Domenica 30 ottobre 2016, ore 07,40
Appena sveglio, primo giorno di ora solare, la luce del sole entra già dai buchi delle tapparelle ancora chiuse!
Si sente un rumore, come un leggero ticchettìo, la tapparella accanto al divano letto tremola leggermente ma fuori non c'è vento! Da quattro giorni si dormiva in allerta dopo il secondo sisma, quello nelle Marche del 26 ottobre! A quel punto penso si tratti di qualche leggera scossa di replica a qualche decina di km, dalla zona in cui da due mesi si ripetono le cosiddette 'scosse di assestamento'!
Tutti questi pensieri si susseguono nell'arco di 5-6 secondi! Il tempo di alzarmi seduto sul letto per capire meglio l'origine del rumore!
Proprio in quel momento dei forti scossoni in serie fanno ondeggiare il letto togliendo ogni dubbio; il letto si muove come se fosse su un carrello che va avanti e indietro su un binario, tutta la casa ondeggia come se rullasse su un binario! I tavolini tremano, le pentole nel posapiatti in cucina suonano battendo tra loro e contro gli sportelli dello scolapiatti, gli sportelli dei mobili sbattono e tutto quello che vi è dentro suona distintamente, i telai delle porte scricchiolano sotto le spinte dello scuotimento! Uno scuotimento forte e deciso che continua e riprende forza quando sembra che stia per concludersi!
Intanto mi sono alzato dal letto e vedo le piante scrollare le loro foglie come se fossero investite da raffiche di vento! La luce nella stanza permettete di vedere tutto: i lampadari che oscillano ampiamente, le pareti che ondeggiano! Mentre mi faccio strada lungo il pavimento e tra le pareti ondeggianti gli scossoni finiscono fino a diventare un leggero tremolio e lasciando nell'aria un suono simile a un elicottero che si allontana!
Non avevo idea di quanto fosse durato il tutto, forse 15-20-30 secondi; capivo solo che il terremoto si era verificato a una certa distanza perché molto ondulatorio!
Una volta uscito di casa, con una sensazione di "mal di mare" cerco di capire dove sia avvenuto e di che intensità sia stato! Magnitudo momento 6,5 nei pressi di Norcia, praticamente a circa 54 km da casa mia!
Questo è stato, esattamente un anno fa, il risveglio di gran parte dell'Italia Centrale, dall'Umbria alle Marche, dal Lazio all'Abruzzo, a decine di km dall'epicentro! Quindi ognuno può figurarsi quanto ancora più brusco lo sia stato per le popolazioni a meno di 15-20 km dall'epicentro!
Per dare una vaga idea di quello che ho descritto, ho scelto tre video girati in tre città non vicine all'epicentro:
- il primo nel maceratese a circa 45 km dall'origine del sisma
https://youtu.be/J6GuDm6j9Mg
- il secondo a Teramo a circa 52 km dall'epicentro
https://youtu.be/h4__ubkFZAc
- il terzo a Rieti, circa 60 km dall'epicentro
https://youtu.be/oKaW4a6atd0
Mauro Rosati
A cura di MAURO ROSATI. Uno spazio dedicato soprattutto alla scoperta (o riscoperta) delle curiosità storiche e artistiche sulla città di L'AQUILA e dintorni! E poi le novità e gli appuntamenti offerti dalla nostra città! E - perchè no? - ogni tanto qualche riflessione sul quotidiano in generale!
lunedì 30 ottobre 2017
mercoledì 25 ottobre 2017
Zafferano dell'Aquila D.O.P.
25 ottobre 2017
Due fiori di «Crocus sativus», più comunemente zafferano!
Da secoli ricchezza della città dell'Aquila e del suo Contado, con i suoi filamenti rossi e profumati, protetti dai caratteristici petali viola! Usato come spezia e come base di tinture!
Tanto importante per la nostra città da essere anche raffigurato nei capitelli di alcuni palazzi storici!
Una tradizione che si tramanda da generazioni e che in questo periodo dell'anno vede la raccolta, rigorosamente prima del sorgere del sole, e poi la lavorazione durante la giornata!
