lunedì 4 settembre 2023

L'AQUILA - UNA STRACITTADINA DEL 1983

 


L'AQUILA - UNA STRACITTADINA DEL 1983



Domenica 11 settembre 1983

Un grazioso trofeo celebrativo, appartenuto al signor Spartaco - classe 1925 -, ricorda artisticamente una gara podistica del 1983.

VIVIAMO LA CITTÀ A VELOCITÀ D'UOMO》, recita il messaggio-finalità dell'evento. Un messaggio quanto mai attuale, oggi che si parla molto di mobilità lenta, a misura d'uomo.

Il messaggio in questione fa riferimento alla 《V STRACITTADINA AQUILA》, organizzata dalla "Polisportiva UISP L'Aquila", come si legge sull'etichetta alla base, e svoltasi domenica 11-9-1983.

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Nella sua semplice ed efficace bellezza, questo oggetto-ricordo sintetizza e celebra in modo valido lo spirito e i luoghi della gara podistica, unendo elementi di essenzialità - caratteristici dell'arte contemporanea - alla tradizione figurativa che cita per immagini alcuni monumenti-simbolo della nostra Città. Il bassorilievo e i tratti a incisione conferiscono profondità e vivacità grazie al risultato di delicato chiaroscuro.


Il rettangolo centrale. 

Donne e uomini tratteggiati di profilo, su due piani di profondità, marciano nella metà destra del rettangolo centrale "seguendo" quella che sembrerebbe una figura idealizzata di atleta, che li "precede" sulla sinistra.


Il nastro.

Intorno al rettangolo, un nastro si sviluppa da sinistra a destra, e viceversa, raffigurando tre luoghi storici e simbolici della Città dell'Aquila:

- a sinistra, le due donne con la conca che animano la Fontana di Nicola D'Antino (1934) in Piazza Battaglione Alpini L'Aquila, più comunemente a tutti noi nota come la "Fontana Luminosa"; la grande scultura bronzea è definita con tratti essenziali che evidenziano le due figure femminili e la grande conca di tradizione aquilana-abruzzese;

- al centro, il nastro ci conduce dinanzi alla Basilica di Santa Maria Assunta in Collemaggio, una delle fondamentali polarità religiose e civili della nostra Città; la soluzione figurativa ritrae il rosone centrale, il portale centrale e il sagrato, rappresentandoli per metà in figura reale (a sinistra) e per metà in modo stilizzato (a destra), ricordando un po' la soluzione astratta della bella e recente vetrata policroma nella sala di San Michele all'Emiciclo (salone d'ingresso, ex chiesa di San Michele) opera di Franco Summa;

- infine, e ricominciando al contrario, giungiamo idealmente davanti alla stupenda facciata rinascimentale della Basilica di San Bernardino da Siena, che intravediamo di scorcio sul lato destro del nastro, citata nei suoi inconfondibili elementi architettonici.


Insomma, un gradevole connubio equilibrato tra contemporaneità e tradizione figurativa, rispettoso.


Il nastro stesso, infine, è un probabile riferimento al tracciato di una strada; la strada lungo il percorso degli atleti, che si configura allo stesso tempo come percorso nella Storia e nei luoghi. Una strada che si apre e si svolge come un antico rotolo di pergamena rivisitato in chiave contemporanea.

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L'autore. 

Sul trofeo-ricordo non si legge un nome specifico ma, sotto la base di questa realizzazione un'etichetta riporta 《Creazioni MAR - (MC) Porto Recanati》.


Mauro Rosati

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