mercoledì 3 gennaio 2024

BENINO, IL PASTORELLO "DORMIENTE"

 


《BENINO, IL PASTORELLO "DORMIENTE"》


Tra i personaggi immancabili nel repertorio tradizionale dei protagonisti del presepe, troviamo la figura di Benino.


Benino è facilmente riconoscibile, e probabilmente gran parte di noi lo avrà già nel presepe o quantomeno lo avrà visto in qualche rappresentazione, statuaria o vivente.

Benino è un pastore, generalmente raffigurato con sembianze molto giovanili, che dorme beato disteso su un giaciglio di fortuna: con le braccia dietro la testa, le gambe incrociate, oppure in altre posizioni, lo riconosciamo tanto nelle statuine artigianali più pregiate, quanto in quelle più semplici e commerciali.
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Benino sembra essere l'unico personaggio che si estranea dalla rappresentazione presepiale, dormendo "a pieno sonno" in mezzo al "viavai" di tutti gli altri protagonisti: zampognari, Re Magi, lavandaie, pescatori, salumieri, contadini, ecc.

Un'estraneità solo apparente, però.

Benino è infatti un personaggio che reca con sé diversi aspetti simbolici che ciascuno di noi può approfondire già partendo dalla ricca sitografia che si trova in rete
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Tuttavia vi sono alcuni aspetti, in particolare, che vale la pena citare, tutti legati al sonno.

Tradizionalmente, fin dalle culture antiche, il sonno è legato a un mondo di mezzo in cui si incontrano la realtà e la fantasia ma anche il Sacro con il profano, il Divino con l'umano.
Benino è il pastore che dorme, inconsapevole della grandezza di ciò che sta per accadere, poco prima che gli Angeli lo dèstino per il grande annuncio della nascita di Gesù, il compimento dell'incarnazione divina.
Il giovane Benino è quindi anche una metàfora del passaggio dal sonno dell'incoscienza, dell'inconsapevolezza infantile, alla veglia della coscienza e della razionalità matura dell'età adulta: un momento della vita tipico della fase adolescenziale, non più infanzia ma non ancora età pienamente adulta (risalendo all'etimologia latina, 《adulto》 deriva dal participio passato del verbo 《adolescere》=crescere; 《adolescente》, participio presente, è l'atto della crescita in corso mentre 《adulto》 è atto compiuto del medesimo verbo).

E infatti l'adolescenza è frequentemente protagonista delle tradizioni popolari legate alle apparizioni sovrannaturali, in quanto mondo di passaggio, di connessione tra due dimensioni differenti; così come lo è il sonno, e il sogno in particolare, fin dagli antichi riti della 《incubatio》(il sonno sacro) ancor oggi praticati in diverse manifestazioni cultuali e devozionali.
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Vi è poi un aspetto più leggero e quasi fiabesco, non meno affascinante, legato alla rasserenante figura di questo pastore dormiente: Benino dorme, e nel sonno sogna la rappresentazione del presepe nel quale è collocato; nel sogno vede ciò che noi abbiamo "creato" e che vediamo da svegli.
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Curiosità a parte.
Infine c'è anche un aspetto più ironico, frutto di epoche relativamente più recenti e che si lega al mondo più prosaico della politica, così come vissuta dal popolo:
ai tempi del regime fascista, ma anche successivamente, per ironia o per goliardìa, Benino diventava 《Benito》 per alcuni, giocando sulla facile assonanza tra i due nomi. Questa, però, è una parentesi, il frutto di una 《dissacrazione》 popolare più vicina alle vicende e alla sensibilità politiche di epoca contemporanea.
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Cercate Benino nel vostro presepe, che sia quello domestico o quello esposto a un pubblico più ampio: se lo trovate, sicuramente quel presepe sarà ancor più ricco di significati simbolici e affascinanti.
Se invece non lo trovate... magari - perché no?! - aggiungetelo.

Mauro Rosati
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