Questi due fiori sono stati colti ieri mattina nelle campagne di Castelnuovo di San Pio delle Camere!
Peccato che la foto non renda l'idea del profumo dei filamenti ancora intatto!
Zafferano dell'Aquila DOP!
Mauro Rosati
giovedì 19 ottobre 2017
28 ottobre 2016 - Serie "Sui tetti dell'Aquila"
28 ottobre 2016
Serie "Sui tetti dell'Aquila"!
Dal Quarto di San Pietro: veduta verso la città ricostruita (settore nord-ovest) da un tetto della città in ricostruzione dentro le mura!
"Fuori porta la montagna": la linea dell'autostrada demarca la zona urbana dalle montagne appena fuori la città (Pettino e San Giuliano), in fondo il convento dei Frati mInori di San Giuliano troneggia sul suo pendìo!
A fare da sfondo un cielo aquilano di fine ottobre!
Mauro Rosati
Mauro Rosati
L'Aquila, un Ufficio Postale per il centro città
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L'Aquila, lo storico Palazzo delle Poste e dei Telegrafi in Piazza del Duomo |
Condivido pienamente l'appello del cittadino Cesare Ianni sul ritorno delle Poste in centro città, appello lanciato su Facebook al seguente indirizzo:
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=1327944910665865&set=a.113504458776589.10551.100003511067830&type=3&theater
Non è accettabile che nel centro cittadino non vi sia, ad oggi, un Ufficio Postale che abbia riaperto a servizio dei molti residenti e affittuari, tra cui studenti, che sono tornati a vivere nel cuore autentico della nostra città, a servizio dei molti cittadini e dei turisti che frequentano il cuore autentico della nostra città, a servizio dei commercianti, dei tanti operai e degli impiegati che lavorano nel cuore autentico della nostra città!
Ancor meno accettabile se si considera l'esistenza di un palazzo storicamente dedicato e appositamente costruito negli anni '20 del Novecento proprio per questa funzione! Un gioiellino architettonico, appena ricostruito, nella nostra Piazza del Duomo, la Piazza Maggiore, nel cuore autentico della nostra città!
L'Ufficio Postale è uno di quei servizi di prossimità che dovrebbero essere raggiungibili a piedi senza dover necessariamente prendere l'automobile!
Mauro Rosati
lunedì 2 ottobre 2017
Riflessioni 'calorose'
L'Equinozio d'Autunno del 22 settembre scorso, ha chiuso anche l'estate astronomica.
L'autunno meteorologico invece era già iniziato con puntualità con l'inizio di settembre, come dovrebbe essere di norma, chiudendo un'estate 'infernale'; peggiore di quella già 'pesante' del 2015, la peggiore degli ultimi 15-20 anni almeno per quanto ricordi io.
Un'estate iniziata in anticipo, a fine maggio, è fatta di continue ondate di calore spezzate ogni tanto da qualche breve pausa temporalesca e 3-4 giorni al massimo di temperature sopportabili.
Il mese di agosto, la prima settimana in particolare, è stato il momento peggiore di questa estate fastidiosa e siccitosa, con temperature costantemente sopra la media e pioggia quasi inesistente.
Anche in altri anni capitavano giornate estive con picchi particolarmente alti sopra la media, ma si trattava di eccezioni; l'aspetto più negativo di questa estate 'infernale' appena trascorsa è stato proprio la durata del caldo sopra la media, la continuità, l'insistenza, i giorni consecutivi eccessivamente sopra la media.
Nella nostra città si sono registrate ben due notti dette "tropicali" cioè con temperature minime sopra i 20℃ (per fortuna di pochi decimi sopra i 20 C°), quando invece normalmente le nostre temperature minime sono intorno ai 14-15℃ nei mesi più caldi.
Fortunatamente, a parte l'afa portata dall'anticiclone africano, soprattutto quando capitavano le fastidiosissime giornate di scirocco o libeccio che intorbidivano l'aria! Per fortuna non c'era afa locale e quindi si trattava quasi sempre di caldo secco ma comunque molto sopra la media! La temperatura più alta registrata all'inizio di agosto, 39,5 ℃ è stata 10 gradi più alta delle massime normali nella nostra zona (29-30℃), rasentando il record di 40℃ del 1968.
