L'Aquila; Basilica di San Bernardino da Siena, navata sinistra; il Presepe nella Cappella del Rosario. (Foto: Mauro Rosati, 2016) |
IL PRESEPE: «VANGELO IN DIALETTO»
Il
tempo natalizio si conclude pienamente con la «Candelora», la ricorrenza
che cade 40 giorni dopo il Natale e celebra la Presentazione di Gesù al Tempio.
Per cui «possiamo» ancora parlare di
presepi, fermo restando che il Presepe è anche forma d'arte che va oltre il
periodo strettamente natalizio.
-----------------------------------------------------------------------------------
«Il Presepe napoletano è
il Vangelo in dialetto partenopeo», è una delle definizioni più belle che abbia letto e ascoltato sul Presepe.
E solo a Napoli avrei potuta «sentirla»!
Essa è infatti attribuita al napoletano Michele Cuciniello, architetto,
commediografo, collezionista, che nell'Ottocento donò a Napoli e al mondo
intero lo stupendo e scenografico presepe («Presepe Cuciniello»)
situato nell'altrettanto stupenda cornice della Certosa di San Martino.
Fatta questa necessaria premessa, possiamo generalizzare la definizione così: «Il Presepe è Vangelo in
dialetto», una versione della
Natività che ogni cultura ha fatto propria, rendendola somigliante al proprio
mondo e alla propria epoca.
Ha ragione Michele Cuciniello. È proprio così!
Un racconto uguale per tutti ma
tradotto da ognuno nella propria «lingua»
figurativa locale. Una rappresentazione sacra calata e rielaborata nella cultura
popolare.
In ogni angolo del Mondo.
La stessa narrazione per tutti ma
interpretata e raccontata in modo diverso da culture diverse. Ogni cultura
trasferisce in quella rappresentazione ciò che le è più familiare: i propri
costumi, i propri paesaggi. Ed ecco un presepe andino, uno africano, un altro
dal lontano Oriente asiatico, oppure tra le Alpi, sull'Appennino con i suoi
borghi, nell'Italia mediterranea dei litorali dalla Liguria alla Sicilia, in
Europa centro-settentrionale, Lapponia, Siberia, e così via.
Ne abbiamo molteplici testimonianze;
ad esempio visitando anche la collezione permanente esposta presso il convento
francescano della vicina Greccio (Valle Santa, Rieti), appartenente alla
Provincia romano-abruzzese di San Bonaventura dei Frati Minori.
Il Presepe: sempre uguale e sempre diverso allo stesso tempo, sempre
tradizionale e sempre al passo con i tempi, senza perdere la sua classicità.
E probabilmente non esiste più
attualità nell'arte presepiale di quella che vediamo nelle botteghe artigiane
di Via San Gregorio Armeno a Napoli, dove personaggi della tradizione
presepiale convivono con statuine di personaggi del nostro mondo contemporaneo.
Mauro
P.S. A margine di questa riflessione, ci tengo anche a ricordare il bel Presepe
nella Basilica di San Bernardino a L’Aquila, situato nella Cappella del Rosario, navata di sinistra (vedi foto in alto) .
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spunti di sitografia sul presepe di San Martino a Napoli (Presepe Cuciniello), sulla
figura di Michele Cuciniello e sull’arte presepiale napoletana (URL consultati in data 24/01/2022):
https://www.artigianatopresepiale.com/blog/il-presepe-cuciniello/
https://www.facciamoilpresepe.it/presepe-cuciniello/
https://www.morosofi.it/il-presepe-napoletano-unarte-tutta-napoletana/