lunedì 19 maggio 2025

CONTEMPLANDO UN DIPINTO - CURIOSITÀ

 


CONTEMPLANDO UN DIPINTO - 

CURIOSITÀ


L'Aquila, veduta pittorica d'epoca dell'odierna Via Cavour verso la Torre Civica di Palazzo.


Siamo all'altezza dell'ex chiesa degli Oratoriani, oggi teatro, di San Filippo Neri, che riconosciamo in primo piano sulla sinistra dalle bugne che sporgono dalla facciata grezza; di fronte alla chiesa si apre la piccola e accogliente piazzetta di impronta barocca, la quale richiama per impostazione la piazza dinanzi alla chiesa di Sant'Ignazio di Loyola a Roma.


Osservando i personaggi nel dipinto notiamo in primo piano un prelato che indossa il caratteristico galèro, copricapo ecclesiastico circolare a tesa larga, oggi in disuso come abbigliamento ma ancora presente negli stemmi araldici ecclesiastici, importante per qualificare il grado gerarchico di un prelato in base al colore e al numero dei fiocchi (oggi principalmente per vescovi, arcivescovi, cardinali).

Più avanti intravediamo figure femminili con le caratteristiche ampie gonne ancora in uso nella prima parte del Novecento, e con mantelline sulle spalle.


Siamo nel periodo antecedente allo sventramento del 《Vicolaccio》 per l'apertura di 《Via Italo Balbo》, poi 《Via Sallustio》: ce ne accorgiamo osservando quel palazzetto con pilastro d'angolo al primo piano e con tendoni rossi di probabili attività commerciali al pianterreno. Si tratta di uno dei fabbricati demoliti in due momenti: nei primi anni '40, quando lo sventramento, partendo in discesa dal lato di Corso Vittorio Emanuele, si fermò all'incrocio con Via Cavour, per poi riprendere dopo la Seconda Guerra Mondiale, negli anni '50 e '60, quando le demolizioni raggiunsero Piazza Fontesecco.

Come ricorda il signor Gianni, aquilano classe 1940, alla fine degli anni' 40 gli sventramenti erano fermi all'altezza dei 《Protestanti》, ossìa dell'ex Oratorio dei Filippini (Oratoriani) ad angolo tra Via Cavour e via Sallustio, che ospitava la comunità della Chiesa Cristiana Evangelica fino al terremoto del 2009 (da cui la denominazione popolare di chiesa dei 《Protestanti》). Alla fine degli anni '40, racconta sempre il signor Gianni, il 《Vicolaccio》 presentava un piano stradale dissestato, caratterizzato da dossi e avvallamenti nei quali i bambini dell'epoca si dilettavano a giocare.

Lo sventramento novecentesco di Via Sallustio provocò la scomparsa di una serie rettilinea di vicoli, tra i quali 《Via del Real Liceo》 e 《Via San Vittorino》, nonché la Cappella Signorini-Corsi e un lato del chiostro del monastero femminile della Beata Antonia (monastero dell'Eucarestia).


A parte i danni provocati dall'apertura di Via Sallustio, fortunatamente lo scorcio è rimasto in gran parte apprezzabile tutt'oggi, soprattutto con i lavori di ricostruzione post-sisma 2009, con la cima svettante della Torre di Palazzo e con le caratteristiche piccole case lungo il vicolo, risparmiate dagli sventramenti novecenteschi.

Per poter apprezzare al meglio la veduta della Torre, però, oggi dobbiamo avvicinarci di più verso Piazza del Palazzo poiché, dall'altezza di San Filippo, una palazzina del secondo Novecento su via Sallustio permette di vedere soltanto la punta e un parte del fianco della Torre, che invece possiamo apprezzare meglio superando quella palazzina.


Una curiosità odonomastica.

L'odierna via Cavour, almeno per il tratto più vicino a Piazza del Palazzo, era menzionata in passato come 《Via Santa Maria ad Civitatem》, come attestano ad esempio pubblicità dei primi del Novecento. La via prendeva il suo nome dalla chiesa di Santa Maria ad Civitatem, che si trovava all'angolo tra l'odierna Via Cavour e Piazza del Palazzo; la chiesa è stata inglobata nel palazzo che prima del sisma del 2009 ospitava il noto 《Ristorante Ernesto》.

È quindi molto probabile che il palazzo storico conservi le strutture di questa antica ex chiesa.

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Che la percorriate verso Piazza del Duomo oppure verso Piazza del Palazzo, una bella passeggiata lungo via Cavour è sempre un piacere!


Mauro

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