sabato 23 settembre 2017

Aquila Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale

Immagine da un'elaborazione grafica di Sandro Zecca

Aquila! Descrizione ufficiale dell'arme e del Gonfalone comunale!
Decreto di riconoscimento del Capo del Governo n. 4463 del 14 luglio 1937!
Arme della città:
"D'argento, all'aquila dal volo abbassato di nero, coronata, rostrata, linguata e armata d'oro; accostata dalla scritta P.H.S. in capo, e ai fianchi: Immota Manet. Ornamenti esteriori da Città"!
I - Arme del Quarto di San Giorgio:
"D'argento, alla croce di rosso"!
II - Arme del Quarto di Santa Maria:
"D'argento, alla testa di moro chiomata di nero, tenente in bocca una rosa al naturale"!
III - Arme del Quarto di San Pietro:
"D'azzurro, all'albero piantato su terreno erboso; il tutto al naturale sormontato da un uccello"!
IV - Arme del Quarto di San Giovanni:
"D'azzurro, a due bande d'oro accostate da due stelle d'oro"!
P.S.: i due Quarti "forconesi" (Vestini) presentano il fondo argento mentre i due Quarti "amiternini" (Sabini) presentano il fondo azzurro!
Il Gonfalone attualmente in uso però 'usa' indistintamente il campo argento per tutti e quattro i Quarti! Forse questo aspetto andrebbe un attimo riveduto!

Mauro Rosati

giovedì 14 settembre 2017

L'emozione di una cupola rinata

La cupola ottocentesca di Giuseppe Valadier, uno dei riferimenti caratteristici di Piazza del Duomo a L'Aquila! La nostra Piazza Maggiore!
La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio, detta anche 'delle Anime Sante'!
Era caduta quasi del tutto sotto i colpi delle scosse del 6 e del 7 aprile 2009 (la seconda in diretta tv)! Dopo un complesso lavoro di progettazione, restauro e ricostruzione è rinata grazie alla collaborazione tra Italia e Francia che hanno investito sulla sua ricostruzione; al lavoro di progettisti, restauratori e di tante altre professionalità!


14 settembre 2017 - La cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati)

14 settembre 2017 - Particolare della cupola della chiesa di Santa Maria del Suffragio ricostruita (Foto: Mauro Rosati)

14 settembre 2017
E oggi eccola di nuovo! Buongiorno L'Aquila!
Che bello dopo 8 anni rientrare in Piazza Duomo e vedere di nuovo la cupola delle Anime Sante baciata dal sole delicato del mattino mentre emerge dalla fresca ombra delle vie intorno!

Mauro Rosati

martedì 12 settembre 2017

Una cupola per la Cattedrale aquilana! Perché no? Pensiamoci su!

Personalmente condivido l'idea proposta da Mons. Antonini sulla cupola del Duomo, risalente ad alcuni anni fa e pubblicata nuovamente in questi giorni sulla stampa .

Esiste un disegno/progetto pubblicato nel 1887 che prevedeva questa cupola, non realizzata; e la facciata è stata ideata in funzione di questa cupola. Potete consultare il mio articolo anche in questo blog sotto il 'tag' Cattedrale.
Secondo quanto dichiarato alla stampa dal Segretario Regionale ai Beni Culturali per l'Abruzzo, arch. Stefano Gizzi, non è stato possibile recuperare per intero la finta cupola dipinta di Venanzio Mascitelli, molto bella, e quindi ricollocandola al suo posto probabilmente non darebbe più a pieno lo stesso effetto realistico/illusionistico.
A questo punto perché, per esempio, non ricostruire fedelmente la zona absidale e poi realizzare una cupola vera che arricchirebbe sia la chiesa sia il profilo della città.
Oggi abbiamo materiali leggeri (legno, policarbonato, acciaio, ecc.) che ci permetterebbero di realizzarla leggera, snella, senza appesantire le murature e allo stesso tempo, volendo, secondo il disegno da progetto o doveraamente!
In fase progettuale si potrebbe poi discutere come farla stilisticamente e nelle dimensioni ma, di base, non vedo nulla di sbagliato nel completare una chiesa con più slancio verticale.
La proposta merita di essere studiata e adattata al caso, anche sulla base di altri esempi che abbiamo in Europa e adattandola alle caratteristiche architettoniche della nostra città.
Guardate, per esempio, il caso di questa chiesa di Lorca (Chiesa di Santiago), città spagnola colpita dal terremoto l'11 maggio 2011: questa è l'esperienza della ricostruzione della cupola della chiesa completamente crollata con il sisma ; notate nelle foto soprattutto i materiali leggeri e la forma fedele all'originale dell'opera finale. Perché non pensare a qualcosa di simile per il nostro Duomo? Intendo i materiali ovviamente.
Certo, a Lorca la cupola c'era ed era crollata, nel Duomo aquilano va invece costruita ex novo. Ma teniamo comunque conto che la facciata del nostro Duomo, che già esiste, è nata con l'idea della cupola; poi per motivi finanziari e per motivi strutturali dovuti ai pesanti materiali dell'epoca non è stata realizzata.
Oggi abbiamo l'occasione, trovando i fondi extra, magari con delle sponsorizzazioni, di rendere più slanciato il profilo di quella zona della nostra città.

