranio 'zonale' (Pelargonium zonale)! (Foto: Mauro Rosati)


14 settembre 2018
Dentro il fiore! Da infiorescenza screziata, bianca e rosa, di geranio zonale!
Giocando con la lente «macro»! Sguardo ravvicinato sui singoli fiori che insieme formano alcune delle più conosciute infiorescenze!
In questo caso dall'Ortensia (Hydrangea macrophylla), con infiorescenze globulose, al diffuso Geranio 'zonale' (Pelargonium zonale)! (Foto: Mauro Rosati)

14 settembre 2018
Bocciolo! Da infiorescenza rossa di geranio zonale!
Giocando con la lente «macro»! Sguardo ravvicinato sui singoli fiori che insieme formano alcune delle più conosciute infiorescenze!
In questo caso dall'Ortensia (Hydrangea macrophylla), con infiorescenze globulose, al diffuso Geranio 'zonale' (Pelargonium zonale)! (Foto: Mauro Rosati)


14 settembre 2018
Dentro il fiore! Da infiorescenza screziata, bianca e rosa, di geranio zonale!
Giocando con la lente «macro»! Sguardo ravvicinato sui singoli fiori che insieme formano alcune delle più conosciute infiorescenze!
In questo caso dall'Ortensia (Hydrangea macrophylla), con infiorescenze globulose, al diffuso Geranio 'zonale' (Pelargonium zonale)! (Foto: Mauro Rosati)

domenica 23 settembre 2018

Bentornato Autunno!

(Fonte immagine: Facebook, «Immagini bellissime»)


«L'autunno è una seconda primavera,  quando ogni foglia è un fiore» (Albert Camus)
Bentornato Autunno! 😊 🍁🍇🌰🍎
L'Autunno, quella stagione in cui la Natura ha un secondo risveglio prima della necessaria e meritata pausa invernale!
Quella stagione in cui la Natura, dopo mesi di gravidanza, mette al mondo tanti dei suoi frutti prelibati!
Quella stagione ricca di colori, la più colorata di tutte! Se la primavera ci offre i colori dei suoi fiori, l'autunno ci offre la varietà delle fronde mentre le piante si spogliano per il letargo invernale («L'autunno è una seconda primavera,  quando ogni foglia è un fiore», Albert Camus)!
Quella stagione in cui la Natura esprime una nuova vitalità dopo la sosta imposta dalle calure estive!
Quella stagione che libera le menti dal torpore del caldo estivo e le risveglia con la sua aria più mite e 'frizzantina'!
Non una stagione di declino, ma una nuova primavera; «la primavera dell'inverno» (Henri de Toulouse-Lautrec)! Una stagione vitale che ci guida verso le atmosfere più intime della stagione invernale, riposante e rigeneratrice!
Quella stagione in cui il sole ritorna mite regalandoci delle vere belle giornate, tiepide ma non più roventi!
Quella stagione in cui il sole torna a regalarci quella luce dorata che d'estate ci aveva fatto dimenticare!

Nella nostra società contemporanea, non apprezziamo più questi aspetti: troppo chiusi in un 'asettico vivere commerciale', troppo scollegati dai ritmi della Natura, troppo influenzati da una certa pubblicità; definiamo l'autunno come «la brutta stagione» avendone dimenticato la sua variegata bellezza e i suoi pregi! Una società commerciale centrata sull'estate, o meglio, sul «commercio dell'estate»: dalla musica, alla pubblicità, alle ferie; una società che ad aprile ci parla già della «prova costume» e non ci fa godere la primavera in corso;
una società che - «sbrigati a fare tutto d'estate perché poi devi chiuderti dentro tutto l'anno» - , 
una società dai ritmi obbligati, con migrazioni di massa nei mesi estivi;
una società che ha l'acqua dentro casa ma poi si lamenta alla prima goccia di pioggia soprattutto se d'estate, o al primo fiocco di neve (quindi da dove dovrebbe venire l'acqua?);
insomma una società che non si gode il bello di ben tre stagioni perché tutta proiettata esclusivamente su quella estiva!
Non mi piace parlare di «belle» e «brutte» giornate: serve la giornata di pioggia (e neve) così come serve quella di sole! Il benessere nasce dal loro equilibrio!
Non mi piace parlare di «belle» e «brutte» stagioni: ogni stagione ha le sue caratteristiche e un suo perché; 
ma se proprio dovessi fare una classifica personale, per quanto mi riguarda la bella stagione ricomincia a settembre!
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Una curiosità astronomica: oggi, equinozio d'Autunno, l'altezza massima del sole sull'orizzonte nella città dell'Aquila è stata intorno ai 47° 38' 46";
il calcolo è stato effettuato in base a una latitudine di circa 42° 21' 4" NORD, calcolata nei pressi della Torre di Palazzo, cuore civico-amministrativo della nostra città!



Mauro Rosati