《Il Bello è quando le cose vanno d'accordo》.
🎤 🎙 Così - durante un' intervista - rispondeva il critico d'arte Philippe Daverio, interrogato sull'antica domanda:
《Che cos'è il Bello?》.
In altre parole, è un po' come dire che il Bello (o la percezione del Bello) è una questione di 《accostamenti》, e non soltanto di gusti individuali.
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Personalmente, in linea di massima, concordo con quest'affermazione.
📍 Tralasciando casi di 《estrema bruttezza》 o di 《estrema bellezza》, in linea generale sono proprio gli accostamenti a fare la differenza.
↪ Spesso, infatti, non è tanto la 《cosa》 in sé a essere bella o brutta bensì il 《dialogo》con il 《contesto》.
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E allora mi vengono in mente domande banali ma che magari possono aiutarci a riflettere.
❓ Chi, sotto giacca e cravatta, indosserebbe un bermuda da spiaggia - magari anche con i mocassini -, fosse anche un bermuda di ottima qualità, griffato con una firma d'alta moda?
❓ Chi collocherebbe un mobile di produzione industriale - seppur impiallacciato di buona qualità - in una casa arredata con pregiato mobilio in legno massello?
❓ Chi posizionerebbe un armadio davanti a una finestra che si apre su una splendida veduta, ostacolandone così la vista? Seppur quell'armadio fosse 《bello》?
❓ Chi esporrebbe una sedia 《Luigi XIV》 accanto a una comune sedia in plastica, seppur plastica di buona qualità?
❓ Chi indosserebbe delle infradito, seppur di marca, per presentarsi a un colloquio di lavoro o a una cerimonia?
↪ E così via dicendo!
Potremmo pórci altre innumerevoli banali domande di questo genere!
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📍 Il concetto di base è che esistono codici di buongusto - spesso non scritti - ma che impariamo ad applicare esercitando l'occhio a leggere gli accostamenti e il contesto.
🔎 Questi codici di lettura valgono sia se parliamo di abbigliamento personale o di arredamento domestico, sia quando ragioniamo su scala più grande: un quartiere, un borgo, una città, un territorio.
🎨 Ogni territorio possiede una certa 《tavolozza》 di colori che lo distingue da un altro:
ciò che può inserirsi in modo 《bello》 in un luogo, può diventare una 《brutta》nota stonata in un altro luogo.
📍 Non è sufficiente l'estetica in sé di un oggetto, di un arredo, di un'architettura:
🔎 è necessario saper leggere l'《accostamento》 di quell'oggetto nel contesto in cui viene collocato.
📍 I nostri antenati - per necessità, per praticità, per sensibilità - erano molto più allenati di noi a leggere i contesti e le 《tavolozze》di colori dei territori; erano più bravi di noi nell'《Architettura del Paesaggio》.
📍 Oggi sembriamo più proiettati al particolare, senza saper leggere l'insieme, senza la visione complessiva:
siamo molto attenti a come ci vestiamo, a come arrediamo casa, ma molto meno attenti a come costruiamo e arrediamo i nostri paesaggi.
❓ Forse è il frutto dell'individualismo e dell'omologazione oggi imperanti?
Forse sì, ma non solo.
Alla base c'è probabilmente una mancanza di 《esercizio》più generale, collettiva:
discipline come la Storia dell'Arte (dalle origini ad oggi) - e affini - possono venirci in aiuto, così come la Filosofia ci esercita al ragionamento, o la Fotografia ci esercita all'osservazione critica.
📖 E...aggiungo...la Lettura in generale aiuta molto (lettura di libri - libri di testo e/o illustrati - lettura d'immagini, lettura impegnata, lettura divulgativa, lettura tecnica, lettura poetico-letteraria).
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📍 A margine di queste riflessioni, di questi interrogativi, sono anche del parere che esista una linea-guida, che esistano dei criteri di base:
guardarci attorno, osservare l'insieme che ci circonda, approfondire i contesti e la loro storia, scendere poi nei dettagli e quindi ragionare;
e - infine - agire partendo da questi presupposti.
📍 Chissà?! Magari ci risparmieremmo tante macroscopiche 《brutture》.
Mauro
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