Un particolare del disegno con la cupola pubblicato nel 1887
L'impatto da lontano ed entrando da piazza Duomo sarebbe diverso, in positivo.
La cosiddetta 'ricostruzione' sociale ha bisogno anche di simboli materiali che ridiano entusiasmo e fiducia ai nostri concittadini.
Non bocciamo subito l'idea, riflettiamoci su!

Mauro Rosati

mercoledì 6 settembre 2017

Rimboschimenti sì, rimboschimenti no - Forse la soluzione sta nel mezzo

A 3 km da Antrodoco: senso unico alternato per caduta massi.

04 settembre 2017 - I danni su Monte Giano

A 4 km da Antrodoco, verso Madonna delle Grotte: senso unico alternato per caduta massi.

E dopo gli incendi ecco le primissime conseguenze: nelle foto siaml lungo la strada delle gole di Antrodoco, a 3 e 4 km dalla via Salaria, si vede il senso unico alternato in due punti per pericolo caduta massi; e poi cominceranno a franare il suolo bruciato e i tronchi degli alberi. E questo vale per ogni bosco dove montagne particolarmente ripide sono andate a fuoco.
Limitandoci all' Abruzzo (in cui considero anche la confinante Antrodoco), ora si parla della questione rimboschimento, molti non lo vorrebbero e secondo gli organi di informazione una legge impedisce l'azione di rimboschimento nei primi 5 anni dall'incendio; qualcun altro invece è favorevole.
Quel che è evidente è che non si possono lasciare interi ettari di bosco bruciati abbandonati a se stessi solo perché eventuali rimboschimenti potrebbero dar luogo a speculazioni economiche; se il problema è questo si vigili rigorosamente.
In alcune zone, soprattutto sui versanti ripidi di alcuni monti, gli alberi sono una protezione necessaria da caduta massi, frane e valanghe (es. Fonte Vetica e Monte Siella, Monte Giano, Monte Morrone, ecc.). Quindi la rinascita dei boschi va aiutata e non può essere lasciata solo a se stessa.
Non sono un esperto in materia agro-silvo-pastorale ma penso che i rimboschimenti vadano fatti: non "a pioggia", dovunque, senza criterio, ma vadano fatti in quei punti dove i boschi da soli non potrebbero ricrescere naturalmente! Per evitare disastri idrogeologici a catena! Potrebbero essere effettuati rimboschimenti mirati che facciano da "pilota" per la rinascita dei nuovi boschi spontanei!
E poi intanto nei periodi buoni (autunno-inverno-primavera) lavoriamo anche sulla prevenzione lì dove i boschi sono ancora integri: ripulire i sottoboschi da sterpaglie e legno secco, prodotti molto richiesti nel campo delle biomasse, a fine primavera facciamo rispettare seriamente le ordinanze tagliando l'erba e fresando i terreni vicino ai boschi, facciamo taglio a sfoltimento delle piante secche, e creiamo linee tagliafuoco.
In questo modo gli incendi ci troveranno molto più preparati e faranno meno danni. È, ultima ossservazione, ma non
meno importante, individuiamo aeroporti d'emergenza in punti geografici centrali, interni agli Appennini e vicino ai grossi bacini d'acqua.

Mauro Rosati