Leggendo gli annali della stazione meteorologica locale si nota un'altra cosa: si sono contate ben 47 giorni con temperature massime sopra i 32 ℃, soglia oltre la quale il caldo crea particolare fastidio e si allontana dalla normalità dei 30℃.
E così mi sono preso 10 minuti per realizzare questo semplicissimo grafico. Nell'arco di 50 anni si nota come siano aumentate le giornate complessive con più di 32 °C; e si nota in particolare un netto peggioramento dal 2012 ad oggi. Oltre alla linea rossa si intuisce dalla linea di tendenza di colore nero.
Quindi la percezione che le estati di oggi siano più fastidiose e dannose (ondate di calore, siccità ecc.) non è soltanto un'impressione ma forse una tendenza di questo periodo.
Dallo stesso grafico invece si nota come l'estate 2016, invece, fosse stata grosso modo nella norma.
Mauro Rosati
sabato 23 settembre 2017
Aquila Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale
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Immagine da un'elaborazione grafica di Sandro Zecca |
Aquila! Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale!
Decreto di riconoscimento del Capo del Governo n. 4463 del 14 luglio 1937!
Arme della città:
"D'argento, all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro; accostata dalla scritta P.H.S. in capo, e ai fianchi: Immota Manet. Ornamenti esteriori da Città"!
I - Arme del Quarto di San Giorgio:
"D'argento, alla croce di rosso"!
II - Arme del Quarto di Santa Maria:
"D'argento, alla testa di moro chiomata di nero, tenente in bocca una rosa al naturale"!
III - Arme del Quarto di San Pietro:
"D'azzurro, all'albero piantato su terreno erboso; il tutto al naturale sormontato da un uccello"!
IV - Arme del Quarto di San Giovanni:
"D'azzurro, a due bande d'oro accostate da due stelle d'oro"!
P.S.: i due Quarti "forconesi" (Vestini) presentano il fondo argento mentre i due Quarti "amiternini" (Sabini) presentano il fondo azzurro!
Il Gonfalone attualmente in uso però 'usa' indistintamente il campo argento per tutti e quattro i Quarti! Forse questo aspetto andrebbe un attimo riveduto!
Mauro Rosati
giovedì 14 settembre 2017
L'emozione di una cupola rinata
La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche 'delle Anime Sante'!
Era caduta quasi del tutto sotto i colpi delle scosse del 6 e del 7 aprile 2009 (la seconda in diretta tv)! Dopo un complesso lavoro di progettazione, restauro e ricostruzione è rinata grazie alla collaborazione tra Italia e Francia che hanno investito sulla sua ricostruzione; al lavoro di progettisti, restauratori e di tante altre professionalità!
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14 settembre 2017 - La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati) |
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14 settembre 2017 - Particolare della cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati) |
14 settembre 2017
E oggi eccola di nuovo! Buongiorno L'Aquila!
Che bello dopo 8 anni rientrare in Piazza Duomo e vedere di nuovo la cupola delle Anime Sante baciata dal sole delicato del mattino mentre emerge dalla fresca ombra delle vie intorno!
Mauro Rosati
martedì 12 settembre 2017
Una cupola per la Cattedrale aquilana! Perché no? Pensiamoci su!
Personalmente condivido l'idea proposta da Mons. Antonini sulla cupola del Duomo, risalente ad alcuni anni fa e pubblicata nuovamente in questi giorni sulla stampa .
Esiste un disegno/progetto pubblicato nel 1887 che prevedeva questa cupola, non realizzata; e la facciata è stata ideata in funzione di questa cupola. Potete consultare il mio articolo anche in questo blog sotto il 'tag' Cattedrale.
Secondo quanto dichiarato alla stampa dal Segretario Regionale ai Beni Culturali per l'Abruzzo, arch. Stefano Gizzi, non è stato possibile recuperare per intero la finta cupola dipinta di Venanzio Mascitelli, molto bella, e quindi ricollocandola al suo posto probabilmente non darebbe più a pieno lo stesso effetto realistico/illusionistico.
