domenica 30 dicembre 2018

Foto della Domenica - L'Emiciclo nell'"Ora blu"


Natale, Architettura, Neoclassicismo, Prospettiva,  "Città ideale", Ora blu - Christmas, Architecture, Neo-Classicism, Perspective, "Città ideale", Blu hour
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Palazzo dell'Emiciclo (Quarto di San Giorgio)! Il portico a Esedra nell'"ora blu", in versione natalizia!
Quasi uno scorcio prospettico della «Città ideale» di "urbiniana" memoria!

"Palazzo dell'Emiciclo" (historical Quarter of San Giorgio)!
The Exedra 'portico' during the Blue hour, lighted up for Christmas!
Similar to a particular perspective view of the "urbinian" «Città ideale»!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

lunedì 24 dicembre 2018

Farina di «Gentil Rosso» dal Mulino Gasbarri di Tempèra





24 dicembre 2018
Farina di grano «Gentil Rosso», una delle varietà di grano pre-industriali insieme al grano «Senatore Cappelli» e ad altre recentemente rivalutate!
Questa è stata lavorata nel Mulino Gasbarri di Tempèra!

(Sul grano «Gentil Rosso»: 

Mauro Rosati

giovedì 13 dicembre 2018

«Il regalo di Santa Lucia» - Bentornata neve





13 dicembre 2018
«Il regalo di Santa Lucia»!
Finalmente, dopo nove mesi, bentornata neve!!!!! 😊🌨❄⛄
Dopo una coda d'estate, "prepotente" e fuori tempo, che si è protratta fino alla fine di ottobre, e dopo un novembre e un inizio dicembre in gran parte "primaverili", finalmente un giornata di normalità!
Una normale giornata di dicembre! 🙂

domenica 9 dicembre 2018

Foto della Domenica - Dalla Piazza del Duomo


Architettura, Ricostruzione, Riapertura, Evento - Architecture, Reconstruction, Reopening, Event
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!

Cielo aquilano sulla Piazza del Duomo (Piazza del Mercato)!
Un momento della cerimonia di riapertura della chiesa di Santa Maria del Suffragio (le "Anime Sante"), il 06 dicembre 2018!

The sky of L'Aquila over the "Piazza del Duomo" (Market Square)!
A moment of the reopening ceremony of the church of "Santa Maria del Suffragio" (commonly known as "Anime Sante" church), on December the 6th 2018!

(Ph.: Eleonora Gallo, 2018)

venerdì 7 dicembre 2018

Foto del giorno - La rinata lanterna di Sant'Agostino

(Foto: Mauro Rosati, 2018)

07 dicembre 2018
Tra i vialetti della Villa Comunale in una bella mattinata di dicembre (Quarto di San Giorgio)! 
Sullo sfondo, tra le piante, fa capolino la lanterna «rifiorita» sulla cupola settecentesca  di Sant'Agostino! A causa del terremoto del 2009 la lanterna era crollata sull'ex Palazzo della Prefettura (già convento agostiniano) distruggendone l'ala ovest! Dopo un lavoro di ricostruzione «mattone su mattone», e armata con barre di metallo, è rinata fedele all'originale tornando a svettare con il suo profilo classicheggiante!
(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

San Giorgio, Santo Patrono della città dell’Aquila.

San Giorgio e il drago
(Fonte immagine: iconecristiane.it)
Facendo seguito all'articolo sul Diploma di Fondazione della Città, pubblico oggi questo secondo e documentato articolo di Sandro Zecca che evidenzia l'importanza della figura di San Giorgio nelle origini della nostra città! Un «sesto patrono» così come avevamo visto per il «quinto patrono» San Vittorino di Amiterno nel mio articolo dello scorso luglio, oltre ai quattro Patroni più noti della nostra Città (San Massimo di Aveja, Sant'Equizio abate, San Celestino V papa, San Bernardino da Siena)!
E anche questa volta: buona lettura! (Mauro Rosati)
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Di Sandro Zecca:

«San Giorgio, Santo Patrono della città dell’Aquila. 
Corrado IV dopo la fondazione della città ordina la costruzione di una chiesa.

Il Santo più venerato 
Nel 1098, durante la prima crociata, l’esercito occidentale composto da cavalieri 
crociati e condottieri nordeuropei assediava vanamente la città di Antiochia. 

