lunedì 24 gennaio 2022

IL PRESEPE: «VANGELO IN DIALETTO»

 

L'Aquila; Basilica di San Bernardino da Siena, navata sinistra;
il Presepe nella Cappella del Rosario.
(Foto: Mauro Rosati, 2016)


IL PRESEPE: «VANGELO IN DIALETTO»


Il tempo natalizio si conclude pienamente con la «Candelora», la ricorrenza che cade 40 giorni dopo il Natale e celebra la Presentazione di Gesù al Tempio. Per cui «possiamo» ancora parlare di presepi, fermo restando che il Presepe è anche forma d'arte che va oltre il periodo strettamente natalizio.

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«Il Presepe napoletano è il Vangelo in dialetto partenopeo», è una delle definizioni più belle che abbia letto e ascoltato sul Presepe.

 

E solo a Napoli avrei potuta «sentirla»!


Essa è infatti attribuita al napoletano Michele Cuciniello, architetto, commediografo, collezionista, che nell'Ottocento donò a Napoli e al mondo intero lo stupendo e scenografico presepe (
«Presepe Cuciniello») situato nell'altrettanto stupenda cornice della Certosa di San Martino.


Fatta questa necessaria premessa, possiamo generalizzare la definizione così:
«Il Presepe è Vangelo in dialetto», una versione della Natività che ogni cultura ha fatto propria, rendendola somigliante al proprio mondo e alla propria epoca.



Ha ragione Michele Cuciniello. È proprio così!


 

Un racconto uguale per tutti ma tradotto da ognuno nella propria «lingua» figurativa locale. Una rappresentazione sacra calata e rielaborata nella cultura popolare.


In ogni angolo del Mondo.


La stessa narrazione per tutti ma interpretata e raccontata in modo diverso da culture diverse. Ogni cultura trasferisce in quella rappresentazione ciò che le è più familiare: i propri costumi, i propri paesaggi. Ed ecco un presepe andino, uno africano, un altro dal lontano Oriente asiatico, oppure tra le Alpi, sull'Appennino con i suoi borghi, nell'Italia mediterranea dei litorali dalla Liguria alla Sicilia, in Europa centro-settentrionale, Lapponia, Siberia, e così via.


Ne abbiamo molteplici testimonianze; ad esempio visitando anche la collezione permanente esposta presso il convento francescano della vicina Greccio (Valle Santa, Rieti), appartenente alla Provincia romano-abruzzese di San Bonaventura dei Frati Minori.



Il Presepe: sempre uguale e sempre diverso allo stesso tempo, sempre tradizionale e sempre al passo con i tempi, senza perdere la sua classicità.


E probabilmente non esiste più attualità nell'arte presepiale di quella che vediamo nelle botteghe artigiane di Via San Gregorio Armeno a Napoli, dove personaggi della tradizione presepiale convivono con statuine di personaggi del nostro mondo contemporaneo.

 


Mauro



P.S. A margine di questa riflessione, ci tengo anche a ricordare il bel Presepe nella Basilica di San Bernardino a L’Aquila, situato nella Cappella del Rosario, navata di sinistra (vedi foto in alto) .

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Spunti di sitografia sul presepe di San Martino a Napoli (Presepe Cuciniello), sulla figura di Michele Cuciniello e sull’arte presepiale napoletana (URL consultati in data 24/01/2022):

 

https://www.artigianatopresepiale.com/blog/il-presepe-cuciniello/

https://www.facciamoilpresepe.it/presepe-cuciniello/

 

https://www.morosofi.it/il-presepe-napoletano-unarte-tutta-napoletana/