A questo punto perché, per esempio, non ricostruire fedelmente la zona absidale e poi realizzare una cupola vera che arricchirebbe sia la chiesa sia il profilo della città.
Oggi abbiamo materiali leggeri (legno, policarbonato, acciaio, ecc.) che ci permetterebbero di realizzarla leggera, snella, senza appesantire le murature e allo stesso tempo, volendo, secondo il disegno da progetto o doveraamente!
In fase progettuale si potrebbe poi discutere come farla stilisticamente e nelle dimensioni ma, di base, non vedo nulla di sbagliato nel completare una chiesa con più slancio verticale.
La proposta merita di essere studiata e adattata al caso, anche sulla base di altri esempi che abbiamo in Europa e adattandola alle caratteristiche architettoniche della nostra città.
Guardate, per esempio, il caso di questa chiesa di Lorca (Chiesa di Santiago), città spagnola colpita dal terremoto l'11 maggio 2011: questa è l'esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma ; notate nelle foto soprattutto i materiali leggeri e la forma fedele all'originale dell'opera finale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo? Intendo i materiali ovviamente.
Certo, a Lorca la cupola c'era ed era crollata, nel Duomo aquilano va invece costruita ex novo. Ma teniamo comunque conto che la facciata del nostro Duomo, che già esiste, è nata con l'idea della cupola; poi per motivi finanziari e per motivi strutturali dovuti ai pesanti materiali dell'epoca non è stata realizzata.
Oggi abbiamo l'occasione, trovando i fondi extra, magari con delle sponsorizzazioni, di rendere più slanciato il profilo di quella zona della nostra città.
L'impatto da lontano ed entrando da piazza Duomo sarebbe diverso, in positivo.
La cosiddetta 'ricostruzione' sociale ha bisogno anche di simboli materiali che ridiano entusiasmo e fiducia ai nostri concittadini.
Non bocciamo subito l'idea, riflettiamoci su!
Mauro Rosati
Esiste un disegno/progetto pubblicato nel 1887 che prevedeva questa cupola, non realizzata; e la facciata è stata ideata in funzione di questa cupola. Potete consultare il mio articolo anche in questo blog sotto il 'tag' Cattedrale.
Secondo quanto dichiarato alla stampa dal Segretario Regionale ai Beni Culturali per l'Abruzzo, arch. Stefano Gizzi, non è stato possibile recuperare per intero la finta cupola dipinta di Venanzio Mascitelli, molto bella, e quindi ricollocandola al suo posto probabilmente non darebbe più a pieno lo stesso effetto realistico/illusionistico.
A questo punto perché, per esempio, non ricostruire fedelmente la zona absidale e poi realizzare una cupola vera che arricchirebbe sia la chiesa sia il profilo della città.
Oggi abbiamo materiali leggeri (legno, policarbonato, acciaio, ecc.) che ci permetterebbero di realizzarla leggera, snella, senza appesantire le murature e allo stesso tempo, volendo, secondo il disegno da progetto o doveraamente!
In fase progettuale si potrebbe poi discutere come farla stilisticamente e nelle dimensioni ma, di base, non vedo nulla di sbagliato nel completare una chiesa con più slancio verticale.
La proposta merita di essere studiata e adattata al caso, anche sulla base di altri esempi che abbiamo in Europa e adattandola alle caratteristiche architettoniche della nostra città.
Guardate, per esempio, il caso di questa chiesa di Lorca (Chiesa di Santiago), città spagnola colpita dal terremoto l'11 maggio 2011: questa è l'esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma ; notate nelle foto soprattutto i materiali leggeri e la forma fedele all'originale dell'opera finale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo? Intendo i materiali ovviamente.
Certo, a Lorca la cupola c'era ed era crollata, nel Duomo aquilano va invece costruita ex novo. Ma teniamo comunque conto che la facciata del nostro Duomo, che già esiste, è nata con l'idea della cupola; poi per motivi finanziari e per motivi strutturali dovuti ai pesanti materiali dell'epoca non è stata realizzata.
Oggi abbiamo l'occasione, trovando i fondi extra, magari con delle sponsorizzazioni, di rendere più slanciato il profilo di quella zona della nostra città.