Battaglia di Antiochia.
Guglielmo di TiroHistoria
Miniatura del XV secolo.
(
Fonte immagine: wikipedia.it

L'arrivo dei Genovesi, al grido di battaglia "Genova e San Giorgio", rovesciò l’esito dell’assedio. 
Secondo la leggenda, durante la battaglia San Giorgio sarebbe miracolosamente apparso ai combattenti cristiani, accompagnato da splendide e sfolgoranti creature celesti con numerose bandiere bianche sulle quali campeggiavano delle croci rosse. 
Dopo questa crociata San Giorgio divenne il santo più venerato del mondo cristiano. 
Il suo combattimento contro il drago fu scelto come simbolo della lotta del bene contro il male e rappresentato da mille artisti.

Il secondo diploma di Corrado IV per L’Aquila 
Quando nel gennaio del 1254 Corrado IV, con un diploma, consentì agli aquilani di 
costruire la loro città, sapeva di essere scomunicato e che di certo Innocenzo IV non avrebbe ascoltato nessuna sua richiesta. Per dare una chiesa all’Aquila doveva muoversi in autonomia. 
Così con un secondo diploma ordinò che fosse costruita una chiesa intitolata a San Giorgio “nella nostra città di Aquila perché “abbia un esimio Santo come protettore” e vi pose un prevosto e sei canonici da “remunerare con la decima parte di ogni provento e reddito”.

San Giorgio fu il santo patrono della città per tre anni. 
Il prevosto di Corrado IV è con ogni probabilità il Mastro Angelo che Papa Alessandro IV nomina nella bolla del 20 febbraio 1257, nella quale parla anche della “chiesa dei SS.Massimo e Giorgio dell’Aquila che state edificando … e che decretiamo sia d’ora in poi Cattedrale”. 
In realtà Alessandro IV, successore di Innocenzo IV, non poté che prendere atto di quanto stava accadendo: una città in forte crescita con una chiesa ed un prevosto non 
riconosciuti dalla chiesa di Roma. E così il 22 dicembre 1256 invitò con ‘littera gratiosa’ il vescovo di Forcona, Bernardo da Padula, a trasferire all’Aquila la sua diocesi insieme a quella Amiternina, richiesta accolta dal vescovo dopo aver rogato l’atto per la fusione delle due diocesi con gli arcipreti di S.Vittorino, Barete e Coppito il 21 gennaio 1257 e dopo la già menzionata ‘littera executoria’ del 20 febbraio conosciuta anche come “Bolla di traslazione”. 
Solo a quel punto la chiesa di Roma entrò in città unendo il titolo della vecchia Cattedrale forconese a quello della chiesa di Corrado IV che diventò così dei “SS. Massimo e Giorgio” santi protettori della città. Poi la distruzione di Manfredi. 
Nel 1267 con la ricostruzione angioina della città, Niccolò Sinizzo, secondo vescovo dell’Aquila, iniziò la fabbricazione della nuova cattedrale ai piedi del Mercato, chiesa che mantenne il vecchio titolo e in cui fu seppellito nel 1294.

Ma dove si trovava la chiesa di San Giorgio? 
Con ogni probabilità, è quella ricostruita dai bazzanesi dopo la distruzione operata da Manfredi e tuttora intitolata a Santa Giusta, capoquarto di San Giorgio. 
Tra i primi studiosi a formulare questa teoria ci fu Luigi Rivera, che fu anche Balì 
Gran Croce di Giustizia del S.M.O. Costantiniano di San Giorgio. 
Il duca fece notare subito che gli affreschi del XV secolo raffiguranti le gesta di San Giorgio intento a salvare la ‘Real donzella’, venuti alla luce nel 1926, andavano visti insieme alla rappresentazione dei protettori SS. Massimo e Giorgio intagliati ai lati del coro. 
Questa tesi è oggi condivisa da altri studiosi come Mons. Orlando Antonini, massimo esperto di architettura religiosa aquilana, lo storico Sandro Zenodocchio che tenne una conferenza sulla Chiesa di San Giorgio dopo la pubblicazione della scoperta degli archivi svevi su Deutsches Archiv n.62 del 2006 e l’arch. Maurizio D’Antonio autore di “Due documenti inediti di Corrado IV sulla fondazione dell’Aquila” pubblicato sul B.D.A.S.P. nel 2017.»

domenica 2 dicembre 2018

Foto della Domenica - Pranzo con vista Portici


Architettura, Vedute, Gastronomia - Architecture, Views, Gastronomy
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Buona Domenica da L'Aquila!
Have a nice Sunday! Greetings from L'Aquila!


Pranzare su Corso Vittorio Emanuele, con vista Portici!
Atmosfere natalizie!

Lunch on Corso Vittorio Emanuele II with a view of the "Portici"!
Christmas atmospheres!

