giovedì 28 giugno 2018

Lavori in corso - Foto del giorno


28 giugno 2018
L'Aquila; lavori in corso al Forte cinquecentesco (Quarto di Santa Maria)! Settore sud-est: smontati i ponteggi e ricostruita la parte più alta della facciata, il portale asburgico torna a fare bella mostra di sé!

(Foto: Mauro Rosati, 2018)

domenica 10 giugno 2018

Solennità di San Massimo d'Aveja

San Massimo d'Aveja
(Fonte immagine: unipa.it)

«LEVITA CHRISTI MAXIME, VESTINAE GENTIS FORTISSIME TVTOR, FIDEI NOSTRAE DECVS ET AVSPEX; PERPETVVM ESTO AQUILANAE CIVITATI PRAESIDIVM [...]»

Oggi ricorre la solennità di San Massimo di Aveja, levita e martire, il più antico dei quattro patroni aquilani e «primus inter pares» tra di essi in quanto titolare della nostra Cattedrale insieme a San Giorgio.
Narra Buccio di Ranallo nella sua «Cronaca rimata», che la festività di San Massimo, con relativa fiera, era originariamente in ottobre ma, nel 1360, fu spostata inizialmente al 10 maggio per volontà del vescovo Paolo di Bazzano, con otto giorni di festeggiamenti. La festa fu spostata poiché a molti cittadini, soprattutto del Contado, rimaneva difficile onorare la festa degnamente in quanto impegnati nelle tante attività agricole del mese di ottobre (dalla semina alla raccolta dello zafferano); e anche per la concomitanza della fiera ottobrina con quella di Isola del Gran Sasso.
All'inizio del Quattrocento (1413), le spoglie di San Massimo furono traslate dalla chiesa di San Massimo a Civita di Bagno, già Cattedrale forconese, a quella di Aquila; di queste spoglie però non si ha più traccia dopo il crollo della Cattedrale aquilana causato dal terremoto del 1703.
Il culto di San Massimo tuttavia è sempre molto forte!
San Massimo è patrono, tra le altre, anche di Opi di Fagnano (L'Aquila), Penne (Pescara) e Isola del Gran Sasso (Teramo).
Tornando ai nostri Quarti aquilani, San Massimo detiene il patronato del Quarto di San Giovanni: quindi auguri a tutti gli aquilani e auguri particolari ai nostri concittadini "sangiovannesi"! :-)

Mauro Rosati
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Una biografia del Santo:

Qualche notizia sulla nostra Cattedrale dei Santi Massimo e Giorgio:

venerdì 1 giugno 2018

"BONE NOVELLE! BONE NOVELLE!" - 2 giugno aquilano


"BONE NOVELLE! BONE NOVELLE!"

Riproduzione del vessillo aquilano.
Opera di artigianato locale.


2 giugno aquilano - 594 anni dalla vittoriosa battaglia di Bazzano !

"DOPO CINQUE SECOLI
RIEVOCANDO 
LE MILIZIE AQUILANE 
CONDOTTE ALLA VITTORIA
DA 
ANTONUCCIO CAMPONESCHI
CONTRO
BRACCIO DA MONTONE 
RIPASSA ED AMMONISCE
LA STORIA


Così recita un'epigrafe realizzata nel 1924 in occasione dei 500 anni dalla Battaglia dell'Aquila (o Battaglia di Bazzano).
Il 2 giugno 1424, dopo un anno di duro assedio, le milizie aquilane, accanto agli alleati provenienti da altri Stati italiani, sconfissero le truppe di Braccio da Montone nella decisiva battaglia svoltasi nella piana tra Bazzano e Bagno, ad est della città.
La battaglia di Bazzano poneva fine a un anno di scontri, assalti alle mura, saccheggi dei castelli del Contado, sortite difensive causate dalla volontà del condottiero Braccio da Montone di conquistare Aquila che, insieme a Perugia, gli avrebbe permesso di creare una Signoria nell'Italia centrale e di muovere contro gli altri Stati confinanti! Per questo la battaglia del 2 giugno 1424 non fu soltanto un evento di rilevanza locale ma anche nazionale perché nel caso in cui Aquila fosse stata conquistata, la storia italiana di quel periodo avrebbe seguito probabilmente altre strade. 
Molti gli uomini d'arme protagonisti di quell'epopea durata un anno, alcuni dei quali ricordati nei nomi delle nostre strade cittadine: gli aquilani Antonuccio Camponeschi e Minicuccio d'Ugolino; il molisano Jacopo (Giacomo) Caldora; il romagnolo Muzio Attendolo Sforza, capostipite della nota dinastia che avrebbe signoreggiato su Milano, annegato a Pescara durante il guado dell'omonimo fiume nella spedizione verso Aquila; e ovviamente, 'dalla parte opposta della barricata', Braccio da Montone.
Secondo la tradizione, durante le ore trepidanti della battaglia, alcuni Aquilani si erano riuniti in preghiera presso la chiesa di Sant'Apollonia su invito dell'Arte della Lana, che in quel periodo lì aveva sede. Quando giunse la notizia della vittoria delle milizie aquilane e alleate, i cittadini riuniti in preghiera risalirono un'antica strada cittadina correndo esultanti verso la piazza Maggiore (Piazza del Duomo, o Piazza del Mercato) per annunciare 'Bbone novelle' agli altri concittadini. Quell'antica via medievale ancora oggi collega Sant'Apollonia con la Piazza; il suo nome, Via delle Bone Novelle, ci ricorda ancor oggi quei momenti.
Secondo altre ipotesi storiche, invece, il messaggero ufficiale annunciante la vittoria sarebbe arrivato in Piazza del Mercato  (Piazza del Duomo) risalendo dalla Porta di Bazzano; ciò tuttavia non esclude che anche dalla zona di Porta Rojana, nei pressi di Sant'Apollonia, potesse essere arrivata la notizia per via 'ufficiosa'. Un'ipotesi non esclude l'altra! Anche le tradizioni 'leggendarie' si basano sempre su una realtà storica di partenza.
Quel che è certo è che quel giorno la nostra città riconquistò la sua libertà e la sua autonomia dopo oltre un anno di duro assedio e resistenza! 

Pertanto, come ogni anno, accanto al '2 giugno' nazionale, celebriamo anche il nostro 2 giugno, il '2 giugno aquilano'!


Mauro Rosati