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Un particolare del disegno con la cupola pubblicato nel 1887 |
La cosiddetta 'ricostruzione' sociale ha bisogno anche di simboli materiali che ridiano entusiasmo e fiducia ai nostri concittadini.
Non bocciamo subito l'idea, riflettiamoci su!
Mauro Rosati
mercoledì 6 settembre 2017
Rimboschimenti sì, rimboschimenti no - Forse la soluzione sta nel mezzo
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A 3 km da Antrodoco: senso unico alternato per caduta massi. |
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04 settembre 2017 - I danni su Monte Giano |
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A 4 km da Antrodoco, verso Madonna delle Grotte: senso unico alternato per caduta massi. |
Limitandoci all' Abruzzo (in cui considero anche la confinante Antrodoco), ora si parla della questione rimboschimento, molti non lo vorrebbero e secondo gli organi di informazione una legge impedisce l'azione di rimboschimento nei primi 5 anni dall'incendio; qualcun altro invece è favorevole.
Quel che è evidente è che non si possono lasciare interi ettari di bosco bruciati abbandonati a se stessi solo perché eventuali rimboschimenti potrebbero dar luogo a speculazioni economiche; se il problema è questo si vigili rigorosamente.
In alcune zone, soprattutto sui versanti ripidi di alcuni monti, gli alberi sono una protezione necessaria da caduta massi, frane e valanghe (es. Fonte Vetica e Monte Siella, Monte Giano, Monte Morrone, ecc.). Quindi la rinascita dei boschi va aiutata e non può essere lasciata solo a se stessa.
Non sono un esperto in materia agro-silvo-pastorale ma penso che i rimboschimenti vadano fatti: non "a pioggia", dovunque, senza criterio, ma vadano fatti in quei punti dove i boschi da soli non potrebbero ricrescere naturalmente! Per evitare disastri idrogeologici a catena! Potrebbero essere effettuati rimboschimenti mirati che facciano da "pilota" per la rinascita dei nuovi boschi spontanei!
E poi intanto nei periodi buoni (autunno-inverno-primavera) lavoriamo anche sulla prevenzione lì dove i boschi sono ancora integri: ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse, a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi, facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco.
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni. È, ultima ossservazione, ma non
meno importante, individuiamo aeroporti d'emergenza in punti geografici centrali, interni agli Appennini e vicino ai grossi bacini d'acqua.
Mauro Rosati
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martedì 29 agosto 2017
29 agosto 2017 - ore 14,51
29 agosto 2017 - ore 14,51
Una colonna bianca, simile a un vulcano, si innalza a circa 30 km di distanza verso la Valle Subequana!
All'inizio sembra un grosso cumulonembo, poi alla base si nota del fumo e le creste del Sirente spariscono in parte velate da quel fumo! Sembra proprio un incendio appena scoppiato ma così netto non può essere il fumo del Morrone, più distante!
Qualche decina di minuti dopo vengo a sapere che questa volta lo scempio si sta svolgendo a Secinaro!
Ma oltre alla rabbia mi viene in mente un'altra cosa: non possiamo rimanere passivi quasi tutti gli anni davanti a questi disastri. I fondi, gli uomini, i mezzi, i volontari impieghiamoli nei mesi buoni (autunno-inverno-primavera) per ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse e a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi! E poi facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco!
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni!
Mauro Rosati
Una colonna bianca, simile a un vulcano, si innalza a circa 30 km di distanza verso la Valle Subequana!
All'inizio sembra un grosso cumulonembo, poi alla base si nota del fumo e le creste del Sirente spariscono in parte velate da quel fumo! Sembra proprio un incendio appena scoppiato ma così netto non può essere il fumo del Morrone, più distante!
Qualche decina di minuti dopo vengo a sapere che questa volta lo scempio si sta svolgendo a Secinaro!
Ma oltre alla rabbia mi viene in mente un'altra cosa: non possiamo rimanere passivi quasi tutti gli anni davanti a questi disastri. I fondi, gli uomini, i mezzi, i volontari impieghiamoli nei mesi buoni (autunno-inverno-primavera) per ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse e a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi! E poi facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco!
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni!
Mauro Rosati
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