(Ph.: Mauro Rosati, 2018)

Mauro Rosati

Sul Diploma di Fondazione della Città


Oggi "ospito" con piacere questo documentato e dettagliato articolo dell'amico Sandro Zecca, studioso della nostra storia locale!
Buona lettura! (Mauro Rosati)

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Di Sandro Zecca:

«Fino al 1539 l’unica testimonianza della fondazione della città veniva dalla cronaca di Buccio di Ranallo, dove sono citati l’anno: “Anni mille ducento cinquanta quatro giti” e il fondatore, Re Corrado, per ben due volte “Re Corrado della Magna allora era signore” – “Questa terra fo in prima
per Re Corrado facta”.

Non c’era traccia di ufficialità fino a quando lo storico Pandolfo Collenuccio trova negli archivi partenopei il diploma di fondazione della città dell’Aquila e lo trascrive sul suo lavoro “compendio dell’Historia di Napoli” dato alle stampe postumo, appunto, nel 1539. Il diploma non aveva data né firma. La città ebbe solo tre copie ma mai l’originale, tanto che in molti non ne riconobbero l’autenticità. Altri, come Massonio, Crispomonti e Franchi, asserirono che fosse opera di Federico II, sia per l’importanza dell’imperatore, sia perché nel 1566 a Basilea furono pubblicate le “epistole” di Pier della Vigna, segretario e protonotaro dello Stupor Mundi: tra queste epistole, copie degli originali, c’era anche una riproduzione del nostro diploma. La collezione - composta da documenti utilizzati probabilmente come modelli di scrittura per esercizi di stile - comprendeva
anche altre carte, scritte con certezza da Re Corrado. Quindi ancora nessun autore certo e nessuna data, solo molte diverse teorie scritte su centinaia di libri di storia della città e del regno a cui apparteneva.

Nel 1782 un mercante di libri arriva alla certosa di Allerengelberg di Schnals (Val Senales). Il convento di benedettini sta chiudendo a causa della riforma giuseppinista ed il mercante riempie il suo carro con i volumi ed i manoscritti della biblioteca. Tra il materiale acquistato, la collezione “Notulae Rhetoricales Diversae” che venderà poi all’Università di Innsbruck.
L’ateneo austriaco mette da parte tutto, non si cura per oltre duecento anni di questo codice dall’aspetto “dismesso e opaco”, schedato come Innsbruck, Universitäts-Bibliothek, 400.
Nel 2005 il prof. Josef Riedmann titolare della cattedra di Storia medievale e l’ex bibliotecario Walter Neuhauser si accorgono della collezione e cominciano a studiarla. Come per l’epistolario di Pier della Vigna, anche il codice 400 è una sorta di prontuario retorico. Include anche tre lettere contenute nell’epistolario di Tommaso di Capua, arcivescovo di Napoli morto nel 1243. Sono riproduzioni, eseguite agli inizi del 1300, di documenti di vario genere risalenti al periodo che va dal 1198 al 1264, oltre 400 tra manifesti e mandati. Poi saltano fuori quelli della segreteria sveva, circa 30 documenti riferibili a Federico II e oltre 100 a suo figlio Corrado IV.

Il Prof. Fulvio Delle Donne, docente di Letteratura latina medievale e umanistica presso l'Università degli Studi della Basilicata, asserisce che derivano da documenti originali: “Alcune lettere, non tutte … forniscono una redazione che non è ancora passata attraverso tutti i filtri che ha subito la redazione organizzata sistematicamente dell’epistolario di Pier della Vigna, pur avendone subìto comunque qualcuno.”
Quindi questi manoscritti sono molto vicini all’ originale. Tra di loro ce ne sono due che ci riguardano: Uno parla di “Re Corrado IV nella sua città di Aquila, dona una cappella consacrata a San Giorgio…” (che vedremo nei prossimi giorni). L’altro è il diploma di fondazione della nostra Città.

Riassume così il documento Josef Riedmann nel novembre 2017 sul Monumenta Germaniae Historica: “Re Corrado, con un solenne privilegio, sta intraprendendo ampie misure per costruire la città dell'Aquila al fine di prevenire attacchi di nemici al confine dei regni, in modo che le persone possano vivere in pace. Gli abitanti dei castelli e dei luoghi sparsi nell’area si riuniscono nella zona dell'Aquila e costruiscono una civitas per facilitare la difesa congiunta. Inoltre, il re libera tutti gli abitanti della nuova fondazione da ogni dipendenza da altre autorità e li pone sotto 
la sua speciale protezione. Gli stranieri, eccetto gli esuli dal regno, dovrebbero trovare qui un posto sicuro. La città può essere fortificata con mura e tenere due volte l'anno per 20 giorni un mercato i cui visitatori godono di una speciale libertà.”
Gennaio 1254».